2015/10/20

Terme, Cucchiara: «Il ritorno all’azionariato popolare è la via maestra»


20 Ottobre 2015

L’assessore Li Calzi dice che la Sicilia tornerà a puntare sul turismo termale? Sono d’accordo con lei, cominci subito col lavorare per cambiare la legge 11 del 2010, che non contempla il termalismo tra i settori strategici di sviluppo e che sancì la liquidazione delle Terme. Così oggi l’avvocato Ignazio Cucchiara, del Comitato per il ritorno all’azionariato popolare. Dunque per Cucchiara occorre reinserire nella norma il termalismo come principio di sviluppo strategico. Ma c’è anche un’altra strada possibile, quella che darebbe strada all’azionariato popolare. Fare in modo che la Regione mantenga solo il 49% della proprietà e cedere il 51% ai privati. Per Cucchiara creare un sistema di rete significherebbe anche inserire nel pacchetto lo stesso Teatro Samonà. “Non ci rendiamo neanche conto di quello che abbiamo in mano”, dice. Poi Cucchiara torna a criticare un certo atteggiamento indolente e indifferente di una parte della società saccense. “Io so già che qualcuno dirà che tanto il mondo non cambierà. Ma chi deve farlo cambiare il mondo se non noi stessi?”, si domanda. Sulle ultime iniziative di Fabrizio Di Paola, tese ad ottenere l’affitto di ramo d’azienda del Grand Hotel, dello Stabilimento curativo e degli altri impianti sin dai primi mesi del 2016, questo il commento di Cucchiara: “Quello che fa il sindaco è doveroso, ma non è sufficiente. D’accordo far ripartire il patrimonio, ma dobbiamo pensare al futuro”. L’azionariato popolare è la via maestra, conclude Cucchiara.

Fonte: rmk.it 

2015/10/18

Il sistema delle terme siciliane deve essere presto riformato


Si potranno sfruttare le risorse disponibili con la nuova programmazione 2014-20. Ne ha preso finalmente coscienza l’assessore al Turismo, Cleo Li Calzi.


18 Ottobre 2015 - Raffaella Pessina

PALERMO - Un disegno di legge che serva a riordinare e riformare il sistema delle terme in Siclia. è questo l’impegno dell’assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi. L’assessorato regionale al Turismo mesi ha avviato, in stretto raccordo con la rete delle città termali della Sicilia da poco formalmente costituita, un percorso finalizzato a sostenere lo sviluppo competitivo del settore.

Anche in vista delle risorse che saranno disponibili con la nuova programmazione 2014-2020, la Regione ha deciso di intervenire con una strategia di sistema che coinvolga direttamente gli undici comuni della rete delle città termali a partire da studi di settore finalizzati ad implementare una strategia che aggiunga all’offerta turistica dell’Isola, anche il segmento del benessere termale.

“Integrare con il termalismo l’offerta turistica della Sicilia - dice l’assessore Cleo Li Calzi - che oggi è qualificata da alcune eccellenze quali le città d’arte, l’archeologia, i siti Unesco, l’enogastronomia, il mare, significa potenziare e diversificare ulteriormente il brand Sicilia, tenendo conto che è sempre più diffusa la domanda di turismo del benessere che consente di aggiungere anche periodi di relax e cura alle proprie vacanze e che questa integra l’offerta di turismo relazionale che ha visto quest’anno la Sicilia guadagnare posizione nel mercato”.

L’obiettivo è anche un riordino normativo del settore attraverso un apposito disegno di legge. Le città siciliane che aderiscono alla rete delle città termali sono: Acireale, Alì Terme, Calatafimi-Segesta, Castellamare del Golfo, Geraci Siculo, Lipari, Montevago, Sclafani Bagni, Sciacca, Terme Vigliatore, Termini Imerese.

Fonte: qds.it 

2015/10/16

Cleo Li Calzi: «Occorre rilanciare il turismo termale in Sicilia»


16 Ottobre 2015

Che Cleo Li Calzi faccia sapere, attraverso il Giornale di Sicilia, di avere intenzione di rilanciare il turismo termale in Sicilia è cosa buona e giusta, e ci mancherebbe altro. Alle nostre orecchie, però, tutto questo suona quantomeno canzonatorio.

La Li Calzi, che ad inizio anno un po’ come avevano fatto tutti i suoi predecessori venne a Sciacca a dire che di lì a qualche settimana sarebbe stato pubblicato il famoso bando ad evidenza pubblica per le manifestazioni d’interesse per la gestione del patrimonio, fa sapere oggi che l’assessore Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo in questi mesi ha avviato, in stretto raccordo con la rete delle città termali della Sicilia da poco formalmente costituita, un percorso finalizzato a sostenere lo sviluppo competitivo di un settore che, pur avendo nel passato usufruito di molte risorse, non ha mai innescato processi di sviluppo locale in grado di autosostenersi anche dal punto di vista finanziario nè ha mai creato le condizioni necessarie per la qualificazione dell’offerta turistica necessaria ed indispensabile per il posizionamento competitivo del turismo termale».

Della rete delle città termali della Sicilia ci siamo occupati nelle settimane scorse, eccependo la bizzarria della presenza di Sciacca (con le Terme chiuse per volere della Regione) in un’associazione di quel tipo. È come se un astemio facesse parte di un club di assaggiatori di vino.

Eppure Cleo Li Calzi ricorda che «le qualità terapeutiche delle acque termali che la Sicilia può vantare non hanno nulla da invidiare a quelle di altre regioni che del termalismo hanno saputo fare risorsa capace di apportare un solido sviluppo economico ai territori. A ciò – continua la Li Calzi – si aggiunga l’eccezionale contesto culturale e naturalistico in cui si inseriscono».

È per tale ragione, anche in vista delle risorse che saranno disponibili con la nuova programmazione 2014-2020, che la Regione ha ritenuto prioritario intervenire con una strategia di sistema che coinvolga direttamente gli undici comuni della rete delle città termali a partire da studi di settore finalizzati ad implementare una strategia che aggiunga all’offerta turistica dell’Isola, anche il segmento del benessere termale».

Insomma, per Cleo Li Calzi occorre integrare con il termalismo l’offerta turistica della Sicilia, anche in un’ottica di destagionalizzazione. Se non fossimo reduci da un dibattito ridicolo, verrebbe perfino voglia di credere che l’assessore stia dicendo sul serio.

Fonte: rmk.it

2015/10/15

Terme di Sciacca chiuse ma il liquidatore "salva" le olive



15 Ottobre 2015 - Franco Iacch

Raccolta delle olive al parco delle Terme di Sciacca. "Sono stati autorizzati - chiarisce il liquidatore Carlo Turriciano - non capisco il clamore". I primi a lanciare l'allarme, questa mattina, per quell'insolito movimento all'interno del parco delle Terme, sono stati alcuni ex lavoratori della struttura, chiusa dallo scorso marzo, insospettiti da quei cancelli chiusi e da quei macchinari parcheggiati all'interno del giardino. I due addetti hanno in poco tempo trasformato il parco in un'area agricola attrezzata con teli, scuotitori, casse ed un carrello per il trasporto del raccolto. "Non potevamo certo lasciarle marcire - spiega il liquidatore Carlo Turriciano - sono stato io ad incaricare il lavoratore di eseguire la raccolta delle olive all'interno del parco. Così come si fa in campagna divideremo il raccolto a metà. 50% del raccolto andrà al lavoratore che ha eseguito fisicamente l'intervento ed il restante 50% all'azienda Termale che in un secondo momento deciderà come impiegarlo (venderlo e devolvere il ricavato in beneficenza o utilizzarlo per il Grand Hotel, quando e se mai aprirà)". Le Terme di Sciacca sono chiuse dallo scorso sei marzo con deliberazione dell'Assemblea dei Soci che ha determinato il blocco di ogni attività dell'intero patrimonio. Poste in liquidazione dal 20 giugno del 2011, le Terme di Sciacca, nonostante le ricapitalizzazioni avvenute ad opera della Regione che è anche socio unico dell'intero patrimonio, hanno accumulato debiti per dieci milioni di euro, tre dei quali nei confronti di privati. L'ultima strada battuta è quello dell'affitto dei rami d'azienda agli imprenditori privati interessati. Passaggio, quest'ultimo, che potrà essere compiuto dopo un intervento a cura del gestore del servizio idrico integrato, Girgenti Acque. Dopo 50 anni, infatti, si è scoperto che le Terme di Sciacca sono sprovviste della conduttura per lo scarico fognario.

Fonte: palermo.repubblica.it

TERME, CONFERENZA DI SERVIZI SU ALLACCIO RETE FOGNARIA. SINDACO DI PAOLA CHIEDE TEMPI CELERI



15 Ottobre 2015

Il sindaco Fabrizio Di Paola ha presieduto questa mattina nel proprio ufficio una conferenza di servizi sulla questione dell’allaccio fognario alla rete pubblica delle Terme di Sciacca. All’incontro sono intervenuti dirigenti del Comune, rappresentanti delle Terme S.P.A. e di Girgenti Acque, gestore del servizio Idrico Integrato. Il sindaco Di Paola ha chiesto a tutti i soggetti interessati di accelerare i tempi evidenziando l’importanza della questione, la cui soluzione è stata posta tra le condizioni in Commissione “Bilancio” dell’Ars per l’emissione dei bandi per l’affitto temporaneo di rami d’azienda.

“Nel corso dell’incontro – dice il sindaco Di Paola – è stato confermato il ruolo chiaro delle Terme Spa e di Girgenti Acque. Le Terme si sono impegnate, così come stanno facendo, alla esecuzione dei lavori per la separazione delle acque nere da quelle sulfuree e alla realizzazione della stazione di sollevamento. Girgenti Acque a dare priorità assoluta all’intervento di realizzazione della condotta fognaria mancante nell’area termale, opera inserita nel progetto complessivo di ‘Completamento della rete fognaria e sistema di collettamento all’impianto di depurazione” già deliberato dal Cipe. Il progetto, già esecutivo, è al centro di una conferenza di servizi convocata a Palermo il prossimo 21 ottobre per l’acquisizione di tutti i pareri dei soggetti interessati. Per ulteriori decisioni, abbiamo deciso di attendere gli esiti della conferenza di servizi di Palermo e le decisioni che le autorità regionali assumeranno circa il finanziamento delle rimanenti opere che le Terme si sono impegnate a realizzare”.

Il sindaco Fabrizio Di Paola invierà il verbale con gli esiti della conferenza di servizi di oggi a Sciacca al presidente della Regione Crocetta, agli assessori regionali competenti, al dirigente dell’Ufficio Partecipate della Regione, all’Ato Idrico e al Gestore, sollecitando tempi celeri, ognuno per la propria parte.

Fonte: comune.sciacca.ag.it

2015/10/14

Terme di Sciacca, per la funzionaria Grazia Terranova il patrimonio va valorizzato


14 Ottobre 2015

In pochi giorni, dalla commissione attività produttive del 30 settembre a quella della commissione bilancio e finanze di ieri pomeriggi la funzionaria delle società partecipate della Regione Siciliana ha modificato il suo approccio nei confronti delle Terme di Sciacca.

Una riunione, quella di ieri, di cui il deputato regionale Matteo Mangiacavallo è tornato a fornirci la registrazione della Dottoressa Terranova che ieri ha manifestato preoccupazioni anche per la sorte dei lavoratori stagionali.

Fin qui le impostazioni di principio, tutt’altro che trascurabili. Ma nel dettaglio della possibile riapertura, Grazia Terranova ha ribadito che il bando pluriennale è complicato perché formalmente la Regione non è proprietaria del patrimonio, ma che questo dal 2006 è nelle mani della Spa, ancorché questa sia in liquidazione.

Ma la funzionaria ha spiegato in che modo la Regione intende onorare suoi debiti.

A proposito dell’ipotesi di una gestione dello stabilimento delle Terme da parte dell’Asp, il manager Ficarra ha scritto alla Regione dicendosi apparentemente disponibile ma avanzando una serie di richieste che, di fatto, non saranno mai accolte dalla Regione.

Anche per il deputato regionale Matteo Mangiacavallo di fatto il manager dell’Asp Ficarra di fatto non intende gestire lo stabilimento.

Da questa condizione è tornata sotto i riflettori l’ipotesi di un ingresso di privati anche per lo stabilimento, a condizione però che venga garantito sempre l’accreditamento delle cure con rimborsi parziali da parte del servizio sanitario nazionale, aspetto su cui la Terranova è apparsa piuttosto dubbiosa.

Fonte: rmk.it

TERME DI SCIACCA, IL SINDACO DI PAOLA IN COMMISSIONE BILANCIO DELL’ARS: “SUBITO INIZIATIVE PER LA RIAPERTURA NEL 2016”

 
14 Ottobre 2015
“Si è riaperto uno spiraglio, su una soluzione che da mesi viene proposta: i bandi per la gestione temporanea dello stabilimento di cure termali e del Grand Hotel delle Terme, in attesa dell’emissione del bando per la gestione pluriennale che richiede tempi lunghi”. Così il sindaco Fabrizio Di Paola commenta oggi l’audizione di ieri pomeriggio a Palermo in II Commissione legislativa “Bilancio e Programmazione” dell’Assemblea Regionale Siciliana convocata dal vice presidente Vincenzo Vinciullo per discutere di “Problematiche finanziarie e occupazionali della Società Terme di Sciacca”. Alla riunione hanno partecipato il presidente del Consiglio comunale Calogero Bono e i parlamentari agrigentini Matteo Mangiacavallo, Vincenzo Fontana, Margherita La Rocca Ruvolo. Presente il dirigente dell’Ufficio Partecipate della Regione Siciliana Grazia Terranova. La convocazione fa seguito alla richiesta di incontro che il sindaco e il presidente del Consiglio hanno inviato dopo l’incontro a Sciacca con i parlamentari del territorio.
“Attendo adesso – dice il sindaco Fabrizio Di Paola – di essere convocato dal presidente Crocetta. La questione, insisto, deve essere posta su un binario politico e sulla buona volontà dei protagonisti. Nella riunione di ieri, ho dovuto di nuovo ripercorrere tutte le varie tappe di questa vicenda complessa e amara per far capire ai componenti della Commissione come si è arrivati a questa situazione e come se ne deve uscire per arrivare al 2016 con le strutture di nuovo aperte e funzionanti. È emerso, infatti, che l’emissione del bando per la gestione pluriennale richiede tempi troppo lunghi e non possiamo aspettare oltre: bisogna prima unire in un unico soggetto tutti i beni, risolvendo problemi di natura giuridica e problemi legati alla procedura di liquidazione in atto. Ho fatto ancora una volta presente che non si può perdere ulteriore tempo perché la chiusura sta determinando un deterioramento del patrimonio”.
“Per l’emissione dei bandi per la gestione temporanea – aggiunge il sindaco Fabrizio Di Paola – occorre compiere dei passaggi. Due soprattutto. E in questo il Comune di Sciacca e i parlamentari faranno la loro parte. Innanzitutto occorre definire, in un senso o nell’altro, l’interlocuzione con l’Asp di Agrigento da cui si attende ancora una risposta definitiva per la gestione dello stabilimento termale. Risposta che dipende dall’Assessorato regionale alla Sanità che deve autorizzare l’Azienda. Assieme ai parlamentari del territorio, si verificherà in assessorato la volontà. Il secondo passaggio è legato all’allaccio fognario nella rete pubblica. Proprio domani abbiamo convocato al Comune di Sciacca una conferenza di Servizi alla presenza del gestore del servizio idrico integrato, Girgenti Acque. Il gestore dovrà realizzare la parte di condotta mancante nell’area termale, la Terme SpA o la Regione dovranno invece occuparsi dell’allaccio e dei costi per la realizzazione di una pompa di sollevamento. Domani avremo una risposta. Consumati questi due passaggi, si potranno emettere i bandi e sarà il liquidatore a decidere quali rami d’azienda affittare a imprenditori privati interessati: innanzitutto Grand Hotel delle Terme e Stabilimento di Cure Termali, ma anche le Piscine Molinelli e il Caffè”.

2015/10/13

TERME DI SCIACCA, OGGI RIUNIONE IN COMMISSIONE BILANCIO ARS. PASSI IN AVANTI, SI PUNTA SUI MINI BANDI

Si va verso "mini bandi" per gestione di ogni singolo bene. Sulla stessa linea sindaco Di Paola e dirigente Terranova.



13 Ottobre 2015

“Il processo di ricongiunzione del patrimonio termale è lungo e complesso, si incrocia con le procedure di liquidazione e non ci aiuta a raggiungere l'obiettivo dell'apertura di stabilimento e albergo per la prossima stagione”.

Il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola così si esprime al nostro giornale dopo la riunione di oggi presso la commissione bilancio e programmazione dell'Assemblea regionale siciliana, alla presenza del dirigente dell'assessorato all'economia Grazia Terranova, responsabile delle società partecipate della Regione.

Il primo cittadino parla però di passi in avanti importanti e di meno incertezze rispetto a prima. Sembra percorribile la strada dei mini bandi, ovvero singoli bandi per ognuno dei beni termali, primi fra tutti il Grand Hotel, lo stabilimento e le piscine Molinelli, in modo da consentire un affidamento temporaneo del patrimonio ed evitare che si degradi in maniera definitiva.

“Gli 800 mila euro che l'Ars ha assegnato – dice Di Paola – devono essere immediatamente disponibili per effettuare i lavori di manutenzione necessari per evitare ulteriori danni alle strutture”. Di Paola ritiene che si possa prevedere un bando anche per la gestione del Grande Albergo di San Calogero e per le stufe. Il tutto in attesa del bando complessivo che si potrà però emettere quando ci sarà la ricongiunzione del patrimonio, oggi alla Spa, alla Regione. In ordine alla possibilità che si riapra il dialogo con l'Asp di Agrigento per la gestione dello stabilimento cure, il sindaco di Sciacca lascia aperto uno spiraglio.

“Oggi si é fatto un piccolo passo in avanti – ha detto Di Paola – il dialogo con la dirigente Terranova è stato propositivo, si deve lavorare senza sosta e in questo processo entra a pieno titolo il commissario liquidatore, al quale spetterà il compito di fare i bandi di ogni singolo bene e di creare le condizioni per fermare l'azione dei creditori e consentire la ripresa dell'attività”.

Aggiungiamo noi che oggi, come non mai, occorre una incisiva azione politica che non abbia colori partitici ma che sia in grado di imporre un'accelerazione verso l'unica strada percorribile per evitare che le strutture termali di Sciacca finiscano come quelle di Acireale, aggredite dai vandali.

Ognuno faccia la sua parte, dal sindaco ai deputati regionali e nazionali, sia quelli in carica che quelli del passato che frequentano ancora i Palazzi e hanno molte conoscenze. In questo senso occorrerebbe una “regia” cittadina, una commissione di personalità con adeguata competenza in grado di assumere, in modo bipartisan, il coordinamento di tutti i passaggi dell'iter burocratico, sollecititando l'azione della macchina regionale ed evitando che ogni singola forza politica si intesti successi, parziali e totali.

La politica con Le Terme fino ad oggi ha fallito e se si mette per un pò da parte non sarebbe una cattiva idea.


Fonte: corrieredisciacca.it

2015/10/12

VICENDA TERME DI SCIACCA. NUCCIO CUSUMANO NE PARLA CON L'ASSESSORE BACCEI E LA DIRIGENTE TERRANOVA


12 Ottobre 2015

"La vertenza Terme, con la meritoria azione di sensibilizzazione e protesta di sindacati, forze politiche e associazioni, ripropone responsabilmente la più ampia “vertenza Sciacca” da portare avanti con determinazione e senza inutili steccati all’attenzione delle massime rappresentanze politiche istituzionali regionali.

Non sfugge infatti a nessuno la lacerante esperienza della chiusura delle Terme e del drammatico e disperato sit in dei dipendenti di fronte ad una città incredula e sfiduciata e con un balletto interminabile di prese di posizione, rassicurazioni, visite autorevoli e soluzioni avvistate e mai rese operative.

Purtroppo, il balletto continua e continuano le elaborazioni, tutte generose e apprezzabili, finalizzate a risolvere la vertenza per come la Città auspica e desidera.

Ma occorre fare il punto per evitare inutili attardamenti procedurali e dannosi rinvii rispetto ad una soluzione che va ricercata con competenza e con celerità, oltre che con piglio politico decisivo.

Mi pare di scorgere, dalle conversazioni avute con l’assessore regionale all'Economia Alessandro Baccei e con la Dirigente del Servizio Innovazione e Ricerca per le Imprese del Dip. delle Attività Produttive Grazia Terranova, una idea di possibile soluzione rispetto agli atti adottati nel corso di questi anni dalla Regione, che hanno segnato il percorso delle Terme di Sciacca fino alla chiusura.

Mi pare altresì di capire con assoluta certezza che il nodo da sciogliere per fare tornare le Terme con i suoi beni nella piena disponibilità della Regione Sicilia è quello dell’usufrutto trentennale del quale la società Terme di Sciacca Spa risulta beneficiaria.

In questo senso occorre attivare una procedura che definisca la ricongiunzione dell’usufrutto alla nuda proprietà in capo alla Regione Sicilia, prevedendo per la cessazione dello stesso in anticipo rispetto ai venti anni dalla scadenza, una valutazione il cui importo possa coprirne ragionevolmente la cessazione anticipata, comunque pari all’importo del credito che vanta la Regione Sicilia presso la Terme di Sciacca Spa.

Il restante residuo, che oscilla tra i due e i tre milioni di euro come credito vantato da Enel, Comune, Girgenti acque, Agenzia Entrate ecc. potrebbe essere definito con un accordo di ristrutturazione del debito prevedendo una anticipazione del 30-40 per cento del credito ai creditori, determinando nell’accordo il blocco di ogni procedura esecutiva e la definizione della ricongiunzione dell’usufrutto alla nuda proprietà.

A quel punto l’operazione della totale disponibilità della Regione e dei beni termali sarebbe conclusa e si potrebbe procedere all’avvio di quel bando di manifestazione di interesse, non escludendo una sorta di “bando staffetta” per il Motel e le Piscine Molinelli, che comporta uno sforzo relazionale delle autorità di governo regionale per un sicuro approdo a società di sicura affidabilità, competenza ed esperienza nel campo del termalismo, del fitness e del benessere, anche con un affitto ultratrentennale che preveda chiari impegni di ammodernamento e ristrutturazione dei siti e degli immobili.

Non escluderei a tal uopo di inserire tra i beni da affittare il Teatro Samonà, ritenendo che più ampia è l’area delle attività, più appetibile può essere per una società qualificata il complesso delle opportunità offerte nel rapporto costi e ricavi.

Potremmo farcela con l’azione di sollecitazione e vigilanza di tutte le procedure allertando la rappresentanza parlamentare e partitica.

Sulla base degli esiti degli incontri con Baccei e Terranova, c'è stato poi l'incontro con il Presidente Crocetta, un colloquio servito a ricevere ampie assicurazioni sull'iniziativa che assumerà il Presidente della Regione subito dopo il varo del nuovo governo per la migliore definizione delle procedure già egregiamente indiduate dai tecnici dell’Assessorato e dall’Assessore Baccei.

Saremo vigili rispetto anche a recenti paralizzanti atteggiamenti della Regione che non ha finora manifestato una capacità d'iniziaiva pari alle aspetattive.

Crocetta sa che su questa questione si gioca la credibilità della sua Presidenza e del suo governo, almeno per Sciacca.”

Comunicato stampa di Nuccio Cusumano

2015/10/09

TERME DI SCIACCA, IL SINDACO DI PAOLA CONVOCATO DA COMMISSIONE BILANCIO ARS



9 Ottobre 2015

Il sindaco Fabrizio Di Paola rende noto che nel primo pomeriggio di oggi ha ricevuto un invito a partecipare in audizione alla seduta della II Commissione legislativa “Bilancio e Programmazione” dell’Assemblea Regionale Siciliana che sarà dedicata alla situazione delle Terme di Sciacca. L’invito è giunto dal vicepresidente vicario della Commissione Vincenzo Vinciullo.

La Commissione “Bilancio” è stata convocata per martedì 13 ottobre 2015 alle ore 14,30 per discutere il seguente ordine del giorno: “Problematiche finanziarie e occupazionali della società Terme di Sciacca”. Alla riunione è stato invitato anche l’assessore regionale all’Economia.

La convocazione fa seguito alla richiesta di incontro urgente che il sindaco Fabrizio Di Paola ha inviato a inizio settimana, dopo l’incontro a Sciacca con i parlamentari del territorio, non solo alla Commissione Bilancio dell’Ars ma anche al presidente della Regione Siciliana.

Fonte: comune.sciacca.ag.it

Nasce una rete siciliana per il turismo termale

Comitato di sindaci isolani impegnato nell’avvio di una convenzione con l’ass.to al Turismo. Già sottoscritto il protocollo d’intesa. Da Trapani a Messina, passando per Catania e Agrigento, i Comuni costituiscono un percorso virtuale.

9 Ottobre 2015 - Michele Giuliano

La Sicilia ha tentato di sviluppare una nuova idea di rilancio per il turismo. Uno spazio di nicchia e non di massa ma che può essere in grado comunque di creare nuove importanti opportunità.

Stiamo parlando delle terme, bellezza naturale che sino ad oggi è rimasta isolata in molte realtà siciliane. Siti tradizionali, in alcuni casi anche conosciuti, ma che sono rimasti tali senza alcun progetto di sviluppo organico.

Dalla provincia di Palermo a quella di Catania, dal messinese all’agrigentino per finire all’altro estremo della Sicilia, il trapanese: attraversa e collega tutta la Sicilia la rete tra Comuni per lo sviluppo del turismo termale creata con il sostegno del fondo di cofinanziamento dell’offerta turistica regionale.

A promuovere l’iniziativa il Comune di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, in un comitato di sindaci impegnato ad avviare una convenzione con l’assessorato al Turismo della Regione per un programma di attività che riguardano il settore del turismo termale in Sicilia.

“A giugno – spiega il sindaco castellammarese, Nicola Coppola - abbiamo già sottoscritto un protocollo d’intesa per la costituzione di una rete delle città termali in Sicilia, con la partecipazione dell’Ancot e di Federterme. Nel corso di un incontro l’assessore regionale ha manifestato la disponibilità a utilizzare il fondo per il cofinanziamento dell’offerta turistica per sostenere attività di promozione del turismo termale siciliano, anche in relazione alle opportunità offerte dai fondi strutturali e d’investimento europei 2014-2020”.

Il primo cittadino ha annunciato che entro la fine dell’anno sarà costruito un piano di azioni del turismo termale siciliano, con una strategia condivisa di immagine e di offerta sui mercati europei e internazionali, così da integrare le terme nei progetti di sviluppo turistico promossi dai Comuni e dal partenariato pubblico-privato dei territori. In pratica le terme siciliane entrerebbero in un giro che gli consentirebbe di avere delle vetrine di livello internazionale, quello che sino ad oggi questi siti, seppur meravigliosi, non hanno avuto. In pratica nessuna promozione vera.

“Gli studi in proposito – evidenzia ancora Coppola - riportano che nel 2010 le terme siciliane hanno raggiunto un fatturato di 15,367 milioni di euro. Gli stabilimenti siciliani sono ancorati ad una visione delle attività termali connesse alle cure tradizionali del termalismo assistito, con il rimborso delle spese da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Occorre invece dare vita a centri di benessere termale, dove si possono svolgere anche attività estetiche, dietetiche, di fitness”.

Oltre a Castellammare del Golfo, della rete fanno parte i Comuni di Acireale (Catania), Alì Terme (Messina), Calatafimi Segesta (Trapani), Caltagirone (Catania), Geraci Siculo (Palermo), Lipari (Messina), Montevago (Agrigento), Sclafani Bagni (Palermo), Sciacca (Agrigento), Terme Vigliatore (Messina) e Termini Imerese (Palermo): tutti hanno già sottoscritto un protocollo d’intesa di cui il sindaco di Montevago è stato nominato coordinatore della rete.

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La Sicilia registra l’1,7% di arrivi e il 3,3% di presenze

 La Sicilia ha una tradizione termale molto antica, qui troviamo traccia di insediamenti termali Greci e Romani, terra vulcanica che permette un turismo termale per lo più concentrato sulle sue coste che in alcuni casi arriva proprio in riva al mare. La Sicilia con oltre 60 sorgenti termali rappresenta a ragione una delle regioni termali più importanti d’Europa. “Sfortunatamente a fronte di una ricchezza idrologica così ampia – precisa uno dei più importanti portali a livello nazionale specializzato proprio in turismo termale, Termeitaliane.com - la Sicilia ha appena 9 impianti termali funzionanti ed efficienti e pochi tipi di acque minerali riconosciuti”. Tra gli impianti termali troviamo Acireale, Acqua Pia, Ali, Bagni Sclafani, Gorga, Segestane, Selinuntine, Termini Imerese, Vigliatore e Vulcano. Secondo i dati forniti dall’ ultimo studio effettuato nel 2012 dalla Regione Sicilia dal titolo “Il turismo del benessere termale in Sicilia: tendenze e prospettive di sviluppo”, le cose da tempo sono cambiate. Secondo le statistiche ufficiali del 2010 (le più recenti), validate dall’Istat, l’isola è stata visitata da 67.769 turisti che si sono fermati per un totale di 441.360 giorni con una permanenza media di 6,5 pernottamenti. Il turismo termale ha rappresentato nello stesso anno l’1,7 per cento degli arrivi totali e il 3,3 per cento delle presenze totali.

Fonte: qds.it 

2015/10/08

Terme di Acireale, lascia il commissario liquidatore


8 Ottobre 2015

Fa notizia stamattina che il Commissario liquidatore delle Terme di Acireale, che si chiama Luigi Bosco e come Carlo Turriciano è un funzionario della Regione Siciliana, abbia deciso di dimettersi. Una rinuncia piuttosto clamorosa, perché rivela l’impotenza sostanziale perfino da parte dell’organo sostitutivo, anche se ad Acireale la situazione è ben diversa rispetto a quella Sciacca, e lì c’è un creditore (Unicredit) che ha battuto cassa e pretende di “rientrare” al più presto di 7 milioni di euro.

Il fatto che un commissario, nella fattispecie quello di Acireale, decida di andare via conferma solo che la Regione ha abbandonato al suo destino il termalismo siciliano. Sciacca ed Acireale nel passato erano i fiori all’occhiello di questo settore, oggi sono due palle al piede, e lo sono (lo sappiamo) perché in passato le vacche erano grasse, da Palermo arrivavano i contributi a pareggio per ripianare le perdite e le generazioni odierne ne stanno pagando le conseguenze.

Non si può dimenticare, tuttavia, che se solo Palermo emanasse l’atteso bando ad evidenza pubblica per la selezione del partner privato che gestisca questi straordinari patrimoni compirebbe un gran bel passo avanti. Ma da questo orecchio a Palermo non ci sentono. Fanno di peggio, come ha denunciato al nostro Telegiornale lo stesso onorevole Giovanni Panepinto: un assessore (quello al Turismo) lavora per il bando, e un altro (quello al Bilancio) lavora in direzione diametralmente opposta. Insomma: non si capisce se, come e quando la Regione intenda risolvere questo problema.

Forse la Regione non ha voglia di risolvere questo problema, forse c’è chi non si rassegna a che le Terme non siano più il centro di potere politico e di clientela che sono state in tutti questi anni, forse le si vogliono ridurre ad un valore infinitesimale per poterle regalare a qualcuno.

E dire che perfino ad Acireale sono ancora convinti (malgrado il fallimento in atto presso il Tribunale) che se lo si volesse quelle Terme le si potrebbero salvare. A Sciacca, invece, malgrado qui le Terme non siano ancora state dichiarate fallite, non ci crede più nessuno. O quasi. Anche perché come si diceva un tempo senza soldi nemmeno i preti celebrano messa e, dunque, senza disponibilità economiche, perfino un commissario straordinario (il caso di Luigi Bosco) alla fine non ha più niente da fare e non gli resta che rassegnare le dimissioni. Cosa accaduta a Catania.

Mentre, in attesa dei gesti eclatanti, si attende che i parlamentari si pronuncino sulla richiesta di un nuovo incontro col Presidente della Regione Rosario Crocetta. Richiesta avanzata dal sindaco Di Paola lunedì mattina, in un quadro generale piuttosto deprimente, quello che una settimana fa ha fatto pubblicamente apprendere che sono state pignorate perfino le statue dello stabilimento termale e che è stato un errore da parte della Regione non aver chiuso prima le Terme visto che producevano solo debiti.

Fonte: rmk.it 

2015/10/07

TERME DI SCIACCA, LO SPEZZATINO E' SUL FUOCO


07/10/2015 - EDITORIALE

Il Sindaco ha dichiarato, che la soluzione del problema delle Terme debba essere "politica" e non "economica". La presenza di quel parterre de rois alla riunione di lunedì lascerebbe intendere che dovranno essere i deputati a trovare una soluzione, oltre che naturalmente il Governo regionale ed il suo Presidente, e questa sensazione è corroborata dal fatto che ai sindacati, alle associazioni ed agli altri soggetti portatori degli interessi cosiddetti "diffusi" non è stata data la parola.

Ma per entrare nello specifico la sensazione è che "politica" significhi non prendere in considerazione le questioni che la dirigenza ha sollevato sui vari punti (usufrutto, bando, affitto, ricapitalizzazione, ecc.) e soprattutto trovare i soldi. Ma quanti soldi? Almeno tre milioni per pagare i debitori diversi dalla Regione, la quale sarebbe disponibile (almeno a parole) a rinunciare al suo credito di oltre sei milioni di euro; ma oltre ai tre milioni sarebbero poi necessari altri soldi per rimettere in piedi le strutture: quanti soldi? C'è chi dice almeno altri tre milioni e chi dice molti di più. E poi quelli per ricapitalizzare la società almeno altra tre/quattro milioni. Ma la Regione questi soldi li ha? Ma ammesso che la Regione (e chi se no?) trovi i soldi per questa operazione chi garantisce che la gestione non ritorni in perdita come lo è stata dal 2006 (anno di inizio della gestione della SPA) in poi? Ma servirebbe anche revocare lo stato di liquidazione, perché un liquidatore non può continuare una gestione ordinaria. E chi dovrebbe essere chiamato a gestire?

Ultima notazione sugli appetiti dello "spezzatino". C'è la sensazione che la soluzione "politica" immaginata possa essere questa, e poi c'è la voglia matta del Comune di avere l'ex Motel Agip, ora è arrivato anche questo (nuovo?) gruppo di "professionisti" (cosa c'entrano la Terranova e Turriciano con questo?) che vuole le Stufe di San Calogero. Più avanti qualcun altro chiederà il Grand Hotel, poi le piscine dei Molinelli e via discorrendo. Ma tutto questo non è la certificazione della frammentazione dell'intero patrimonio?

Fonte: corrieredisciacca.it

TERME DI SCIACCA, L'ASSENTE ECCELLENTE


08/10/2015 - Editoriale di Filippo Cardinale

Sulle terme si è detto di tutto, di più. Ma c’è ancora una zona grigia, anzi, buia. E’ il nero assoluto, il silenzio più fitto. Nella vicenda delle terme c’è l’assente eccellente. Per una volta lasciamo da parte la solita storia del passato, lasciamo il procedere puntando il dito sulle responsabilità degli anni passati. Ma non per dimenticare, assolutamente no. Ma è necessario, oggi più che mai, guardare al presente e al futuro immediato delle nostre terme. Le responsabilità pregresse devono essere individuate, non cancellate.

Nella vicenda attuale delle terme c’è un assente eccellente. E’ un’agrigentina che riveste un ruolo importante nel Governo regionale: il vice presidente. Si chiama Mariella Lo Bello, assessore e vice presidente della Regione. E’ agrigentina. E’ nota per le sue instancabili battaglie a difesa dello sviluppo del territorio, dei lavoratori. Lo ha fatto egregiamente quando ha rivestito il ruolo di segretario generale della Cgil agrigentina. Dunque, una donna “soldato”, abituata a stare in trincea e combattere.

Dobbiamo constatare, con nostro profondo rammarico, che l’illustre esponente del Governo Crocetta, il vice di Crocetta, nella vicenda delle terme di Sciacca né si è vista, né ha speso una parola. Ci saremmo aspettati le barricate da parte del vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello. Invece, neanche una parola. E dire che Mariella Lo Bello ha indossato per tanti anni il distintivo della Cgil, di colore rosso. Un colore che il partito di sinistra per antonomasia ha eretto a baluardo per la difesa dei più deboli, dei lavoratori, del territorio. E ci piace, allora, prendere in prestito le parole di Nanni Moretti “dì qualcosa di sinistra”.

La Lo Bello ha ricoperto la massima carica del sindacato che a Sciacca prende il nome di Accursio Miraglia, morto ammazzato dalla mafia per difendere i deboli, i lavoratori. La Lo Bello è stata contagiata dalle stanze ovattate del potere? Non ci rassegniamo al silenzio del vice presidente della Regione e nostra conterranea, e non comprendiamo il suo distacco rispetto ad un tema di grosso rilievo che riguarda un intero territorio, una provincia, una città che tiene alta la statistica provinciale delle presenze turistiche. Francamente, non la riconosciamo più come donna soldato e combattiva.

Come non ci rassegniamo al silenzio di una giovane donna, di Burgio, che ha rivestito il ruolo di assessore di Crocetta e oggi riveste quello di autorevole personaggio della segreteria politica del Presidente della Regione.

La delusione è forte. Abbiamo sempre confidato sulla marcia in più delle donne, stelle polari che avrebbero dovuto illuminare la scena politica sempre più inombrata da uomini presi dalle lotte sterili.

Fonte: corrieredisciacca.it 

Terme, Cgil Agrigento: "La Regione dica cosa vuole fare"


7 ottobre 2015

“Sulle Terme, come CGIL – ai vari livelli – abbiamo detto e scritto tante cose e ci siamo impegnati instancabilmente”. Interviene così il segretario provinciale della Cgil Agrigento, Massimo Raso, che in una nota aggiunge: “Per questo non posso che condividere la rabbia e lo scoramento di Franco Zammuto cui voglio esprimere la mia vicinanza, a cui - incredibilmente - non viene data la parola nel Consiglio Comunale Straordinario ed Aperto alla Deputazione Nazionale e Regionale. Consiglio che segue la riunione/audizione sollecitata dall’On. Mangiacavallo nella Commissione competente all’ARS e nella quale (come leggo dai resoconti dei giornalisti e di chi ha partecipato) la Dott.ssa Terranova avrebbe candidamente dichiarato “Scordatevi il bando, (…) perchè il “patrimonio non è nella disponibilità della Regione, tecnicamente non possiamo affidarlo a nessuno”! (dal “Corriere di Sciacca”)”.

“Ma quanto affermato dalla Dott.ssa Terranova contraddice la lettera e lo spirito della LEGGE 12 maggio 2010, n. 11. (Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2010) dove all’ Art. 21. Società Terme di Sciacca e Società Terme di Acireale si dice testualmente che “Entro 180 giorni dall’avvenuta cessione alla Regione delle quote azionarie detenute dalle aziende autonome Terme di Acireale e Terme di Sciacca rispettivamente nelle società Terme di Acireale S.p.A. e Terme di Sciacca S.p.A., la Ragioneria generale della Regione attiva le procedure necessarie a porre in liquidazione le due Società e, tramite lo svolgimento di una gara ad evidenza pubblica, affida a soggetti privati la gestione e la valorizzazione dei complessi cremotermali ed idrominerali esistenti nel bacino idrotermale di Acireale e di Sciacca compreso lo sfruttamento delle acque termali ed idrominerali…”.

“Da allora ad oggi, i vari Assessori Regionali che sono venuti a Sciacca (ultima la Clio Li Calzi), ci hanno raccontato frottole circa l’imminenza del bando? C’eravamo acconciati all’idea che, in attesa del maxi-bando per l’affidamento dell’intero patrimonio, si potesse percorrere la via dell’avvio dei cosidetti “mini bandi” per la gestione dello stabilimento, dell’albergo termale con annesse le piscine e il bar, almeno avremmo salvaguardato i livelli occupazionali! C’erano e ci sono disponibilità in tal senso: perché non si è andati avanti?” Ed ora ci tocca leggere che ci sarebbero creditori pronti a pignorare le statue o che un “gruppo di professionisti” grazie alla intercessione della Segretaria del Presidente che, ovviamente con la testa già alle prossime regionali, fa da sponsor per la concessione delle “grotte vaporose”… La Segretaria del Presidente???”.

“Come può trovare il tempo ed il modo per presentare e presenziare (lo scorso 24 settembre, così ci informano i giornali) ad una riunione, svoltasi negli uffici della presidenza, con “… la responsabile del Settore “Società Partecipate” della Regione Siciliana Grazia Terranova, il commissario liquidatore delle Terme Spa di Sciacca Carlo Turriciano, l’ingegnere Viviana Rizzuto, l’architetto Michele Ferrara” e non per affrontare la “QUESTIONE TERME” nel suo insieme e trovare una soluzione a TUTTA la questione? E’ semplicemente SCANDALOSO! Per Noi (lo abbiamo anche scritto nel nostro esposto, (sul quale attendiamo ancora rispettosamente un cenno di riscontro da parte della ala Procura della Repubblica e dalla Corte dei Conti) “le Terme rappresentano un sistema di offerta che è, e che deve rimanere unitario, per essere efficiente e per rispondere alla domanda di nuovo termalismo che emerge nel mercato nazionale ed internazionale: piccole operazioni immobiliari di smembramento, che potrebbero essere il prodotto di questa strategia, toglierebbero alla Città la sua caratterizzazione storica e culturale, oltre che economica”.

“Condividiamo la richiesta del Sindaco Di Paola di nuovo urgente incontro al Presidente della Regione e ci auguriamo che ci possa essere presto e ci auguriamo che sia risolutivo: Crocetta non può sfuggire dalle sue responsabilità. Se la Regione vive le Terme come un problema ceda le sue quote al Comune di Sciacca, almeno a ristoro dei crediti che lo stesso vanta dalla Spa! Oppure si faccia carico di rilanciare, in grande stile, un progetto di ripresa del settore termale in questa Regione! Davvero non siamo in condizione di collocare, nei mercati che contano, un gioiello come quello delle Terme, collocate tra Agrigento, Selinunte, il Golf Resort di “Rocco Forte?”

“Ma intanto si blocchi lo “spezzatino”, si apra un tavolo con i creditori e, almeno con i più grandi. Perché non tentare la carta del loro coinvolgimento diretto nell’operazione rilancio? Quello che non si può sopportare è l’immobilismo della Regione, l’unica che ha in mano il “pallino” della situazione. La sua colpevole inerzia porta inevitabilmente allo smembramento ed alla fine di tutto. Questo Sciacca, tutta Sciacca (senza primogeniture e protagonismi inutili!) deve impedirlo con tutte le sue forze! Ma devono impedirlo, insieme a Noi, anche tutti gli attori economici, sociali ed istituzionali della Zona e della Provincia. Da questo punto di vista assai utile ed importante è stata la presa di posizione di Leoluca Orlando a nome dell’ANCI Sicilia.
Dobbiamo continuare ad insistere, fino al risultato”, conclude Raso.

Fonte: scrivolibero.it 

2015/10/06

TERME DI SCIACCA, MONTELEONE E TURTURICI DELSUI DALL'INCONTRO DI IERI E PROPONGONO UN "TAVOLO POLITICO NAZIONALE"

I due consiglieri sono contrari anche alla vendita dell'ex Motel Agip.


06/10/2015

L'esito della riunione di ieri, sulle tgerme, per i consiglieri comunali del Gruppo misto, Monteleone e Turturici, ha suscitato "profonda delusione", rimarcando come "emblematica" l'assenza dei rappresentanti della Regione.

"D'altronde- scrivono- la Regione Siciliana ha dato più volte dimostrazione di procedere a compartimenti stagni. Da un lato, chiude senza preavviso le Terme di Sciacca (su iniziativa dell'Assessorato all'Economia), dall'altro dice di volere promuovere il termalismo attraverso quel Distretto produttivo del benessere termale con sede ad Ali Terme ( e di cui Sciacca è socio), approvato nel novembre del 2013 (su iniziativa dell'Assessorato alle Attività Produttive), sulle cui attività nulla è dato sapere".

Monteleone e Turturici vogliono capire "in cosa possa consiste l'azione eclatante" annunciata dal sindaco di Paola, tenuto conto "che fino ad oggi ogni iniziativa dallo stesso intrapresa non ha sortito alcun effetto".

I due consiglieri comunali nutrono "forte preoccupazione per il rischio di uno spezzatino del patrimonio termale", in tal senso chiedono che l'ex Motel Agip "venga adeguatamente salvaguardato perché funzionale ad una ottimale gestione dell'intero complesso Termale, posto che una destinazione dell'immobile diversa da quella turistica vanificherebbe ogni possibilità di incremento dei posti letto".

Monteleone e Turturici propongono la formazione "di un tavolo politico nazionale, posto che a Roma il partito del sindaco Di Paola (Ncd) ed il Pd di Crocetta governano assieme".

"Limitarsi all'ascolto dei burocrati non serve- aggiungono- perché la chiusura delle Terme non è fatto meramente tecnico, bensì scelta politica".

Fonte: corrieredisciacca.it 

TERME DI SCIACCA, CHIESTO INCONTRO URGENTE A PRESIDENTE DELLA REGIONE E COMMISSIONE BILANCIO ARS


6 Ottobre 2015

Un incontro urgentissimo col presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, “individuato come interlocutore unico e decisivo” per portare a soluzione la questione delle Terme di Sciacca, chiuse dal 6 marzo 2015 su deliberazione dell’assemblea dei soci. È stato chiesto dopo l’incontro che si è tenuto ieri, lunedì 5 ottobre 2015, nell’aula consiliare “Falcone e Borsellino” tra i rappresentanti istituzionali e politici del Comune di Sciacca e i parlamentari regionali e nazionali del territorio. Così come è stato concordato, dal sindaco Fabrizio Di Paola, dal presidente del Consiglio comunale Calogero Bono, dai consiglieri comunali e dai parlamentari presenti – Salvatore Cascio, Angelo Capodicasa, Michele Cimino, Enzo Fontana, Maria Iacono, Matteo Mangiacavallo, Giuseppe Marinello, Giovanni Panepinto, Gea Schirò – è stata indirizzata una richiesta di incontro al presidente della Regione Rosario Crocetta, agli assessori all’Economia e alla Salute, al presidente della Commissione Bilancio e Programmazione dell’Assemblea Regionale Siciliana.
“Nel corso del confronto – è scritto nella richiesta di convocazione urgente alla Regione – è emersa l’esigenza di incontrarsi nuovamente e con urgenza con il Presidente della Regione Siciliana dopo le note vicissitudini di questi mesi che hanno portato a un nulla di fatto, nonostante i continui e instancabili sforzi profusi.
Per dare una svolta positiva alla questione termale, occorre dare una decisa impronta politica e non economico aziendale.
L’incontro col Presidente della Regione, individuato come interlocutore unico e decisivo, dovrà servire a:
  1. Trovare una immediata soluzione per riaprire nel giro di pochi mesi le Terme di Sciacca.
  2. Evitare che il depauperamento in corso porti alla rovina e perdita di valore dell’intero patrimonio.
  3. Definire una strategia che porti all’emissione dell’avviso pubblico per la gestione privatistica pluridecennale, così come peraltro stabilito dall’art. 21 della Legge Regionale n. 11 del 2010.
È emersa altresì l’esigenza di una audizione con la Commissione Parlamentare “Bilancio e programmazione” dell’Ars, alla presenza degli assessori regionali all’Economia e alla Salute, dei dirigenti e funzionari competenti, al fine di approfondire la questione termale anche da un punto di vista normativo e superare ogni ostacolo burocratico. Le Terme di Sciacca devono diventare una priorità della Regione Siciliana, proprietaria del patrimonio. Il Governo e il Parlamento debbono fare in modo che ritornino in attività al più presto. Le Terme rappresentano una risorsa da salvaguardare, non solo di Sciacca ma dell’intera Sicilia con la loro antica storia, il loro fiero elemento identitario, il loro essere attrattore turistico, motore di sviluppo e di occupazione, centro di salute e benessere che in tanti ci invidiano”.
Una nota di solidarietà è giunta dal presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando in cui assicura “l’impegno dell’Associazione per preservare la struttura termale e per consentire il suo rilancio in funzione dello sviluppo del territorio”.

Fonte: comune.sciacca.ag.it

2015/10/05

TERME DI SCIACCA, PANEPINTO SI "ARRABBIA" E LASCIA LA RIUNIONE


05/10/2015

La riunione di stamattina dedicata alle terme lascia strascichi e polemiche. Lo scenario non è nuovo, in verità, e l'attrice principale, la politica, fa di tutto per dare il cattivo esempio.

Nel corso della riunione è successo, mentre parlava Mario Turturici, che il deputato regionale del Pd, Giovanni Panepinto, ha lasciato la sala consiliare. “Pensavo di partecipare a un tavolo tecnico che proponesse soluzioni, non ad un processo contro il Pd e contro questo governo”- ha detto Panepinto a Tele Radio Monte Kronio.

Il parlamentare e sindaco di Bivona non nega le responsabilità di Crocetta, ma ritiene che sia sbagliato prendersela solo con lui alla luce di un abbandono delle Terme che parte da lontano. “Mi sembra che qualcuno in questi anni abbia vissuto alle Hawaii”, ha detto Panepinto che, però, il governo lo attacca eccome. Per Panepinto Palazzo d’Orleans ha tenuto due orientamenti contrapposti: da un lato quello dell’assessore al turismo Li Calzi, teso a costruire il rilancio, dall’altro quello della presidenza e dell’assessore dei tagli Baccei, che mandando in avanscoperta la dirigente delle partecipate Grazia Terranova ha distrutto tutto.

Fonte: corrieredisciacca.it 

BELLANCA: "SE LA REGIONE NON PUO' FARE IL BANDO SULLE TERME DI SCIACCA, SI RIPRENDA I BENI"


05/10/2015

"Non avremmo mai immaginato che ogni procedimento riguardante la pubblicazione dei bandi per la manifestazione di interesse, sia quello ad evidenza europea che quello per la gestione provvisoria, fosse praticamente congelato e che la Regione non stava facendo assolutamente nulla per rendere produttivo un bene che negli ultimi anni ha prodotto perdite".

Così ha parlato oggi il consigliere comunale Filippo Bellanca nell'aula consiliare del Municipio di Sciacca nel corso dell'assemblea con la deputazione regionale e nazionale del territorio, organizzata dal sindaco Fabrizio Di Paola.

Bellanca ha proposto una soluzione;: "Se il patrimonio delle Terme di Sciacca non è nella disponibilità della Regione e non è tecnicamente possibile affidarlo a qualcuno (così ha detto il funzionario regionale addetto alle società partecipate) allora la Regione può riaverlo indietro dalla società Terme di Sciacca Spa attraverso un accordo che individui tale patrimonio come compensazione dei debiti che la Spa vanta nei confronti della stessa Regione".

Fonte: corrieredisciacca.it 

RIUNIONE TERME DI SCIACCA: PER ZAMMUTO GRAVE NON FARE PARLARE ASSOCIAZIONI E LAVORATORI


05/10/2015

Il segretario della Camera del lavoro di Sciacca, Franco Zammuto, era presente oggi alla riunione sulle Terme in Municipio. Zammuto, lo ricordiamo, alcune settimane fa si era fatto portavoce dell'esigenza che si chiamasse a raccolta tutta la deputazione parlamentare regionale e nazionale del territorio.

“Sindaco e Presidente del Consiglio comunale hanno fatto diventare propria un'iniziativa che io ho suggerito – commenta oggi Zammuto – ma questa l'ho assorbita e mi sono presentato lo stesso alla riunione. Ma è stata una sorpresa – aggiunge il sindacalista - apprendere che associazioni, comitati e lavoratori erano solo spettatori senza titolo ad intervenire”.

“Se l’amministrazione protesta e contesta chi affigge manifesti “ingenerosi” sul loro impegno – continua - noi, rappresentanti di lavoratori, comitati e cittadini possiamo protestare e contestare “l’ingenerosità” dell’amministrazione che con il suo modo di procedere si erge a unico paladino difensore delle Terme, mancando di rispetto e sottovalutando il peso e l’importanza di quanti si battono, da sempre e non dal 6 marzo, per le Terme”.

Alla fine Zammuto auspica comunque una battaglia unitaria per riaprire le terme.

Fonte: corrieredisciacca.it 

TERME DI SCIACCA, I DEPUTATI COME UN EPISODIO DE "LE PARROCCHIE DI REGALPETRA" DI SCIASCIA


05/10/2015 - Editoriale di Filippo Cardinale

Ascoltando gli interventi dei deputati che stamattina hanno partecipato all'incontro sulle terme, convocato dal sindaco Di Paola, non ho potuto fare a meno di ricordare un magnifico episodio scritto da Leonardo Sciascia nel libro "Le Parrocchie di Regalpetra".

Lo cito, perchè è la fotografia di una realtà che dura nel tempo. Cambiano i luoghi, le occasioni, ma la sostanza rimane sempre e duramente la stessa.

"...Una volta al circolo dei minatori venne un deputato nazionale, ascoltò i salinari, raccontavano miseria e l'onorevole chiudeva gli occhi come in preda a indicibile sofferenza, infine diede un calcio al tavolo dicendo che perdio, bisognava far qualcosa; dal tavolo cadde una lampada e andò a pezzi, l'onorevole promise grandi cose, ai minatori toccò comprare una lampada nuova...."

Da anni ascoltiamo il dolore di parlamentari, nazionali e regionali, assessori dei vari governi regionali che si sono succeduti nel tempo. Ognuno di loro si indigna, rimane sconcertato dal mancato sviluppo delle terme e della recente chiusura. Promettono, si impegnano...ma poi fanno come quell'onorevole citato da Sciascia.

Ognuno che viene qui a mostrare "dolore indicibile" per la questione termale promette e nella foga rompe sempre qualcosa. Rompe la fiducia dei cittadini, rompe la speranza dei lavoratori, rompe la dignità della nostra Sciacca. Rompe lo sviluppo del nostro territorio.

E non solo le loro promesse sono parole al vento come nella citazione di Sciascia, ma ognuno di loro non paga neanche la lampada fatta cadere e rotta nella foga. E come nella citazione, sono sempre i cittadini a pagare.

Fonte: corrieredisciacca.it 

TERME DI SCIACCA, SCENDE IN CAMPO L'ANCI SICILIA: "INGIUSTA ED INCOMPRENSIBILE LA CHIUSURA"


05/10/2015

“Mantenere una prestigiosa struttura, come le Terme di Sciacca, ancora chiusa costituirebbe, oggi più che mai, una decisione ingiusta ed incomprensibile, che produrrebbe esclusivamente l’effetto di danneggiare un territorio e la sua comunità, sprecando contestualmente tempo prezioso e occasioni di sviluppo per un sito che merita di essere adeguatamente valorizzato in quanto patrimonio dell’intera Sicilia, sia sotto il profilo naturale, storico e culturale, che sotto il profilo economico e occupazionale.”

Lo ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia intervenendo a sostegno della riapertura della prestigiosa struttura termale ed alberghiera siciliana. “Auspichiamo che vi sia un impegno tempestivo di tutte le istituzioni interessate – continua Orlando – finalizzato alla riapertura e al rilancio di una struttura che merita di tornare a ricoprire il suo ruolo di propulsore di sviluppo per il territorio saccense”.

Fonte: corrieredisciacca.it 

2015/10/03

Terme. Solo di lavanderia nel 2014 sono stati spesi più di 82 mila euro!


3 Ottobre 2015

Nel 2014 le Terme di Sciacca Spa hanno speso la bellezza di 82.599,23 euro di solo servizio lavanderia. Tanto è costata la pulizia periodica di lenzuola e indumenti di lavoro a disposizione del personale dell’albergo e dello stabilimento, ma anche lo stesso tovagliato per il servizio ristorante effettuato al Grand hotel o per i catering organizzati al Convento di San Francesco. Un costo non certo di poco conto, indicato nero su bianco nel bilancio della società che Carlo Turriciano sta liquidando. La lavanderia industriale beneficiaria è la ditta La Rosa di Agrigento. Regolarmente pagata, insieme ad altri fornitori e professionisti (tra cui il collegio dei revisori). Servizio affidato ad una ditta esterna malgrado le Terme disponessero di un vano lavanderia. Evidentemente non c’era il personale necessario per poterlo gestire. Di certo c’è che con costi così elevati, come quello per la lavanderia, la strada delle Terme di Sciacca non poteva che essere impervia.

Fonte: rmk.it

TERME, L'NCD INVOCA UNA LOTTA BIPARTISAN

"Lasciamo da parte, per una volta, interessi di singoli o di partito”. 


3 Ottobre 2015

Sulla questione delle terme, Il gruppo consiliare dell’Ncd intende proseguire le iniziative in direzione del recupero e del rilancio. Al di là della riunione indetta dall’Amministrazione comunale per lunedì prossimo, l’Ncd intende promuovere “nuove e più forti iniziative al fine di ottenere dal Governo regionale il mantenimento dell’impegno a riavviare le attività termali”.

Un intendimento che mira a raggiungere l’obiettivo “lasciando da parte, per una volta, interessi di singoli o di partito”. Per l’Ncd, intanto, bisogna “prendere atto che è finita un’epoca storica in cui la Regione siciliana interveniva ad appianare i debiti accumulati nei bilanci ed in cui si inauguravano strutture alberghiere come l’albergo di San Calogero finanziato con soldi pubblici per poi affidarlo in gestione a privati, ben sapendo che era impossibile un’apertura dello stesso per mancanza di fognature comportando soltanto dispendiosi contenziosi”.

Per il gruppo consiliare Ncd, bisogna anche comprendere che con la crisi del termalismo “era impossibile continuare con assunzioni a go-gò solo per accaparrarsi consensi elettorali e che il processo di privatizzazione andava fatto molti anni addietro”. “Sono stati persi sette anni” accusa l’Ncd, “coincidenti con i Governi Lombardo e Crocetta, governi caratterizzati dal Partito Democratico.

“Noi saremo in prima linea come amministrazione e gruppo consiliare augurandoci che tutti diano il loro contributo mettendo da parte inutili posizione politiche e sterile demagogia per il conseguimento di un risultato che è di vitale importanza per lo sviluppo del nostro territorio”, conclude il gruppo consiliare.

Fonte: corrieredisciacca.it

2015/10/02

Terme. CGIL contro Baccei e Terranova: "Forse si potrebbero riaprire per il 2016, ma non è facile"


2 Ottobre 2015

La CGIL Camera del Lavoro di Sciacca, tramite il suo segretario, Franco Zammuto, fa oggi il punto sull'odierna situazione delle Terme.

Il segretario parla dell’incontro avuto due giorni fa alla III° Commissione dell’Assemblea Regionale sulle Terme di Sciacca, durante il quale l'assessore Baccei ha comunicato che negli uffici della dirigente Terranova manca il personale e che presto la stessa dirigente passerà ad altro incarico.

"Questo avviene in Sicilia, - ricorda il sindacalista - famosa per avere oltre 17.000 dipendenti in organico, circa tre volte di più della regione Lombardia che conta quasi il doppio della popolazione siciliana, senza contare che con tutte le altre retribuzioni a vario titolo la regione ha in carico circa 60.000 dipendenti. Praticamente nessuno si può occupare del tema!"

"Sempre l’assessore, inviato da Roma per le sue competenze da Renzi, dopo aver informato che non ha idea di come salvare le Terme chiede ai convenuti all’audizione di proporre possibili soluzioni. Subito dopo le sue “incoraggianti” comunicazioni, come stregato dai tecnicismi della dirigente che lo solleverà dall’imbarazzo per la delusione trasmessa ai presenti, lascia la parola alla Terranova che viene presentata come una dirigente dalle capacità indiscutibili considerato che si occupa di Terme da sempre".

"La dirigente, - scrive Zammuto - consapevole del ruolo centrale che svolge e della inconsistenza degli argomenti da sciorinare inizia subito a scaraventare una serie di tecnicismi, che non è qui il caso di elencare, utili a significare che se anche se una soluzione è possibile, il suo epilogo è ostacolato dai “…..tempi della regione”.

Inoltre, la dirigente che si è sempre occupata delle terme, da sola e senza alcuna collaborazione, riprende alcuni passaggi del passato che non ha paura di condannare fino ad arrivare al punto di dichiarare che “le Terme andavano chiuse prima”.

"L’autogol - continua - consente a questa Camera del Lavoro di poter dire che avevamo ragione nel sostenere che dal 2011 al 6 marzo non erano cambiate le condizioni e non si comprendeva il perché il CDA, Terranova compresa, ne abbiano decretato la chiusura.

Il Sindaco e i comitati presenti, come richiesto da Baccei, presentano due proposte da aggiungere a quella dell’Amministrazione, inoltre il sindaco Di Paola propone di recuperare i mini bandi per consentire, nelle more, di non perdere la stagione 2016.

Incredibile a dirsi ma la dirigente, snocciolava leggi e tecnicismi su tecnicismi utili solo a smontare e bocciare ogni proposta. Mai una proposta o una semplice parola positiva.

L’unica speranza concessa agli “uditori” è che se la proposta della Terranova si potesse realizzare in tempi strettissimi allora probabilmente per il 2016 si potrebbero riaprire le Terme.

La C.d.L. di Sciacca, abituata a lottare fino all’ultimo respiro, resta aggrappata alla speranza dell’accelerazione e auspica che lunedì 5 ottobre si possa avere una partecipazione completa delle rappresentanze politiche della provincia per sperare “nell’acceleratore”. Anche se la stessa Terranova e Baccei ci hanno detto che “i tempi della Regione..” sono quelli che sono e che dei 17.000 dipendenti non hanno nessuno da inserire negli uffici della Terranova che presto lascerà il suo incarico".

Fonte: controvoce.it 

SIMONE DI PAOLA: "LA REGIONE RESTITUISCA LE TERME AI SACCENSI"



2 Ottobre 2015

"Le sconfortanti conclusioni della Commissione Parlamentare Attività Produttive dell’ARS in merito alla vicenda terme, gettano una volta per tutte un fascio di luce sulle menzogne, sulle ipocrisie, sulla mala fede e sulla disarmante incapacità ed inadeguatezza di tutti i Governi ed i Parlamenti regionali che, nessuno escluso, si sono succeduti negli ultimi 15 anni di medioevo siciliano". A dichiararlo il consigliere comunale Simone Di Paola.

"Sarebbe un errore oggi a gettare la croce addosso unicamente a quei burocrati e all’assessore Baccei che, supplendo alla mancanza di “spina dorsale” della politica siciliana, hanno finalmente avuto il coraggio di svelare la verità, dicendo cose chiarissime, ancorché inquietanti, sull’attuale condizione delle Terme, sulle responsabilità del passato e del presente, e sul fatto che la situazione odierna è il frutto e la conseguenza delle politiche clientelari e dell’incedibile sperpero di danaro pubblico di quelle forze politiche che, in 15 anni di mal governo si sono letteralmente mangiati un patrimonio immenso; adesso è chiaro come il sole che queste responsabilità portano nomi e cognomi ben noti, così come sul fatto che su tale immenso fallimento è impresso il marchio di fabbrica e l’etichetta “Centro Destra” non ci sono dubbi di sorta. Allo stesso tempo è altrettanto chiaro come l’attuale Governo, praticando un gioco ignobile fatto di silenzi assordanti, di squallidi rimbalzi di responsabilità e di gravissima indifferenza, ha dimostrato, non solo di non avere a cuore uno dei patrimoni più incredibili della Sicilia, ma anche di non avere la benchè minima idea di quale modello di sviluppo economico tracciare per questa martoriata regione", aggiunge Di Paola.

"Di una cosa sono certo: non possiamo star lì, fermi e supini: qui non ci sono più appartenenze o partiti che tengano, qui è in gioco la sopravvivenza di una terra che non vuole morire di ignavia e noi abbiamo il dovere di riprenderci in mano il nostro futuro, non come uomini di destra, centro o sinistra, ma come saccensi, superando la dimensione di clan che si scannano fra loro e recuperando quella dimensione di comunità unita a difesa dei propri presidi di civiltà e di sviluppo, che da troppo tempo abbiamo abbandonato. Dunque, se la Regione non sà che farsene delle nostre Terme, allora che compia un gesto di generosità, restituendole ai saccensi, consentendoci quell’azione di azionariato popolare, attraverso cui le Terme sono nate da un grande atto di amoree dei nostri antenati e grazie alla quale le Terme si salveranno", suggersice Di Paola.

Fonte: corrieredisciacca.it 

"Salviamo le grotte vaporose attraverso un'associazione di cittadini". L'idea progettuale di un gruppo di professionisti di Sciacca


2 Ottobre 2015

"SALVIAMO LE GROTTE VAPOROSE: la nostra risorsa UNICA in Europa!". E' questo lo slogan coniato da un gruppo di professionisti di Sciacca, che da mesi e nell'ombra, lavora su una proposta progettuale che porti ad una soluzione concreta al tragico ed atavico problema della chiusura delle Terme di Sciacca, o quanto meno, considerata la complessità del problema, per un primo rilancio dell’attività della città "Sciacca Terme", cominciando da una delle risorse naturali e uniche in Europa: le grotte vaporose di San Calogero. Per l'Ing. Viviana Rizzuto-Voiry, l'Arch. Michele Ferrara, il commercialista Tony Calascibetta e l'Avv. Claudia Stocco, il sito in questione che si trova sul monte e su cui diverse sono state le ricerche speleologiche messe in atto in questi anni, nello specifico le stufe vaporose, sarebbero di facile gestione in quanto autosostenibili finanziariamente ad eccezione di un modesto sforzo iniziale da effettuarsi per la riapertura.

Per avvalorare la fattibilità del progetto, i professionisti hanno raccolto e analizzato tutti i dati necessari e sono arrivati alla conclusione che la riapertura significa: 1) Preservare le grotte vaporose con proprietà terapeutiche uniche in Europa dalla rovina; 2) Garantire una certa continuità all’attività di termalismo di “Sciacca Terme”; 3) Rendere più attraente il pacchetto “Terme di Sciacca” agli occhi di un futuro imprenditore che sarebbe quindi più incoraggiato ad assumere la gestione dell’intero patrimonio termale, avendo già almeno una parte di esso in attività.

Il 24 settembre scorso, il progetto è stato presentato e preliminarmente condiviso dalla Regione durante una riunione svoltasi negli uffici della presidenza. Alla riunione hanno partecipato: la Segretaria del Presidente della Regione Siciliana Nelli Scilabra, la responsabile del Settore “Società Partecipate” della Regione Siciliana Grazia Terranova, il commissario liquidatore delle Terme Spa di Sciacca Carlo Turriciano, l’ingegnere Viviana Rizzuto e l’architetto Michele Ferrara.

La proposta progettuale prevede la gestione delle grotte da parte di un’Associazione di cittadini saccensi, senza fini di lucro attraverso il crowdfunding (finanziamento collettivo) per ottenere i fondi necessari alla riapertura e alla prima fase di gestione, cifra stimata a 60k€ circa. Contestualmente un restyling delle grotte per renderlo un ambiente meno “clinico” e più al passo coi tempi; l'avvio di una massiccia campagna di promozione all’estero delle grotte vaporose di San Calogero e delle loro proprietà terapeutiche, uniche in Europa. Si prepara in tal modo anche la candidatura per l' iscrizione delle grotte nella lista UNESCO dei beni Patrimonio dell’umanità.

La costituenda associazione avrà degli obiettivi nei prossimi giorni che saranno quelli di:ottenere dalla Regione un contratto di comodato d’uso per la gestione delle grotte e invitare tutte le associazioni, categorie professionali e la città tutta a partecipare ad una riunione per la presentazione del progetto e per l’eventuale adesione al sodalizio. Ma principale obiettivo è quello di riaprire le grotte vaporose per la primavera del 2016.

Dunque al di là delle dichiarazioni poco confortanti venute fuori dalla riunione della commissione regionale e dal funzionario Grazia Terranova su un "salvataggio" delle Terme e dello stabilimento, c'è qualcosa che si può recuperare e soprattutto di cui la città di Sciacca si può appropriare: il sito sul Monte San Calogero e le sue stufe vaporose.

Nei prossimi giorni l'iniziativa del gruppo di professionisti sarà illustrata alla città nel corso di una pubblica manifestazione.

Fonte: controvoce.it 

Terme, Di Paola: «Chiudendo le Terme la Regione ha solo messo la polvere sotto il tappeto”


2 Ottobre 2015

La dottoressa Grazia Terranova dice che le Terme di Sciacca andavano chiuse prima? Per me è sbagliato che siano state chiuse. Lo ha detto il Sindaco Fabrizio Di Paola, spiegando che a suo giudizio con il modo di agire della Regione non si è fatto altro che mettere la polvere sotto il tappeto.

Di Paola auspica che nel 2016 si possa ripartire, e che al più presto si individui una soluzione politica. Lunedì prossimo al Comune il Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale Calogero Bono hanno convocato i parlamentari per fare il punto della situazione.

Fonte: rmk.it 

2015/10/01

Il Presidente della Commissione Attività produttive dell’ARS: «Regione esca pure di scena, ma non faccia deperire le Terme»



1 Ottobre 2015

A sentir parlare l’assessore Baccei e la funzionaria Terranova è venuto fuori che le Terme di Sciacca sono solo un fastidio. Lo sostiene oggi l’Associazione l’Altra Sciacca, a giudizio della quale è emerso che le Terme sono state solo un assumificio, un centro di potere per clientele politiche, e la dottoressa Terranova ha parlato delle Terme valutandone solo i freddi numeri, dimenticando il legame che esiste tra la città di Sciacca e la sua risorsa più importante. Con la conclusione che la politica ha chiesto ai cittadini di trovare una soluzione, capovolgendo il principio della democrazia rappresentativa.

Le soluzioni ci sono, dicono quelli dell’Altra Sciacca, e sono almeno tre: la prima (avanzata dal sindaco Di Paola) è il ritorno dell’intero patrimonio alla Regione per valutarne la possibilità di affidamento ad enti pubblici, non escluso il Comune, la seconda (illustrata da Ignazio Cucchiara) è quella del ritorno all’azionariato popolare, la terza è ancora riservata, la presenterà la stessa associazione attraverso il deputato regionale Matteo Mangaicavallo.

Sulla riunione abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente della commissione Attività produttive Bruno Marziano. Questa la sintesi dei fatti, tenuto conto anche del retaggio di errori commessi. Per Marziano non è un dramma se si cedono ex Motel Agip e piscine, a condizione però che il resto del patrimonio sia funzionale. Marziano si è detto affascinato dall’ipotesi di un azionariato popolare, ma a condizione che la Regione metta prima in funzione gli alberghi sul monte San Calogero, mai entrati in funzione per la banale assenza di un collegamento fognario mai realizzato. Per Marziano la Regione potrebbe uscire di scena. Il rischio che va scongiurato per Marziano è quello del deperimento della struttura.

Fonte: rmk.it 

Pignorate perfino le statue dello stabilimento. La dirigente regionale: “Le Terme? Sbagliato non averle chiuse prima”


1 Ottobre 2015

I creditori delle Terme hanno già pignorato perfino le statue che si trovano all’esterno dello stabilimento. Lo ha detto ieri un’agguerrita responsabile regionale delle società partecipate della Regione siciliana Grazia Terranova durante l’audizione di ieri in commissione attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana. “Se il liquidatore non avesse ceduto i quadri antichi all’Assessorato ai beni culturali i creditori avrebbero aggredito anche quelli”, ha poi spiegato Grazia Terranova.

Un intervento, quello della dottoressa Terranova, durante il quale la funzionaria ha detto la sua sulle polemiche riguardante la decisione della Regione di chiudere le Terme: “Bisognava farlo prima”, ha detto piuttosto arrabbiata. Spiegano che in questi anni le Terme hanno solo “macinato” debiti. Non c’era soluzione alla chiusura, perché la stessa eventuale ricapitalizzazione è vietata dalla legge. “Su questo la Corte dei conti è stata fin troppo chiaro, se agissimo diversamente finiremmo tutti alla procura della Repubblica”, ha aggiunto la Terranova, pur confermando che malgrado il patrimonio sia chiuso e inutilizzato in effetti si continuano a produrre debiti, ma non dell’entità che produrrebbero se fossero aperte.

Ha rincarato la dose l’assessore regionale alle finanze Alessandro Baccei: “Le Terme andavano chiuse perché producevano debiti, una Spa non può restare aperta se produce debiti”. Baccei ha attaccato e piuttosto pesantemente la politica: “In questi anni le Terme private hanno guadagnato, quelle di proprietà pubblica (riferimento anche ad Acireale) ci hanno perduto perché i politici facevano assunzioni a go-go, perché i dipendenti (anche quelli comandati dalla Regione) lavoravano tre mesi ma venivano pagati tutto l’anno. Questo sistema è scoppiato”.

Infine la Terranova ha sostanzialmente detto che possiamo dimenticarci anche il bando per le manifestazioni d’interesse: “Il patrimonio non è nella disponibilità della Regione, tecnicamente non possiamo affidarlo a nessuno”.

Fonte: rmk.it 

La soluzione per le Terme di Sciacca? Datecela voi!


1 Ottobre 2015

Il titolo di questo articolo potrebbe essere la perfetta sintesi dell’audizione tenutasi ieri all’ ARS in III Commissione Affari Produttivi.

Presenti, oltre a noi de L’AltraSciacca e altri rappresentanti del Comitato Salviamo le Terme, il nostro Sindaco Fabrizio Di Paola, il Deputato Matteo Mangiacavallo che ha promosso l’incontro, l’On.le Margherita La Rocca Ruvolo, il Presidente della Commissione e altri componenti, l’Assessore al Bilancio Baccei e la Dirigente responsabile delle Partecipate, Dott.ssa Terranova. Mancava, incomprensibilmente, il Liquidatore Dott. Carlo Turriciano.

La nostra prima impressione, a sentir parlare Baccei prima e Terranova dopo, è stata che le Terme di Sciacca siano trattate alla stessa stregua di una qualsiasi “pratichetta” di fastidiosa e complicata elaborazione contabile. Alla Regione funziona così: se le Terme sono in perdita dobbiamo chiuderle!

Bella considerazione di un territorio e di una popolazione che con le Terme ha un legame che risale a secoli fa.

Non bisogna dimenticare, infatti, che le Terme di Sciacca sono nate con l’Azionariato Popolare e i nostri antenati, proprio per tentare di tutelarle, valorizzarle e farle crescere, decisero di cederle alla Regione.

Le vicende che ci portano a valutare oggi questa scelta sono le più varie, ma di una cosa siamo certi: la politica , quella più inconcludente e deleteria, volta soltanto a utilizzare le Terme come “assumificio” e mai come risorsa, ha portato alla chiusura che oggi è sotto gli occhi.

Anche la Dott.ssa Terranova ha trattato, pure con una certa veemenza e agitazione, la questione delle nostre Terme con l’asetticità del peggiore degli scribacchini a cui è delegata soltanto la valutazione dei numeri e null’altro, dimenticando il legame che esiste tra la città di Sciacca e la sua risorsa più importante.

Sia ben chiaro, non vogliamo sottrarci alla critica di chi ha sperperato nel tempo questa risorsa o l’inoppugnabile verità dei numeri sottoposti per giustificare la chiusura, ma il distacco con cui si ritiene di chiudere una risorsa come le Terme senza tener conto delle ricadute estremamente negative per l’intera città e per l’intero territorio in cui ricade il bacino idrotermale.

La politica, dunque, allarga le braccia e chiede a noi di trovare una soluzione, capovolgendo uno dei capisaldi della democrazia rappresentativa, ovvero: io ti eleggo per rappresentarmi e fare gli interessi dei cittadini e non viceversa.

Noi non ci siamo sottratti e, con lo spirito di chi non vuole fare polemiche all’infinito ma tentare di costruire un percorso che ci porti fuori dalla palude in cui ci hanno relegato anni di menefreghismo generale, abbiamo sottoposto a Baccei e Terranova due proposte riservandoci di presentarne una terza.

La prima è stata illustrata dal Sindaco Fabrizio Di Paola e riguarda la possibilità di un provvedimento che riporti alla Regione l’intera proprietà e disponibilità dei beni termali, in modo che si riesca a valutare la possibilità di affidamento a enti pubblici, non escluso il Comune.

La seconda, illustrata dall’Avv. Ignazio Cucchiara in condivisione con il Comitato Salviamo le Terme, prevede invece il ripristino della “normale” attività della S.p.A. al fine di poter prendere in considerazione l’opzione dell’Azionariato Popolare, strumento poco conosciuto ma che sta riuscendo a risolvere questioni legate a Beni pubblici di ampio interesse comune.

La terza noi de L’AltraSciacca, assieme al deputato Matteo Mangiacavallo, ci riserviamo di illustrarla a breve in quanto abbiamo bisogno di alcune conferme nei passaggi dell’eventuale proposta da presentare.

Per noi la riunione è stata positiva, non per i risultati, che sapevamo in partenza non sarebbero venuti da questo incontro, ma per aver avuto la possibilità di confrontarci con il vero interlocutore responsabile del destino delle Terme, ovvero l’Assessore Alessandro Baccei.

La nostra Associazione ha fatto presente che era compito suo trovare le soluzioni e che aver elaborato delle proposte indica la nostra volontà a non piangerci addosso ma a collaborare ad una soluzione, sottolineando che la Politica deve ascoltare le istanze della Città intera perché, alla fine, questa si ricorderà bene le responsabilità politiche di ciascuna forza.

La riunione si è chiusa con l’impegno di presentare a brevissimo due relazioni illustrative delle proposte avanzate e l’Assessore Baccei si è impegnato a valutarle e dare una risposta, speriamo, in tempi altrettanto brevi.

Fonte: laltrasciacca.it