06/02/2015 13:30
L'assessore
regionale al turismo Cleo Li Calzi ha incontrato i lavoratori termali,
quelli con contratto stagionale. Forse, in molti si aspettavano promesse
e impegni che non trovano riscontro con la realtà. Forse è colpa di
qualche scellerato "onorevole" che qualche settimana precedente,
incontrando i lavoratori, parlò della possibilità di un'assunzione
stabile da parte della Regione.
Cleo Li Calzi è stata chiarissima. "E'
fuori legge inserire nel bando per la manifestazione di interesse dei
privati clausoile che tendono alla riconferma dei lavoratori
stagionali". "Al massimo - continua Li Calzi - possiamo
evidenziare che esistono dei profili che hanno acquisito
professionalità ed esperienza nel campo delle prestazioni termali".
Chiuso argomento lavoratori.
La Li Calzi si è soffermata molto,
invece, su politiche di marketing turistico. La sua idea è
condivisibile. Chiunque comprende cosa è il turismo non può che essere
d'accordo con l'assessore al Turismo.
La Sicilia deve diventare una
destinazione turistica. Guai a far persistere la cultura del campanile,
bisogna fare sistema. Per trasformare la Sicilia in una destinazione
turistica appetibile sono necessari alcuni fondamentali: accessibilità
diretta agli aeroporti. Dunque, collegamenti diretti con le principali
città mondiali. Bisogna rendere interessante egliere la Sicilia che deve
essere in grado di offrire, in modo sinergico, tutte le potenzialità
che detiene: dall'arte al clima, dai monumenti all'artigianato, dalla
cultura allo storia, dal paesaggio all'enogastronomia.
Per quanto riguarda il bando per la
manifestazione di interesse, la Li Calzi sta facendo un tour fitto
incontrando imprenditori internazionali vogliosi di investire in
Sicilia. Parla loro dell'imminente bando e la possibilità che offre.
Insomma, la Li Calzi vuole attirare l'attenzione degli investitori ancor
prima che il bando esca. Il rischio di un flop sarebbe la fine delle
Terme.
Ad oggi è ben nota la disattenzione dei
vertici del governo regionale nei confronti delle Terme di Sciacca e
spesso chi ha preceduto l'assessore Li Calzi non ha portato in città
notizie certe sul programma della Regione Sicilia.
Attuale è il rischio che le Terme facciano la fine di altre società partecipate della Regione, inutili e in perdita.
Fonte: corrieredisciacca.it
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