2015/09/18

Terme di Sciacca. Pressing minuto per minuto su Crocetta, ma lui ancora non firma


17 Aprile 2015

Ieri pomeriggio è stato necessario che Fabrizio Di Paola tornasse a telefonare a Rosario Crocetta. C’è voluto dunque l’ennesimo ‘promemoria’ per far ribadire al Governatore il suo via libera al bando per la gestione provvisoria del Grand Hotel, permettendo così al patrimonio termale di tornare a funzionare già dalla stagione in corso. Sulle Terme di Sciacca evidentemente occorre un pressing minuto per minuto nei confronti del proprietario. Una pressione senza soluzione di continuità, perché è ormai di tutta evidenza il pericolo che se si allenta la tensione di un solo attimo la questione finisca immediatamente nel dimenticatoio. Non escludendo che alla fine sia questo l’obiettivo che qualcuno scientemente sta perseguendo.

Tanto è vero che Crocetta ieri ha manifestato sorpresa: “Ma io pensavo di aver già dato le direttive necessarie”, avrebbe riferito il Presidente della Regione sindaco. E invece non è così, perché le predette direttive, pure disposte telefonicamente, vanno in ogni caso formalizzate nero su bianco con un provvedimento ad hoc. Non scherziamo, la burocrazia deve esercitare il suo ruolo, e senza protocolli, timbri e pezze d’appoggio nessuno vuole assumersi alcuna responsabilità.

Insomma: i dirigenti regionali (Grazia Terranova delle partecipate, e Carlo Turriciano liquidatore della Terme di Sciacca Spa) senza una firma del Governatore non intendono agire. Ora, una considerazione è doverosa. Con tutte le critiche che magari gli si possono rivolgere, immaginare che debba essere il Presidente della Regione in persona a sedersi davanti ad un computer per scriversi da sé il provvedimento di autorizzazione, mandarlo in stampa, firmarlo e consegnarlo ai destinatari è impossibile. È chiaro che una cosa così banale dovrebbe farla il suo staff, capo di gabinetto e capo della segreteria. I quali non possono non sapere che il Presidente sulla vertenza Terme ha preso degli impegni perfino con lo stesso ministro dell’Interno Angelino Alfano.

E invece niente, bisogna telefonare, e ritelefonare, e sollecitare, e domandare, e pregare. Perché altrimenti tutto resta fermo e impolverato nei cassetti della Regione. Generando il sospetto, forse vittimista ma comunque, visti i problemi e i tempi biblici per risolverli tutto sommato non peregrino, che alla fine tutto questo obbedisca soltanto ad un disegno preordinato di resistenza ad ogni programma di rilancio delle Terme e dell’economia di questa disgraziata città. Aumentando il disincanto della gente nei confronti della politica, di tutta, anche di quella che sta cercando di fare qualcosa.

La speranza era che già entro oggi Turriciano e Terranova potessero rendere pubblico il minibando per la gestione provvisoria della stagione 2015. E invece pare di aver capito che se ne parlerà la prossima settimana. Sperando che sia così e che finalmente lo staff di Crocetta gli prepari un banale documento da fargli firmare. Perché se non si agisce allora è proprio vero che non abbiamo più alcuna speranza.

Fonte: rmk.it 

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