2012/07/31

164 BUONI MOTIVI PER NON CAPIRE L'OPERATO DELLA REGIONE SICILIA.




Quando si dice che per andare avanti bisogna guardare al passato....
La creazione delle società per azioni delle Terme di Sciacca e di Acireale ha avuto, tra i primi risultati, la diaspora dei dipendenti termali tra gli uffici regionali. Gente preparata, spesso con decenni di esperienza alle spalle, vincitrice di regolare concorso pubblico è transitata nei più disparati Uffici regionali. Ovviamente un fanghino massaggiatore o un tecnico manutentore poca attinenza ha con la scrivania di un ufficio, alla quale siede mortificando le proprie competenze e non avendo riconosciuto (a distanza di anni) nemmeno il corretto inquadramento professionale. Gente giusta (per le professionalità acquisite) nel posto sbagliato.

164 persone che, come si legge nell'articolo qui sotto, sono stati "stabilizzati" nella pubblica amministrazione regionale. La domanda è quasi automatica: Se la Regione Sicilia è l'unica proprietaria delle Terme, vuol dire che i termali erano già dipendenti regionali? Praticamente si, dipendenti delle vecchie Aziende Autonome con contratto di tipo privatistico, quindi in realtà di nessuna stabilizzazione si può parlare.

Altra domanda: I dipendenti termali regionali, prima della diaspora ed ancora in ruolo alle Terme, per chi lavoravano? Sembra una domanda stupida, ma i termali sono stati "prestati" dalla Regione (datrice di lavoro) alla società per azioni (cioè il privato, che tale ancora non è perché società partecipate a totale carico della Regione), con evidente confusione. La Regione "prestava" i propri dipendenti a se stessa. Fatto sta che esistono ancora le Aziende Autonome delle Terme con un adeguato numero di dipendenti occultate in esse. Una sorta di Cerbero a due teste, con doppia regia di comando, doppia burocrazia, doppi stipendi per guidare un’unica macchina.

Ultima domanda: Ma se 164 dipendenti regionali hanno cambiato "luogo di lavoro" rimanendo in forza alla Regione, chi è che lavora per loro (almeno a Sciacca, dato che ad Acireale dovrebbe essere tutto chiuso) negli stabilimenti termali? Risposta facile: ditte private e lavoratori assunti ad hoc dalla s.p.a. (vietato pensare a favoritismi di alcun tipo). Qualsiasi lavoro effettuato alle Terme, alla Regione costa il doppio: per un ex termale parcheggiato e per un nuovo lavoratore assegnato. 
Chissà quante risorse finanziarie si potevano destinare alla manutenzione e rilancio reale delle Terme, piuttosto che volatilizzarsi in compensi di Cda, amministratori e carrozzoni vari.
Apprendiamo dal Corriere di Sciacca, che partecipa a questo Forum, che è stata rifatta la cupola dello Stabilimento di Via Agatocle, un tempo "tempestata di tessere di ceramica". Ottima cosa, davvero, se l’effetto non fosse come quello di dipingere le unghie a un paziente in terapia intensiva. Purtroppo continuano ad essere lavori pagati con soldi regionali, piuttosto che a carico del gestore privato. Ma questa è un'altra storia. Una delle 164 storie e più che interessano le Terme.


Leggete l'articolo tratto dal sito Il Mattino di Sicilia.it

IL PROCURATORE DELLA CORTE DEI CONTI COPPOLA: LE PENSIONI OGGI COSTANO ALLA REGIONE 639 MILIONI
Sul tema del personale della Regione siciliana si è espresso ampiamente, tra l’altro, anche il procuratore regionale della Corte dei conti Giovanni Coppola, il quale ha fatto notare come la pianta organica della regione siciliana sia stata dilatata per fare spazio a circa cinquemila precari da stabilizzare. In sostanza le persone non vengono più assunte sulla base di una pianta organica che ne stabilisce il fabbisogno ma la pianta organica viene adeguata alla presenza di personale precario già presente nella pubblica amministrazione regionale. Questo è avvenuto con  l’articolo 51 della Legge regionale 12 maggio 2010 n.11. “Il nuovo organico – dice Coppola – è stato calcolato con esclusione dei dirigenti e del personale del Corpo Forestale della Regione”. Così, è sempre il magistrato contabile che parla, “La nuova dotazione organica, al netto delle predette esclusioni, viene determinata in 15.600 unità, quale somma del personale della categoria “A” che conta 2.800 unità, della categoria “B” con 2.600 unità, della categoria “C” che prevede 4.600 unità e della categoria “D” ove sono previsti 5.600 dipendenti”.
Il raffronto possibile è con la “precedente dotazione organica della Regione siciliana, contenuta nelle tabelle allegate alla Legge regionale n. 41 del 29 ottobre 1985 e successive modifiche, che prevedeva 528 Dirigenti regionali, allora distinti in direttori regionali e dirigenti superiori, mentre il totale del personale non dirigenziale ammontava, escludendo come adesso il Corpo Forestale (una delle competenze statali delegate alla Regione siciliana da non confondere con gli operai forestali ndr), a 10.792 unità. In sostanza, con la nuova dotazione organica si è avuto un incremento di personale non dirigenziale di 4.808 dipendenti, curiosamente molto vicino, per non dire quasi uguale, a 4.857, che è il numero di dipendenti stabilizzati con decorrenza primo gennaio 2011 ed inquadrati nelle categorie A e B”.
Il procuratore generale fa anche un po’ di storia: “Alla data del 31 dicembre 2011 – dice – i dipendenti a tempo indeterminato della Regione siciliana, esclusi i Dirigenti, erano 15.383 (compresi i 164 dipendenti provenienti dalle ex Terme di Sciacca ed Acireale e i 1.309 dipendenti del Ruolo del Corpo Forestale). Al 31/12/2011 i Dirigenti della Regione a tempo indeterminato erano 1.835 (con una diminuzione di 128 unità rispetto al 2010 quando erano 1.963). Il rapporto tra dirigenti e restante personale regionale si è lievemente innalzato rispetto al passato e si porta a 1 dirigente ogni 8,4 dipendenti. Al personale a tempo indeterminato va, però, aggiunto il personale “esterno” a tempo determinato della Regione che, per effetto delle predette stabilizzazioni si è abbassato di numero portandosi a 3.070 unità, a fronte dei 7.512 unità del 2010. Tra il personale a tempo determinato, si contano 82 Dirigenti, in aumento di 12 unità rispetto al 2010. Considerato che la Regione ha 1.835 Dirigenti “di ruolo” è difficilmente comprensibile il ricorso all’assunzione di ulteriori Dirigenti esterni”.
Sommando personale a tempo indeterminato e personale a tempo determinato si arriva, a fine 2011, a un totale di dipendenti regionali di 20.288 unità.
Nel corso del 2011 la spesa per il personale regionale, in termini di impegni, è stata di 1 miliardo 84 milioni di euro, con un aumento di 56 milioni di euro rispetto al 2010.
Il totale dei pensionati regionali al 31 dicembre 2011 era di 16.098 unità. Nel corso del 2011 il Fondo Pensioni Sicilia ha liquidato 325 nuove pensioni ordinarie, 176 pensioni di reversibilità e ben 497 pensioni con le agevolazioni della L. 104/1992: è il caso dei cosiddetti baby-pensionati che potevano ottenere la pensione con 25 anni di servizio ove accudissero un parente gravemente disabile.
“Tale fenomeno, che tanto ha fatto discutere per l’incomprensibile disallineamento rispetto alla normativa nazionale, si deve considerare concluso a seguito del varo dell’art. 4 della Legge Regione siciliana n. 7 del 12 gennaio 2012 che ha eliminato detto anacronistico privilegio”.
La spesa per i trattamenti pensionistici a carico della Regione, per l’anno 2011, si è attestata, per impegni, a  639 milioni, con una diminuzione di 10 milioni di euro rispetto all’importo dello scorso esercizio.

2012/07/30

CORRIERE DI SCIACCA: UN PATRIMONIO APPETIBILE

L'editoriale del 29/07/2012 del direttore del Corriere di Sciacca Filippo Cardinale.

Le Terme, allo stato attuale, valgono 50 milioni di euro. Il patrimonio è intatto, al contrario delle Terme di Acireale che ha subito aggressioni da parte di creditori.


Parlare delle Terme spesso serve a espandere i polmoni quasi come respiro di orgoglio. Poi, si conclude col pessimismo più acuto. Questo, è vero, fa parte del modo di pensare del saccense, ma spesso il giudizio avviene senza cognizione di causa. La frase più ricorrente è si mangiaru li termi. Prima di essere equivocato, mi preme sottolineare che la Regione è la prima responsabile del mancato rilancio delle strutture termali saccensi. E’ dal 1999 che è stata approvata la legge sulla privatizzazione, e a distanza di ben 13 anni quel lungo ed estenuante iter non si è ancora concluso. Nel frattempo, a tutti sono note le vicissitudine che hanno caratterizzato il decorrere di questi anni. Anni preziosi gettati al vento per colpa di una burocrazia deleteria, una classe politica regionale dedita alla pratica delle clientele, a collocare amici e parenti nei posti di sottogoverno regionale.
L’Assemblea regionale ha dovuto legiferare più volte per sistemare la questione del personale. Ha trasformato le aziende termali in società per azioni dimenticando di dotare le società termali di liquidità. Ma ha anche concesso che le strutture termali vivessero prive di significativi interventi manutentivi. Non voglio entrare nello specifico dei risultati gestionali a iniziare dal dicembre 2005 quando nacque la Terme di Sciacca Spa con tanto di Consiglio di Amministrazione targato con partiti che sostenevano l’allora governo Cuffaro. Una considerazione, però, fa fatta. L’unico proprietario delle Terme è la Regione che non ha saputo gestire un patrimonio di grande valore. Non solo non ha saputo gestire, ma non ha dimostrato quell’interesse che le terme meritano.
Qualche giorno fa è emerso che Sviluppo Italia-Sicilia, l’agenzia che ha il compito di predisporre il bando di selezione pubblica del privato cui affidare in gestione le strutture termali, nel completare l’incarico affidato dalla Regione, ha chiaramente eretto uno steccato tra le Terme di Sciacca e quelle di Acireale. Non uno steccato sulle caratteristiche delle terme, ma sulla possibilità di attrazione da parte dei privati che vogliono investire per rilanciarle. Ebbene, quelle di Acireale “non sono privatizzabili”, ha sintetizzato la relazione, mentre quelle di Sciacca si. E’ su questo semplice ma vitale spaccato che bisogna riflettere. Pur nella scarsa attenzione che le Terme di Sciacca hanno avuto dalla Regione e dalla classe politica regionale, non v’è dubbio che il patrimonio delle terme di Sciacca è intatto, non è stato aggredito da creditori. Su di esso non gravano ipoteche. Roba da poco? No, assolutamente. Anzi è da questa constatazione che bisogna partire, bisogna riflettere.
Quando avvenne il passaggio dell’Azienda delle Terme alla Terme di Sciacca Spa, si evidenziò un passivo di circa 5 milioni di euro. Una cifra notevole, molto inferiore rispetto al passivo delle Terme di Acireale che era intorno ai 15 milioni di euro e con parte del patrimonio eroso dai fallimenti e dai creditori. Nel passivo di 5 milioni vi era il Tfr, il contenzioso con i dipendenti, il contenzioso di 1 milione di euro con la cooperativa che aveva preso in gestione l’Albergo San Calogero (quello mai aperto nonostante i 50 anni di vita), qualche contenzioso con un paio di professionisti saccensi relativo a parcelle professionali. In buona sostanza, nonostante la cifra, la passività rientrava nella possibilità di controllo e di soluzione. Il patrimonio termale, le sue caratteristiche termali, paesaggistiche e curative, fanno delle terme di Sciacca davvero una risorsa che il mondo ci invidia. Le terme devono essere considerate davvero risorsa primaria di questo territorio e tutelate con tutta la forza. Non bisogna confondere potenziale delle terme con lo stato attuale in cui versano. Dicevo che oggi una stima del patrimonio termale saccense dà un valore di 50 milioni di euro. Valore che potrebbe crescere notevolmente se le condizioni delle strutture fossero diverse da quelle attuali.
Non tutti sanno come è composto il patrimonio termale. In breve aiutiamo la memoria. 1) Grand Hotel delle Terme (proprietà Regione Sicilia) 2) Stabilimento Nuove Terme (proprietà Regione Sicilia) 3) Parco delle Terme (proprietà Regione Sicilia) 4) Impianto delle piscine sulfuree all’interno del parco (proprietà della Terme di Sciacca Spa) 5) Palazzina ex Motel Agip (proprietà della Terme di Sciacca Spa) 6) L’ex convento di San Francesco (proprietà Regione Sicilia) 7) Piscine Molinelli (proprietà Terme di Sciacca Spa) 8) Grand Hotel San Calogero (proprietà Regione Sicilia) 9) Piccolo albergo San Calogero (proprietà Terme di Sciacca Spa) 10) Chiesa di San Calogero (proprietà Terme di Sciacca Spa, ma in uso perpetuo all’Ordine religioso San Francesco) 11) Stufe vaporose di San Calogero (proprietà Terme di Sciacca Spa) 12) Antiche Terme (proprietà Regione Sicilia)
A tutti non sfuggirà che la collocazione delle strutture termali si caratterizza per la bellezza del paesaggio che da esse si domina. Basta fare riferimento alle terme di via Agatocle o a san Calogero. Dunque, Sciacca ospita sul suo territorio una risorsa di eccezionale valore e di eccezionale potenziale se adeguatamente sviluppata. Far decollare le Terme (e questo può avvenire solo sotto la guida di operatori di chiara esperienza nazionale o internazionale) significa dare ricchezza al territorio, in termini di sviluppo sociale-economico-occupazionale.
Il sindaco Fabrizio Di Paola ha assunto una linea chiara in merito alla questione della privatizzazione, cosciente che oggi tale processo si potrà concludere se scevro da lacci e laccioli burocratici, pubblici e politici. Il sindaco deve essere determinato, e siamo convinti che lo è, nel pressare la Regione a fare chiarezza sul processo di privatizzazione, ma anche a far assumere al Comune di Sciacca quel ruolo che gli spetta. Non un ruolo invasivo o di ingerenza (ricordiamoci che la privatizzazione andrà a buon fine se la politica non ingerisce in condizionamenti vari), ma un ruolo che consenta alla città di Sciacca la condivisione di scelte che determineranno lo sviluppo della collettività.
Di Paola sa bene che siamo di fronte ad un passaggio vitale nel processo di privatizzazione. Possiede quella dose di autorevolezza che la vicenda merita. La utilizzi consapevole che la Città si attende un risultato positivo.

CORRIERE DI SCIACCA: RISTRUTTURATA LA CUPOLA DELLE TERME



DAL CORRIERE DI SCIACCA
Il commissario liquidatore della Terme di Sciacca Spa, Carlo Turriciano, non si è certo tirato indietro, da quando è arrivato a Sciacca, a ristrutturare, pur nelle difficoltà finanziarie della Società termale, parti dello stabilimento termale. Dopo anni e anni di abbandono e di degrado in cui versava la cupola dello stabilimento termale (vedi foto), oggi finalmente essa è ritornata ad avere decoro. Sono stati ultimati i lavori di riqualificazione e il nostro "er cupolone", in versione saccense, spicca senza più le ferite del tempo che dimostrava.
Tra le opere di riqualificazione portate a termine, non vanno dimenticate la manutenzione della copertura della piscina del parco termale, la sistemazione dello stesso parco, la raittivazione della fontana e la sua illuminazione artistica, la pulizia del pozzo dell'Acqua Santa situato nelle Antiche Terme. Di recente è stato rinnovato il piano terra del Grand Hotel delle Terme e sostituito l'arredamento del bar all'interno dell'albergo.
Nella seconda foto (Corriere di Sciacca) si evince lo stato di degrado e pericolo in cui versava la cupola.

2012/07/27

PRIVATIZZAZIONE TERME: IL SINDACO DI PAOLA FORMALIZZA ALLA REGIONE LA PROPOSTA DEL COMUNE


Il sindaco Fabrizio Di Paola ha formalizzato la proposta al governo della Regione Siciliana riguardante il futuro assetto delle Terme di Sciacca di cui si attende l'ultimo atto del processo di privatizzazione. Una lettera è stata inviata al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, all'assessore regionale per l'Economia Gaetano Armao e al direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Paradiso a cui il governo regionale ha commissionato uno studio per la predisposizione del bando per la selezione del partner privato.
Il sindaco Fabrizio Di Paola ha ufficialmente proposto la costituzione di un comitato che garantisca l'interesse pubblico interfacciandosi con il futuro gestore privato. Un organismo leggero, con funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza, costituito da un rappresentante della Regione, un rappresentante del Comune di Sciacca e da un esperto del settore termale.
La formalizzazione della proposta fa seguito alle note che il sindaco ha inviato nelle scorse settimane al presidente della Regione Siciliana e all'incontro che lo stesso sindaco Fabrizio Di Paola ha avuto lo scorso 6 luglio a Palermo con l'assessore Gaetano Armao e con il direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Armao.
"Il Comune di Sciacca – ribadisce il sindaco Fabrizio Di Paola – deve avere un ruolo ben definito nella prossima struttura delle Terme, da prevedere espressamente nel bando che scaturirà dallo studio di Sviluppo Italia di cui ancora non si conoscono i contenuti. Nell'attesa, l'Amministrazione comunale si fa parte attiva formalizzando una proposta che rappresenta una garanzia per le Terme, per la Regione e per la città di Sciacca".
"Se nel futuro delle Terme, così come nelle intenzioni del governo regionale, ci sarà un gestore privato, – conclude il sindaco Fabrizio Di Paola – l'Amministrazione comunale di Sciacca propone che al gestore privato venga affiancato un organismo pubblico che indirizzi e vigili affinché ci sia una gestione oculata improntata al rilancio produttivo, alla valorizzazione, all'integrità, alla fruizione pubblica del patrimonio termale e alle ricadute positive sul territorio".

2012/07/26

COMUNE DI SCIACCA: DI PAOLA FORMALIZZA LA SUA PROPOSTA ALLA REGIONE

DAL COMUNICATO STAMPA COMUNE DI SCIACCA DEL 26 luglio 2012 
 
Privatizzazione Terme, il sindaco Di Paola formalizza alla Regione la proposta del Comune
Il sindaco Fabrizio Di Paola ha formalizzato la proposta al governo della Regione Siciliana riguardante il futuro assetto delle Terme di Sciacca di cui si attende l’ultimo atto del processo di privatizzazione. Una lettera è stata inviata al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, all’assessore regionale per l’Economia Gaetano Armao e al direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Paradiso a cui il governo regionale ha commissionato uno studio per la predisposizione del bando per la selezione del partner privato.
Il sindaco Fabrizio Di Paola ha ufficialmente proposto la costituzione di un comitato che garantisca l’interesse pubblico interfacciandosi con il futuro gestore privato.  Un organismo leggero, con funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza, costituito da un rappresentante della Regione, un rappresentante del Comune di Sciacca e da un esperto del settore termale.  
La formalizzazione della proposta fa seguito alle note che il sindaco ha inviato nelle scorse settimane al presidente della Regione Siciliana e all’incontro che lo stesso sindaco Fabrizio Di Paola ha avuto lo scorso 6 luglio a Palermo con l’assessore Gaetano Armao e con il direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Armao.
“Il Comune di Sciacca – ribadisce il sindaco Fabrizio Di Paola – deve avere un ruolo ben definito nella prossima struttura delle Terme, da prevedere espressamente nel bando che scaturirà dallo studio di Sviluppo Italia di cui ancora non si conoscono i contenuti. Nell’attesa, l’Amministrazione comunale si fa parte attiva formalizzando una proposta che rappresenta una garanzia per le Terme, per la Regione e per la città di Sciacca”.
“Se nel futuro delle Terme, così come nelle intenzioni del governo regionale, ci sarà un gestore privato, – conclude il sindaco Fabrizio Di Paola – l’Amministrazione comunale di Sciacca propone che al gestore privato venga affiancato un organismo pubblico che indirizzi e vigili affinché ci sia una gestione oculata improntata al rilancio produttivo, alla valorizzazione, all’integrità, alla fruizione pubblica del patrimonio termale e alle ricadute positive sul territorio”

SVILUPPO ITALIA SICILIA, TERME DI ACIREALE: NON E' PERCORRIBILE LA PRIVATIZZAZIONE. PER SCIACCA ... CONTINUA IL SILENZIO.




Dal Forum Terme di Acireale apprendiamo e riportiamo. Ricordiamo ai nostri lettori che il Forum Terme di Acireale è in sinergia con il Forum delle Terme di Sciacca, cui fanno parte il Corriere di Sciacca, l'AltraSciacca e diverse Associazioni. Ribadiamo la considerazione che sulla questione che riguarda le Terme di Sciacca, nulla è dato sapere. Il silenzio continua. Siamo in attesa che il sindaco Fabrizio Di Paola incontri il presidente di Sviluppo Italia-Sicilia.


Abbiamo appreso da un deputato regionale, ed è stato confermato da un comunicato stampa del PD di Acireale al settimanale I Vespri che nel numero 29 di sabato dedicherà un ampio speciale alla notizia, che Sviluppo Italia Sicilia ha ultimato la “due diligence” sulle Terme di Acireale e di Sciacca, completando le valutazioni di tipo tecnico, economico-finanziario, patrimoniale e giuridico preliminari alla redazione del bando di gara internazionale per la privatizzazione dei due complessi termali.
Secondo l’advisor, ad Acireale non sussisterebbero i margini per procedere all’affidamento della gestione ai privati attraverso una gara internazionale ad evidenza pubblica, perché l’attuale situazione non è compatibile con gli standard previsti da tale modalità di privatizzazione. Il Report è già stato consegnato all’Assessorato all’Economia e i tecnici lo stanno esaminando attentamente. Alla luce della notizia, in attesa di conferme ufficiali da parte degli uffici competenti all’Assessorato all’Economia, il Forum permanente sulle Terme di Acireale, promosso dal Lions, confermando quanto sostiene ormai da quattordici mesi, ribadisce che ora più che mai è necessaria la via del dialogo, non quella del muro contro muro tra la comunità di Acireale e gli uffici regionali.
Solo la via del dialogo consentirebbe alla Regione e ai suoi consulenti di conoscere più da vicino come la città di Acireale vede il proprio futuro sviluppo turistico e di comprendere per quali motivi rinunciare alle Terme, funzionanti come stabilimenti di medicina termale e di termalismo del benessere, costituirebbe un grave nocumento all’intera comunità di Acireale. Dall’altro lato, anche amministratori e politici di Acireale, nel confronto con la Regione, avrebbero modo di capire che la situazione è pervenuta ad un tale livello di gravità per cui non è possibile più indugiare, rendendosi necessario “blindare” l’area termale all’interno degli strumenti di programmazione urbanistica cittadina per arrestare, sul nascere, possibili tentazioni di speculazione, e rendendo più attrattiva l’area stessa per i potenziali investitori privati interessati a proseguire sulla strada del termalismo.


2012/07/25

RASSEGNA STAMPA SU PERLA JONICA E TERME DI ACIREALE

Proponiamo di seguito gli articoli pubblicati nei gioni scorsi sui giornali siciliani riguardanti la situazione attuale della Perla Jonica e delle Terme di Acireale.



LA SICILIA del 21-07-12: Lo sceicco non decide, ora si riaprono i giochi di Tony Zermo



LA SICILIA del 22-07-12: Acireale è delusa del tira e molla sulla Perla Jonica



L’editoriale del 23-07-12 de L’Eco delle Aci di Saro Faraci

TERME E PERLA JONICA: IL COMPITO DELLA POLITICA
Settimana di passione per la città di Acireale e il suo futuro sviluppo economico turistico.
Prima il “niet” di Sviluppo Italia Sicilia alla privatizzazione delle Terme di Acireale, poi il parziale disimpegno dello sceicco arabo dall’acquisto della Perla Jonica. Non sono decisioni irrevocabili, nel senso che nell’uno e nell’altro caso rimangono ulteriori margini per tornare sui propri passi, ma di sicuro bisognerà lavorare sodo nelle prossime settimane per rimuovere alcuni importanti ostacoli sulla via sia della privatizzazione che dell’acquisizione.
Tali decisioni, tuttavia, non dipendono dalla comunità di Acireale. Dunque, ancora una volta, il futuro sviluppo turistico della città è etero-diretto, cioè è legato a ciò che decidono e fanno gli altri. Questo vale sia per le Terme che per la Perla Jonica, ovvero due risorse, distanti pochi chilometri l’una dall’altra, che in qualunque altra parte del mondo avrebbero fatto la fortuna di un territorio, della sua gente e delle imprese che vi insistono, ed invece ad Acireale sono due questioni spinose, due brutte faccende che allargano sempre di più il solco fra politica e società civile.
Alla politica non possono addebitarsi più colpe di quante non ne abbia effettivamente. Su Perla Jonica e Terme si decide altrove, non ad Acireale. Ma alla politica, quella locale, una ben precisa responsabilità la si può e la si deve attribuire. Quella di non aver saputo in tempo utile delineare e discutere con la comunità locale il modello di sviluppo economico più consono al futuro della città e delle giovani generazioni. Né si può dire, in tutta onestà, che tale modello si possa ricavare dalle scarne e approssimative indicazioni contenute negli strumenti di programmazione negoziata (Pit 30, Patto delle Aci), dalla mission della Fondazione per il Carnevale o dall’alleanza che ha dato il via al distretto turistico Mare dell’Etna, di cui Acireale è capofila.
In assenza di una chiara programmazione che provenga dalla città, dai suoi amministratori, dai suoi rappresentanti politici, dalla sua comunità locale, Acireale è e rimarrà un “muretto basso” facilmente superabile. In queste condizioni, chiunque, dall’esterno, a Bruxelles come a Roma, a Palermo come a Catania, potrà permettersi di fare e disfare senza tener conto di ciò che realmente vuole e desidera l’intera città.




Fonte: Termediacireale.wordpress.com

2012/07/24

SVILUPPO ITALIA SICILIA: NON E' PERCORRIBILE LA PRIVATIZZAZIONE DELLE TERME DI ACIREALE MEDIANTE GARA AD EVIDENZA PUBBLICA

Abbiamo appreso da un deputato regionale, ed è stato confermato da un comunicato stampa del PD di Acireale (clicca qui per leggere) al settimanale I Vespri che nel numero 29 di sabato dedicherà un ampio speciale alla notizia, che Sviluppo Italia Sicilia ha ultimato la “due diligence” sulle Terme di Acireale e di Sciacca, completando le valutazioni di tipo tecnico, economico-finanziario, patrimoniale e giuridico preliminari alla redazione del bando di gara internazionale per la privatizzazione dei due complessi termali. Secondo l’advisor, ad Acireale non sussisterebbero i margini per procedere all’affidamento della gestione ai privati attraverso una gara internazionale ad evidenza pubblica, perché l’attuale situazione non è compatibile con gli standard previsti da tale modalità di privatizzazione. Il Report è già stato consegnato all’Assessorato all’Economia e i tecnici lo stanno esaminando attentamente.

Alla luce della notizia, in attesa di conferme ufficiali da parte degli uffici competenti all’Assessorato all’Economia, il Forum permanente sulle Terme di Acireale, promosso dal Lions, confermando quanto sostiene ormai da quattordici mesi,  ribadisce che ora più che mai è necessaria la via del dialogo, non quella del muro contro muro tra la comunità di Acireale e gli uffici regionali. Solo la via del dialogo consentirebbe alla Regione e ai suoi consulenti di conoscere più da vicino come la città di Acireale vede il proprio futuro sviluppo turistico e di comprendere per quali motivi rinunciare alle Terme, funzionanti come stabilimenti di medicina termale e di termalismo del benessere, costituirebbe un grave nocumento all’intera comunità di Acireale. Dall’altro lato, anche amministratori e politici di Acireale, nel confronto con la Regione, avrebbero modo di capire che la situazione è pervenuta ad un tale livello di gravità per cui non è possibile più indugiare, rendendosi necessario “blindare” l’area termale all’interno degli strumenti di programmazione urbanistica cittadina per arrestare, sul nascere, possibili tentazioni di speculazione, e rendendo più attrattiva l’area stessa per i potenziali investitori privati interessati a proseguire sulla strada del termalismo.

 
Fonte: termediacireale.wordpress.com

2012/07/23

I VESPRI: LE TERME NON ANDRANNO (PER IL MOMENTO) AI PRIVATI


L'articolo di Saro Faraci sul n° 29 del settimanale I Vespri, da sabato scorso in edicola.

I VESPRI: Tutto sbagliato, tutto da rifare. Le Terme non andranno ai privati.


Fonte: Termediacireale.wordpress.com


SINDACO DI SCIACCA ELOGIATO AD ACIREALE


Ad elogiare l'attivismo del primo cittadino saccense sulla questione delle Terme è un servizio apparso sul giornale locale di Acireale "I vespri".
"Nella cittadina dell'agrigentino - scrive il cronista - ci stanno provando in tutti i modi a difendere il patrimonio termale. Il neo sindaco Fabrizio Di Paola si è mostrato molto attivo sul fronte delle interlocuzioni".
Infatti, il servizio giornalistico riportando l'atteggiamento poco chiaro avuto dalla Regione sul processo di privatizzazione delle terme di Sciacca ed Acireale, pone a confronto il ruolo assunto dalla politica della cittadina catanese e il dinamismo del primo cittadino di Sciacca. "Il neo sindaco - continua ancora l'articolo giornalistico -  ci prova a far valere fino in fondo le sue prerogative istituzionali".
Sebbene il sindaco Di Paola abbia assunto un ruolo particolarmente dinamico sulla questione delle Terme, tema così delicato che al momento della composizione della Giunta ha trattenuto nelle sue mani la delega al termalismo per assicurare un impegno ben preciso, il governo  regionale invece continua a rimanere inerte.
Così il nove luglio è scaduto il termine per la presentazione dello Studio di Sviluppo Italia Sicilia preliminare al bando di privatizzazione di cui non si sa al momento nulla. Nessuna notizia neanche per  la liquidazione delle aziende autonome e delle società di gestione il cui bilancio doveva essere approvato entro il 30 giugno.  


Fonte: controvoce

2012/07/21

TERME DI SCIACCA ED ACIREALE ABBANDONATE A SE STESSE. LA DENUNCIA E' DI UNA TESTATA GIORNALISTICA CATANESE.

Da mete privilegiate del turismo di benessere, a luoghi dimenticati. Da una rivalità da “primadonna”, al comune destino di amanti abbandonate al proprio destino. Stiamo parlando delle Terme di Sciacca ed Acireale, strutture dal florido passato, un terribile presente e un futuro pieno di dubbi e incertezze. Sì, perché se Sciacca da anni ormai lamenta una forte criticità, quasi invidiando il modo di fare e di reagire della classe dirigente e della società civile di Acireale, oggi si registra la situazione diametralmente opposta. “I Vespri”, testata giornalistica della città catanese, quasi esalta la capacità dell'amministrazione comunale saccense. «Il neo sindaco Fabrizio Di Paola – si legge in un articolo datato 15 luglio – si è dimostrato molto attivo sul fronte delle interlocuzioni. E' riuscito a parlare con Federterme a Roma, ha ricevuto il commissario liquidatore delle Terme, Carlo Turricciano, ha incontrato l'assessore Regionale Gaetano Armao e l'ingegnere di Sviluppo Italia, Vincenzo Paradiso». Insomma, il messaggio che il giornalista vuol mandare è: “a Sciacca ci stanno provando, mentre ad Acireale la classe politica rimane un pò a guardare”. Il tutto mentre è scaduto da una settimana il termine per la presentazione dello studio di Sviluppo Italia, preliminare al bando di privatizzazione delle Terme. E non si sa se tale scadenza sia stata prorogata, rispettata, o se il termine stesso fosse o meno perentorio. Così come, del resto, fa notare il giornalista de “I Vespri”, non si hanno notizie delle liquidazioni. Ma non è soltanto l'amministrazione saccense ad essere additata come esempio positivo. Anche il Forum sulle Terme, portato avanti dall'associazione l'AltraSciacca e dal CorrierediSciacca, ha condotto a risultati migliori, rispetto alla medesima iniziativa del Lions Club di Acireale, sempre secondo l'opinione del giornalista che ha firmato l'articolo. Insomma, certo è che appare quasi paradossale, essere additati come esempio positivo. Per tanti anni a Sciacca siamo stati soliti fare esattamente il contrario, pensando quasi che gli altri fossero dei privilegiati. Chissà, forse è perché l'erba del vicino ci sembra sempre più verde. Fatto sta che tanto a Sciacca, quanto ad Acireale, le Terme vivono da troppo tempo una fase di stallo, per non dire di sonno profondo. Insomma, altro che mal comune, mezzo gaudio. Sarebbe da folli ridere delle disgrazie altrui, soprattutto quando sono identiche alle proprie.

2012/07/20

I VESPRI: NESSUNA NOTIZIA DA PALERMO SULLA PRIVATIZZAZIONE


Il settimanale I Vespri n° 28 ritorna a parlare di Terme e lo fa ponendo l'attenzione sul bando di privatizzazione che riguarda le città di Sciacca e di Acireale, rilevando le differenze della classe politica dei due centri termali.

Proseguite la lettura dell'interessante articolo:

I VESPRI - Nessuna notizia da Palermo sulla privatizzazione (1/2) di Carmelo Capitello

I VESPRI - Nessuna notizia da Palermo sulla privatizzazione (2/2) di Carmelo Capitello


Fonte: termediacireale.wordpress.com

2012/07/19

SVILUPPO ITALIA SICILIA DISPONIBILE AD INCONTRARE ACIREALE

 Articolo tratto da L'ECO DELLE ACI e riportato sul CORRIERE DI SCIACCA e sul FORUM DELLE TERME DI ACIREALE

Timidi passi in avanti verso la ripresa del dialogo tra la città di Acireale e la Regione Siciliana sulla vicenda delle Terme.
Il Presidente della VI commissione consiliare permanente Sviluppo Economico Antonio Riolo, che l'1 giugno aveva convocato il Forum per un’audizione, impegnandosi successivamente a definire un’agenda di iniziative da far adottare a Giunta e Consiglio Comunale, ha ricevuto una lettera ufficiale da Sviluppo Italia Sicilia. La società partecipata dalla Regione, advisor per la privatizzazione delle Terme, si è dichiarata disponibile ad incontrare il Comune di Acireale, previo raccordo con l’Assessorato regionale all’Economia da cui dipende per tale attività di consulenza. Adesso rimane da vedere quando e come l’Assessorato, anche per tramite del Servizio Partecipazioni e Liquidazioni diretto dalla dottoressa Maria Filippa Palagonia, procederà alla convocazione a Palermo della rappresentanza acese, cui potrebbe aggregarsi, se verranno rispettati gli impegni concordati, anche i coordinatori del Forum.
Diventa ora fondamentale la presa di coscienza da parte del Consiglio Comunale. E qui ancora una volta il giovane presidente della sesta commissione si è mosso tenendo fede a quanto promesso al Forum. Ha scritto al Presidente del Consiglio Toruccio Di Maria, presente insieme al Vice Sindaco Mario Pavone all’audizione tenutasi col Forum, richiedendo ufficialmente la stesura di un ordine del giorno e il suo inserimento in una prossima seduta del civico consesso.
L’ultimo ordine del genere riguardante le Terme fu votato all’unanimità il 1 febbraio del 2011, quando presidente era Pietro Filetti. Allora le condizioni di contesto, pur non dissimili da quelle attuali, erano diverse e c’era l’attenuante che i liquidatori, Margherita Ferro e Michele Battaglia, si erano insediati da poco. Qualche settimana dopo, infatti, la professoressa Ferro venne invitata in Consiglio a riferire.
Adesso la situazione è ben più grave, sia per le critiche condizioni tecniche, organizzative e finanziarie in cui versa lo stabilimento di Santa Caterina, sia per il deteriorato quadro istituzionale di riferimento, dato che la liquidazione si è impantanata in alcuni nodi giuridici non facilmente risolvibili e la privatizzazione, soltanto annunciata all’inizio del 2012 con il conferimento dell’incarico a Sviluppo Italia Sicilia, prosegue a singhiozzo nelle segrete stanze palermitane.
Di tutto ciò il Sindaco di Acireale Nino Garozzo si è fortemente lamentato nei giorni scorsi usando toni duri nei confronti della Regione, ma si è limitato a farlo a mezzo stampa, senza assumere iniziative più forti e dirette come invece sta facendo il suo collega Fabrizio Di Paola a Sciacca. In compenso, però, sembra volersi muovere in fretta il Consiglio, per il tramite appunto della sesta commissione permanente.

Saro Faraci
16/07/2012

Fonte: ecodelleaci.it

2012/07/18

SVILUPPO ITALIA SICILIA SCRIVE AL COMUNE DI ACIREALE




Dal Forum permanente delle Terme di Acireale  apprendiamo che in data 20/06/2012 il direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Dott. Paradiso ha scritto al Presidente IV Commissione Dott. A. Riolo.

Nella missiva, il Direttore Paradiso conferma la disponibilità ad interloquire con la Giunta comunale acese, previo nullaosta dell'Assessorato all'Economia, guidato da Gaetano Armao.

Ciò significa, a nostro parere, che la pressione "per saperne di più" circa il bando e il processo di privatizzazione deve continuare ad essere fatta sul Governatore Lombardo e sull'Ass. Armao. In pratica Sviluppo Italia Sicilia sta solo rispettando l'accordo di segretezza previsto, non rivelando nessuna informazione se non espressamente autorizzata.

La comunicazione ad indirizzo del Comune di Acireale si colloca, cronologicamente, qualche giorno prima dell'incontro tra il sindaco Di Paola, l'ass. Armao e il Direttore Paradiso, avvenuto il 06/07/2012 presso l'Assessorato Regionale all'Economia.

Incontro probabilmente avvenuto in seguito alle dichiarazioni dell'avv. Di Paola, riportate in esclusiva proprio sulle pagine del Forum delle Terme di Sciacca, che esprimeva la sua indignazione all'indifferenza dimostrata fino ad allora dal Governo Regionale.

E' presumibile quindi che, anche in quell'occasione, il Dott. Paradiso abbia espresso al primo cittadino saccense la medesima volontà di interlocuzione, chiaramente dipendente dall'assessorato all'economia.

Fatto interessante, probabilmente, è la presenza stessa di Armao all'incontro, che come ultimo atto del suo mandato potrebbe finalmente sciogliere il segreto che ha circondato finora l'attività di Sviluppo Italia Sicilia.

Alla luce di ciò, si conferma ottimo il lavoro del sindaco di Sciacca che, non a caso, ha mantenuto per sè la delega dell'assessorato al termalismo.

Di seguito proponiamo la lettera inviata al Presidente della VI Commissione consiliare permanente della città di Acireale Antonio Riolo.


 
E la richiesta del Presidente Riolo al Presidente del Consiglio Comunale di Acireale.
 





2012/07/17

LA PROSSIMA SETTIMANA POTREBBE CAMBIARE L'ASSESSORE ALL'ECONOMIA

L’articolo di Live Sicilia del 13 luglio. L’Assessore Gaetano Armao è titolare del Dicastero sotto la cui egida ricadono le Terme di Acireale e di Sciacca, poste in liquidazione dal 2010 e sulla via di una possibile privatizzazione, di cui è advisor Sviluppo Italia Sicilia. Sull’Assemblea dei Soci di Irfis per la nomina del CdA, si veda il comunicato stampa ufficiale della Presidenza della Regione.
***
Martedì potrebbe essere il giorno utile per il rinnovo del Cda della società finanziaria della Regione. Ha perso terreno l’ipotesi Maiolini. L’assessore all’Economia torna a essere il favorito per la presidenza.
E’ qualcosa di più di un segnale. Oggi, infatti, a Palazzo d’Orleans s’è riunita l’assemblea dei soci dell’Irfis. Un tentativo inseguito da mesi, con una sfilza di assemblee convocate e poi fallite per l’assenza del socio unico: ovvero la Regione siciliana. Oggi, la Regione s’è presentata, nella persona del dirigente del dipartimento Bilancio, Maria Filippa Palagonia, delegata dal presidente della Regione Raffaele Lombardo. L’assemblea ha avviato quindi le procedure per la nomina dei vertici dell’Istituto, rimandando le decisioni a martedì prossimo. “Alla luce del decreto Monti – ha spiegato il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo – procederemo in breve tempo alla designazione dei vertici dell’Irfis”.E la questione, ovviamente, riguarda sempre la presidenza. Nelle scorse settimane, infatti, le notizie rimbalzavano tra due fronti: quello che vedeva come maggior “candidato” a ricoprire l’incarico l’assessore all’Economia Gaetano Armao, e quello che invece aveva visto apparire sulla scena dell’Irfis l’ex dirigente generale di Banca Nuova Francesco Maiolini. Quest’ultima ipotesi, però, negli ultimi giorni avrebbe notevolmente perso terreno, riportando in “pole position” il nome di Gaetano Armao. Una cosa è certa: il nome c’è già. Ed è chiaro nella mente di chi deve compiere la designazione: il presidente Raffaele Lombardo. E’ lui che “porterà” (personalmente, o attraverso un delegato) il nominativo alla prossima assemblea, fissata per martedì prossimo. E quel giorno, probabilmente, potrebbe rendersi necessaria una nuova nomina: quella dell’assessore all’Economia.

Fonte:  Termediacireale.wordpress.com

2012/07/12

TERME DI SCIACCA E LA PRIVATIZZAZIONE INFINITA. IL SINDACO AD ARMAO "UN RUOLO PER IL COMUNE"



La prima pagina del sito di RMK il 09/07/2012 si occupa di TERME. Riproponiamo di seguito l'articolo della redazione.






La battuta circola con insistenza, soprattutto sul web. Dopo il tribunale toccherà alle Terme. Sì, se le porteranno via da qui. Tribunale e Terme sono situazioni diverse, intendiamoci. L’atteggiamento della gente, tuttavia, la dice lunga sulla rassegnazione che ormai pervade una città sempre più in caduta libera su diversi fronti: economia, società, politica, prestigio delle istituzioni.
Ma andiamo con ordine. Era il 1999 quando il governo regionale allora guidato da Angelo Capodicasa approvò la legge che stabiliva un processo di privatizzazione delle Terme di Sciacca. Anni dopo sarebbe nata una Spa prima per affiancare, poi per sostituire la vecchia azienda regionale. Il tutto nell’ottica di una futura cessione a privati delle strutture. La Regione imprenditrice aveva fallito, occorreva far entrare chi fosse in possesso del cosiddetto “know-how”, insomma: chi ci sapesse fare.
Ne venne fuori un consiglio d’amministrazione che avrebbe dovuto consegnare le Terme ad acquirenti che però non si sono mai materializzati. Cda che dopo un bel po’ di anni fu graziosamente mandato a casa. A deciderlo il governo Lombardo. Tutto da rifare, dunque. Tanto più che le Terme nel frattempo hanno perso smalto, soldi, lavoratori, funzione, prestigio. E mentre si malignava che il deprezzamento obbedisse a precise scelte volte a consegnare una risorsa straordinaria per un piatto di lenticchie, la Regione ha cambiato strategia. Non più privatizzazione ma affidamento a privati della sola gestione delle strutture. Forse sono cambiati i termini, ma non la sostanza. E a cercare il partner privato dovrà essere Italia Turismo.
In questo quadro è successo di tutto. Sono perfino piovute le accuse politiche, soprattutto a Lombardo e a Di Mauro, di aver fatto diventare le Terme di Sciacca una segreteria politica, una autentica succursale dell’MPA. Accuse respinte al mittente con la spiegazione che se le Terme di Sciacca hanno ancora una speranza di sopravvivenza è grazie al risanamento operato dall’attuale amministratore unico, Carlo Turriciano, nominato proprio dal governo regionale in carica.
E il Comune di Sciacca? I fatti degli ultimi anni hanno dimostrato che non ha avuto alcun potere decisionale nella condizione generale in cui le Terme di sono venute a trovare. Fabrizio Di Paola sta tentando di invertire la rotta. Ed è per questa ragione che è tornato a chiedere alla Regione “Un ruolo nel futuro delle Terme”.
Il sindaco ne ha parlato con l’assessore all’Economia Gaetano Armao e con il direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Paradiso.
“Non è possibile – ha detto Di Paola – rinviare ogni decisione sul rilancio e sul futuro delle Terme di Sciacca”. L’incontro con Armao e Paradiso si è svolto nella sede dell’Assessorato Regionale all’Economia.
E’ qui che il sindaco ha appreso che Sviluppo Italia Sicilia è prossima a consegnare lo studio commissionatogli dalla Regione Siciliana per la predisposizione del bando a evidenza pubblica per la selezione del partner privato. Un appuntamento più volte slittato ma che, evidentemente, finalmente è sul punto di vedere l’approdo finale. E dire che non c’è stato assessore regionale al turismo che non ha fatto una capatina a Sciacca per venire a dire che tutto era a posto, che tutto era in regola, che il cronoprogramma seguiva regolarmente il suo corso, che le Terme sarebbero tornate quelle di un tempo.
Di Paola ha chiesto per il Comune una funzione di indirizzo, vigilanza e controllo”. “Sarà mia cura – dice ancora oggi il sindaco Fabrizio Di Paola – seguire il processo di privatizzazione fino alla sua conclusione affinché le Terme di Sciacca abbiano un ruolo strategico proporzionato al loro valore”.
E in una fase in cui il turismo termale è in crisi ovunque, i tagli dello Stato e la crisi occupazionale, i saccensi non aspirano a granché: fitness o turismo del benessere. Vorrebbero solo che le Terme tornassero alla normalità. Anche questa purtroppo sembra essere diventata un lusso.

Fonte: RMK

2012/07/11

9 LUGLIO, IL GIORNO DOPO. LE REAZIONI SULLA STAMPA AI RITARDI SULLA PRIVATIZZAZIONE

 

Gli articoli apparsi il 10 luglio 2012 su La Sicilia (a firma di Antonio Carreca) e Giornale di Sicilia (a firma di Raffaele Musumeci)


GIORNALE DI SICILIA - Gestione Terme, insorge Garozzo: a che punto è la privatizzazione?

LA SICILIA - Privatizzazione Terme, l'iter resta in alto mare



Fonte: termediacireale.wordpress.com

TERME: PERCHE' IL COMUNE DEVE VIGILARE


L'EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE DEL 10/07/2012 SUL CORRIERE DI SCIACCA.IT 

Vi è un clima che denota tutta l’incertezza in cui il Paese Italia vive. Sciacca non può esimersi, certamente, da tale contesto. Stiamo vivendo un momento delicato che avrà indubbie conseguenze sul futuro assetto della nostra Città. Terme e Tribunale sono due strutture, certamente diverse per il loro scopo, ma fortemente radicate sul territorio. La prima rappresenta lo snodo cruciale per lo sviluppo sociale-economico e turistico della nostra Città. La seconda, è il presidio della legalità, necessario a dare spinta allo sviluppo sociale ed economico della nostra Città. Non vi è sviluppo economico se non vi è, sul territorio, ancorato il rispetto del diritto, della legalità, appunto. La classe politica deve rappresentare la cerniera che lega il territorio con le istituzioni centrali del nostro Paese, cioè il Parlamento e il Governo. Sede nelle quali i rappresentanti del popolo devono difendere gli interessi irrinunciabili della comunità.
Ma non basta. La classe politica ha necessità di essere spinta, a sua volta, dalla comunità stessa. Insomma, è un dovere dei cittadini far valere le necessità di un territorio, anche con enfasi. E’ qui che si apre una falla, proprio in quella paratia dovrebbe fare da scudo alle necessità del territorio. La falla appare in tutta la sua evidenza quando a difendere gli interessi del territorio deve essere la collettività a scendere in piazza. Alcuni esempi sono significativi. Difesa delle Terme e del Tribunale. In ambedue i casi, quando c’è stato bisogno di far sentire la solidarietà concreta in una battaglia intrapresa, non è stata, certamente, massiccia l’adesione della gente.
Al di là dell’impegno dei giovani, delle associazioni, la partecipazione popolare è stata deludente. Diciamocelo chiaro. Così non è stato, ad esempio, per protestare contro il mancato svolgimento del carnevale. In questa occasione, si è svolto un partecipato “funerale”, con tanto di seguito popolare e, addirittura, con la creazione di un inno. Qui sta la contraddizione. Se la classe politica merita severe critiche, non vi pare il caso che sia necessario un esame di coscienza da parte nostra, della cosiddetta gente, sul fatto che dimentichiamo che è nostro primo dovere difendere i nostri interessi? E’ la base che dovrebbe spingere la classe politica, l’impeto del dovere civico, del bisogno di difendere la collettività. Spesso, invece, è più comodo praticare uno sport comune: criticare al bar, ma mai impegnarsi con un atto di presenza quando vi è bisogno. Quanti cittadini hanno sentito bisogno di scendere in piazza, al seguito delle manifestazioni che sono state organizzate? Si è sentito il Tribunale come una “cosa di altri” e non del territorio, quindi da difendere, sacrificando un po’ del proprio impegno. Così è anche per la questione delle Terme. Quante invettive sono rivolte ai politici? Tante, e spesso giuste. Ma quando c’è stato il referendum per aggiungere al nome della nostra Città la sua risorsa principale, cioè Terme? Pochissimi elettori sono andati alle urne. Infatti, non si è raggiunto il quorum. E’ colpa, in questo caso, della politica? Non mi pare.
Le Terme stanno vivendo una fase molto delicata che è prossima alla stesura del bando di evidenza pubblica , da parte della Regione, per affidare a terzi la gestione delle strutture termali. Le Terme sono di proprietà della Regione e non del Comune. Questo è un dato di fatto. L’unica proprietaria ha il diritto di scegliere cosa e come fare. DI fronte questo muro, questo dato, rimane un percorso “diplomatico” da compiere. Bisogna trovare una corsia che porti il Comune di Sciacca ad avere un ruolo che gli consenta di avere percezione di ciò che succede. Parliamoci chiaro, il Comune non ha quote di partecipazione, seppure minoritarie, che gli consentono di fare la voce grossa. E’ amara verità, ma è la verità. Su questa scia, trovano credito e spazio le istituzioni della nostra Città, il Sindaco e il Consiglio comunale. Sono queste ad essere accreditate in modo incisivo. L’esito del bando per l’affidamento delle strutture termali sarà positivo tanto più i privati saranno sciolti da vincoli “politici”. Ossia presenza poco qualificate e imposte nel Consiglio di Amministrazione, assunzioni senza criteri basati sul merito e sulle esperienze. E’ chiaro che quando il privato si trova di fornte ai lacci della politica, preferisce dirottare gli investimenti altrove.
Il sindaco Fabrizio Di Paola sta seguendo l’unica strategia oggi possibile: il buon senso e il rispetto delle istituzioni cittadine. Il sindaco della città di Sciacca deve far valere il ruolo, ma soprattutto l’interesse della collettività. Cosa può ottenere? Di certo non la partecipazione diretta, anche se in piccole quote, nella gestione. Può, invece, ottenere, insieme alla Regione, un ruolo, di supervisione delle strategie che portino alla selezione del privato, un ruolo che consenta al Comune di vigilare se le linee aziendali di chi gestirà le strutture termali sono in linea con l’interesse del territorio. In parole povere, il Comune deve avere chiaro il percorso sul quale verrà incanalato lo sviluppo della Città, del territorio. La classe politica deve fare passi indietro rispetto alle ingerenze clientelari, questo è ovvio. E allora, su questa scorta, le istituzioni cittadine, sindaco e consiglio comunale, debbono lavorare all’unisono, a testa bassa nella consapevolezza di rappresentare davvero l’interesse legittimo di un territorio.
Ma bisogna fare chiarezza: non si può avere la moglie ubriaca e la botte piena. Se si ritiene giusto che le istituzioni cittadine difendino le nostre strutture termali bisogna che la comunità offra il sostegno. Diversamente, è davvero paradossale che si pratichi lo sport del gettare fango, comunque. Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre, qualunque cosa fai....  Vi ricordate la canzone di Antoine?

2012/07/10

TERME, SINDACO DI PAOLA INCONTRA ASSESSORE ARMAO E DIRETTORE DI SVILUPPO ITALIA SICILIA


“Un ruolo al Comune di Sciacca nel futuro delle Terme”. Il sindaco Fabrizio Di Paola ha formulato la sua richiesta al governo regionale nel corso di un incontro che lo scorso venerdì (06/07/2012) ha avuto a Palermo con l’assessore all’Economia Gaetano Armao e il direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Paradiso, in cui si è discusso del processo di privatizzazione delle Terme di Sciacca.
L’incontro fa seguito alle recenti prese di posizione pubbliche che il sindaco Fabrizio Di Paola ha assunto sulla questione terme e alla richiesta di incontro inoltrata alcune settimane fa al governo della Regione.
“Non è possibile – ha ribadito a Palermo il sindaco Fabrizio Di Paola – rinviare ogni decisioni sul rilancio e sul futuro delle Terme di Sciacca”.
L’incontro con Armao e Paradiso si è svolto nella sede dell’Assessorato Regionale all’Economia.
Il sindaco Fabrizio Di Paola ha appreso che Sviluppo Italia Sicilia è prossima a consegnare lo studio commissionatogli dalla Regione Siciliana per la predisposizione del bando a evidenza pubblica per la selezione del partner privato.
“Ho richiesto fortemente alla Regione Siciliana – dice oggi il sindaco Fabrizio Di Paola – la disponibilità a ritagliare nella prossima struttura delle Terme un ruolo al Comune di Sciacca. Il Comune di Sciacca dovrà avere una funzione di indirizzo, vigilanza e controllo”.
Dopo l’incontro di Palermo, il sindaco Fabrizio Di Paola formalizzerà la richiesta alla Regione con una nota ufficiale.
“Sarà mia cura – dice ancora oggi il sindaco Fabrizio Di Paola – seguire il processo di privatizzazione fino alla sua conclusione affinché le Terme di Sciacca abbiano un ruolo strategico proporzionato al loro valore”. 


2012/07/09

9 LUGLIO: NOTIZIE SUL BANDO DI PRIVATIZZAZIONE DELLE TERME?


Il 9 luglio dovrebbe essere la data ultima per la consegna dello studio preliminare al bando di privatizzazione delle Terme di Acireale e di Sciacca. Committente dello studio la Regione Siciliana, attraverso l’Assessorato all’Economia; commissionaria invece Sviluppo Italia Sicilia, la società interamente controllata dalla stessa Regione, che avrebbe ricevuto l’incarico ad inizio d’anno. Il condizionale è d’obbligo, perché in effetti non c’è mai stata alcuna comunicazione ufficiale sull’incarico conferito a Sviluppo Italia Sicilia, ma soltanto una serie di indiscrezioni, a partire dall’articolo pubblicato a fine marzo dal quotidiano La Sicilia che indicava proprio nella data del 9 luglio il termine ultimo per l’espletamento di questo delicato passaggio sulla via della privatizzazione dei due stabilimenti termali.
Non si conosce, al momento, se questa scadenza sarà prorogata o verrà rispettata da Sviluppo Italia Sicilia, i cui vertici recentemente sono stati ridisegnati dopo le dimissioni da Presidente dell’ambasciatore Umberto Vattani e il ritorno sullo scranno più alto di Cleo Li Calzi che rimarrà in carica fino al 2014.
Comunque vada a finire, le due comunità locali, di Acireale e di Sciacca, sono rimaste fuori gioco nell’intera vicenda, senza possibilità alcuna né di ricevere informazioni ufficiali sullo stato dell’arte del procedimento in corso né di partecipare ad un’eventuale fase consultiva concomitante allo svolgimento dell’incarico di studio.

Il neo sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola, con straordinario e lodevole tempismo da quando è diventato primo cittadino qualche mese fa, ha provato in tutti i modi ad interloquire con l’Assessorato all’Economia, con la Presidenza della Regione Siciliana, con Sviluppo Italia Sicilia e persino con Federterme a Roma. Non ha ricevuto mai alcuna risposta ufficiale, a parte qualche generica e cortese rassicurazione da parte di Federterme che, comunque, sembra anch’essa tagliata fuori da ogni interlocuzione con la Regione.
Ad Acireale, di fronte a comportamenti più timidi, rinunciatari e prudenziali dell’amministrazione comunale guidata da Antonino Garozzo, a tale funzione di pungolo delle istituzioni regionali ha finora supplito il Forum sulle Terme e, in parte, anche il Consiglio comunale, soprattutto quando a presiederlo era l’avvocato Pietro Filetti.
Il recente incontro, promosso dalla VI Commissione consiliare permanente presieduta da Antonio Riolo, ha prodotto un interessante documento programmatico che impegnerebbe tanto il civico consesso quanto l’amministrazione comunale sulla strada di una più forte interlocuzione con la Regione, ma finora non c’è stato alcun seguito a quell’iniziativa, perdendo così tempo prezioso.
Pertanto la data del 9 luglio è arrivata, senza che si sia saputo nulla sullo stato della privatizzazione annunciato in pompa magna nei mesi scorsi dall’amministrazione regionale. Per onestà intellettuale, si potrebbero evidenziare diverse attenuanti a questo stato di cose: lo stallo della situazione politica regionale con le annunciate dimissioni di Lombardo, l’interesse di Armao a lavorare sui nodi del bilancio regionale, la complessità giuridica dei problemi che riguardano tanto le vecchie aziende autonome quanto le società per azioni, delle quali si è decretata la liquidazione rispettivamente nel 2007 e nel 2010.
Ma le attenuanti sono abbastanza generiche e non servono a rassicurare chi, a giusta ragione ad Acireale come a Sciacca, chiede invano da mesi notizie ed informazioni più puntuali sulla vicenda. La verità è che sulla questione termalismo in Sicilia regnano purtroppo sovrane insipienza e approssimazione, mal celate da una comunicazione istituzionale che appare anch’essa carente e frettolosa. Si rimane, pertanto, come sempre in attesa.
Saro Faraci

Fonte: ecodelleaci.it

2012/07/07

RESTANO POCHE ORE ALLA FINE DEL ... BANDO! (FORSE)


Mancano poche ore al 09/07/2012. Non è la data per la fine del mondo prevista da civiltà antiche, ma piuttosto il termine ultimo di Sviluppo Italia Sicilia per presentare il bando per l'affidamento della gestione delle nostre Terme a privati. 
La data è stata svelata in un articolo di Tony Zermo su La Sicilia del 28.03.12 che, riproponiamo di seguito, in quanto unica fonte informativa più o meno ufficiosa: quando non si hanno notizie ufficiali dalle Istituzioni si rimedia con le indiscrezioni.
Il nostro sindaco Di Paola ha già espresso difficoltà di comunicazione con il Governo Regionale ostinatamente silente; ciò nonostante si spera che Sciacca riesca a conoscere i dettagli del bando, dal quale deriva direttamente il futuro delle Terme, prima della sua pubblicazione ufficiale.

La Sicilia - Terme regionali, il bando entro il 09 luglio


2012/07/03

IL SINDACO DI PAOLA: "INDIFFERENZA DAL GOVERNO REGIONALE E DA SVILUPPO ITALIA. CITTADINI, RIBELLIAMOCI!"


Il 23 giugno scorso, durante la presentazione del libro di Giuseppe Rajola “Mistero Sciacca – Storia di un corallo di altri tempi”, il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola è intervenuto rispondendo ad alcune questioni emerse nel corso del dibattito.
Particolarmente interessanti sono state le parole del primo cittadino sulla questione delle Terme di Sciacca sollevata da Pietro Mistretta, presidente dell’associazione L’AltraSciacca.
Il sindaco Di Paola ha dichiarato di essersi “stancato di un atteggiamento di indifferenza, di superficialità e anche di assoluta ignoranza e non conoscenza del problema da parte della Regione Siciliana”. E soprattutto di essersi stancato di un “atteggiamento di nessuna considerazione nei confronti della città, di chi la rappresenta e di quello che rappresenta chi oggi svolge un ruolo di primo cittadino”. Parole pesanti che mettono in luce, ma probabilmente non era necessario, l’assenza di collaborazione e interazione del Governo regionale con le Amministrazioni comunali delle città termali come Sciacca e Acireale.
Il Governo regionale e Sviluppo Italia Sicilia non vogliono avere alcuna interlocuzione con la città che sarà pertanto destinata a subire inerme gli effetti del famoso bando di privatizzazione.
Sin dal suo insediamento il sindaco Di Paola ha cercato di dialogare con il presidente Lombardo e con l’a. d. di Sviluppo Italia Vincenzo Paradiso, entrambi destinatari di una lettera cui, dichiara apertamente il primo cittadino saccense, non è mai stata data risposta.
Ed è gravissimo che la Regione Sicilia perseveri nel più assoluto mutismo, continuando a lavorare occultamente, non rendendo partecipi le amministrazioni delle città termali, soprattutto in considerazione del fatto che il bando di affidamento a privati della gestione delle Terme di Sciacca e di Acireale probabilmente è già pronto per essere pubblicato il prossimo 9 Luglio 2012.
Il sindaco Di Paola esorta quindi i suoi concittadini, perché “tutti dobbiamo ribellarci a fronte di una situazione che è paradossale, perché tutti noi pensiamo che le Terme ci appartengono”.
Il messaggio appare chiaro: il Governo regionale tira dritto, il sindaco di Sciacca viene ignorato ed è necessario che, come sollecitato dal primo cittadino, la città si impegni “ad essere protagonista di questo momento, a manifestare pubblicamente nei confronti degli enti competenti che, peraltro in questo momento, non sono neanche interlocutori affidabili; perché di qui a qualche mese alla Regione Siciliana si voterà e quindi purtroppo non abbiamo neanche una affidabilità di interlocuzione, ma noi dobbiamo provare a riprenderci il nostro patrimonio”.
Il Forum delle Terme di Sciacca è da qualche tempo impegnato nel sollecitare e alimentare il dibattito e l’attenzione sul destino delle Terme e per questo condivide appieno l’invito del Sindaco a tutti i Cittadini a “sollevarsi rispetto a questo problema, perché le Terme ci appartengono e non possiamo più consentire che lentamente ci sia un momento di impoverimento, di degrado”.

LA CORTE DEI CONTI: DELLE 34 SOCIETA' PARTECIPATE BEN 21 HANNO CHIUSO IN PERDITA.

Questo uno dei passaggi della Relazione della Corte dei Conti sul rendiconto 2011 della Regione Siciliana.

Ne hanno riferito: Livesicilia, Corriere del Mezzogiorno e Repubblica.


Delle 34 società partecipate- continua Coppola nella sua requisitoria – ben 21 hanno chiuso in perdita l’ultimo bilancio di esercizio comunicato. E questo dato contabile è sufficiente per farci capire la capacità imprenditoriale del ‘settore pubblico’. In pratica, fino ad oggi, la drastica riduzione delle società partecipate è rimasta tra le buone intenzioni del governo regionale”. Fra le partecipate, quantunque poste in liquidazione, figurano le società Terme di Acireale SpA e Terme di Sciacca SpA, che chiudono in perdita i propri bilanci.

Fonte: termediacireale.wordpress.com