2012/03/29

TERME DI SCIACCA SU "LA SICILIA"



Riportiamo un interessante servizio a firma di Tony Zermo e pubblicato su LA SICILIA del 28/03/12, relativo alle terme di Sciacca e di Acireale.

Sviluppo Italia-Sicilia in quanto advisor incaricato dalla Regione, sta lavorando alla preparazione del bando per la gestione delle Terme regionali di Acireale e di Sciacca. Lo staff di Sviluppo Italia-Sicilia ha già visitato varie volte le due Terme per rendersi conto della situazione attuale e delle loro potenzialità e sta rifinendo giorno dopo giorno il bando di gara internazionale che per contratto dovrà presentare il 9 luglio, cioè tra poco più di tre mesi. Dopodiché la Regione lo visionerà, darà il suo assenso determinante e il bando di gara potrà essere pubblicato immediatamente. Poi occorreranno i tempi tecnici.
Sei mesi? Forse prima, e comunque entro quest'anno. Che la questione sia urgente è chiaro perché i due complessi termali sono sottoutilizzati e mancano delle attrezzature necessarie per le cure fisioterapiche: quelle che ci sono hanno bisogno di rifacimenti. Questo spiega perché le Terme regionali, invece di produrre guadagni, producono perdite e ogni anno la Regione è costretta da tempo a sborsare 5 milioni di euro per sanare i bilanci in rosso in un momento in cui il turismo termale del benessere dalle altre parti è in piena crescita.
Sviluppo Italia-Sicilia sta lavorando in silenzio, non fornisce alcun tipo di informazioni (è rigidamente stabilito nel contratto con la Regione). Da indiscrezioni abbiamo solo saputo che la Regione non uscirà un solo euro per rimettere in sesto i due complessi: toccherà a chi vincerà le gare d'appalto investire per il rilancio dell'attività. Inoltre ci sarebbero due bandi separati anche se il modello è unico, ma questo è ancora da decidere perché ogni settimana ci sono ritocchi. La Regione non vende, ma cede la gestione.
Le Terme di Acireale hanno un patrimonio valutato in oltre 30 milioni di euro che comprende anche alberghi: l'Excelsior e l'albergo delle Terme ad Acireale e l'albergo delle Terme a Sciacca. Tutti gli hotel, sia ad Acireale che a Sciacca. Quelli di Acireale hanno le porte sigillate perché i rispettivi proprietari che non pagavano l'affitto sono stati sfrattati (e tra l'altro all'Excelsior solo due dipendenti erano in regola: ora i 17 che hanno perso il lavoro stanno protestando chiedendo al Comune una soluzione: ma il Comune si rivolge alle Terme, le quali indirizzano le proteste verso i vecchi gestori inadempienti).
Per la cronaca era già stata preparata tre mesi fa una bozza di bando di gara che l'assessore Armao avrebbe dovuto rendere noto a Sciacca, poi c'è stata una marcia indietro non spiegata da nessuno, probabilmente per l'intervento del presidente Lombardo. In tutto questo si innesta una novità. Come sapete, entro un mese si dovrebbe firmare il contratto per la cessione della Perla Jonica all' «Item» dello sceicco di Abu Dhabi. Sembrerebbe un'altra storia, ma l'«Item» sarebbe interessata anche alle Terme acesi. Di solito «Item» non prende gestioni, ma acquista e poi sceglie il gestore del bene acquisito, così come succederà per la Perla Jonica, per la quale c'è già un contratto di gestione con la catena internazionale dell'Hilton. I vertici della società al 100% dello sceicco Hamed bin Al Hamed dicono: «Vediamo come è formulato il bando di gara della Regione e poi valuteremo. Se c'è un divieto di vendita perché è considerato un bene inalienabile si può cercare di intervenire lo stesso, magari con un contratto di partnership, questo si potrà stabilire non appena uscirà il bando».
Teoricamente le Terme regionali sono incedibili, ma si possono trovare formule diverse, basta volerlo e trovare la formula più conveniente, occorre comunque che la Regione si tolga di dosso questo peso. Molta carne al fuoco perché per i due complessi regionali sembra esserci un notevole interessamento di imprenditori del settore, sceicco a parte. L'importante è che si faccia presto e che questi carrozzoni regionali che in mezzo secolo sono costati decine di milioni alle tasche dei siciliani possano avere un futuro migliore e portare sviluppo e prosperità al loro territorio. Acireale e Sciacca sono due realtà dalle grandi prospettive, Acireale per la Perla Jonica che sarà acquisita a breve dallo sceicco e che andrà ad accoppiarsi con la rinascita delle Terme, e Sciacca che con il golf del resort Verdura di sir Rocco Forte sta straripando di turismo e che potrà presto contare anche sulle potenzialità termali. Non è vero che in Sicilia è impossibile fare turismo, basta togliere le vecchie incrostazioni parassitarie, trovare imprenditori privati all'altezza e pensare alla grande.
L'esempio dello sceicco di Abu Dhabi e di Rocco Forte sono un grande segnale. 

2012/03/07

ARTICOLO SUL FREEPRESS "SUD" SULLE TERME DI ACIREALE

Interessante articolo pubblicato da Sud, il free press di giornalismo investigativo, che nell’ultimo numero del 2 marzo si è occupato delle Terme di Acireale.







Fonte: http://termediacireale.files.wordpress.com

2012/03/05

03.03.2011 - 03.03.2012 TERME ACESI CHIUSE "TEMPORANEAMENTE" DA UN ANNO


Un anno fa chiudevano temporaneamente le Terme di Acireale, bloccate da un guasto alle pompe di erogazione delle acque termali.

L'articolo de La Sicilia del 03.03.2011 tratto da termediacireale.

E' già passato un anno da quando, per motivi tecnici e di sicurezza, è stato chiuso lo stabilimento acese.
Il pensiero va automaticamente alle nostre Terme e sorgono importanti interrogativi:
  • Gli impianti termali saccensi in che stato sono?
  • La manutenzione su impianti idrici, tubazioni e condutture, vasche di raccolta, impianti elettrici, pompe di sollevamento, ecc..,  viene effettuata regolarmente?
  • I controlli di sicurezza su detti impianti sono svolti periodicamente?
  • I dipendenti (quelli "nuovi" e quelli rimasti dopo la messa in liquidazione dell'azienda termale) prestano la loro opera senza rischi?
E' chiaro come impianti e infrastrutture "trascurate", oltre che pericolose per la salute degli utenti e l'incolumità dei dipendenti, possono influenzare negativamente la stima del valore del patrimonio termale.
E quando si tratta di condotte e pompe che prelevano acqua sulfurea (particolarmente corrosiva) da pozzi profondi 200 mt, i costi di riparazione/sostituzione sono tutt'altro che trascurabili. 
I dubbi sono legittimi: dovrebbe essere ovvio "prendersi cura" di strutture e servizi da rendere, un giorno o l'altro, appetibili agli investitori. Eppure siamo abituati a non dare nulla per scontato.
Il silenzio che circonda le Terme, ovvero il menefreghismo collettivo intorno alla vicenda, rende legittimo interrogarsi sullo status quo del patrimonio termale e sul reale stato di operatività degli impianti.

2012/03/01

REFERENDUM SCIACCATERME: FINALMENTE SI FA', FORSE ... ANZI NO!




La Lega Navale di Sciacca ha proposto nei giorni scorsi, di legare il referendum per cambiare il nome alla nostra città con le prossime tornate elettorali del 6 e 7 maggio.
La proposta della Lega è veramente lodevole se si pensa che legare il toponimo della propria città alle terme è un modo per palesarne la presenza sul proprio territorio ed è una scelta che hanno adottato diverse città termali che pure non possono vantare caratteristiche e pregi eguali alle nostre.
La scelta della Lega è motivata da tre fattori: 
  1. non v’è alcun apprezzabile aggravio di spese, limitate alla stampa delle sole schede referendarie;
  2.   certezza del raggiungimento del “quorum” che ne impedì la validità nel 2003;
  3. infine, come riportato nel comunicato: « Con l’acquisizione del toponimo “Sciacca Terme“ si potrebbe ingenerare – come si auspica – da parte di questa neghittosa Collettività uno “scatto di orgoglio“ capace di riproporre, speriamo con veemenza, anche il tema TERME SELINUNTINE, oggi in crisi di identità, ed alla cui valorizzazione e sviluppo scommisero nei primi decenni del secolo scorso, i nostri Progenitori, dando vita all’azionariato popolare. Terme delle quali non si conosce – esclusi pochi Eletti – le prossime linee gestionali della Regione ma che, sicuramente, saranno avulse da qualsiasi controllo, diretto e/o indiretto da parte della Città. E così, magari a cascata, per il tema “ TRIBUNALE “, per l’Ospedale declassato malgrado le riconosciute eccellenze, per le Carceri, per il Melqart ed il Museo del Mare, per il piano regolatore del Porto ed altri temi ancora di rilevante interesse cittadino. Attorno ad essi aleggia, purtroppo, la avvilente e sterile acquiescenza, retaggio di sapore arabo, di delegarne la gestione ad occasionali Referenti….esterni ».
Purtroppo il vicesindaco Brunetto ha spento subito gli entusiasmi, dichiarando come ci sia l’impossibilità giuridica di affiancare un referendum locale ad una consultazione elettorale locale. Quindi un’ottima occasione mancata di risparmio e di risoluzione di una questione annosa.
Ma l’avv. Falautano non si arrende, dichiarando come la questione toponomastica saccense potrebbe tranquillamente ritornare alle urne, in quanto si tratterebbe solo di reiterare un decreto autorizzativo già ottenuto nel 2003, e non di riprendere un nuovo iter referendario. Si tratterebbe solo di volontà politica.
Purtroppo sappiamo bene come la politica sia spesso distante dalle idee e dalle esigenze dei cittadini. E probabilmente il nuovo toponimo SciaccaTerme condividerà con le Terme di Sciacca un lungo periodo di oblio.