L'articolo su L'eco delle Aci, proposto dal Forum delle Terme di Acireale
TERME: SI E' DIMESSA MARGHERITA FERRO
Margherita Ferro si è dimessa dall’incarico di liquidatore delle Terme di Acireale SpA.
Lo si è appreso ufficialmente nel
corso della riunione convocata lunedì 10 settembre a Palermo
dall’Assessore Gaetano Armao, ma la notizia circolava già da qualche
giorno, da quando cioè la Ferro, coordinatrice del Movimento donne
dell’ex MPA oggi Partito dei Siciliani, ha deciso di candidarsi all’ARS
nella lista della formazione politica del Presidente Lombardo.
Nominata amministratore unico nel
2009, nel corso di una controversa assemblea dei soci che segnò la fine
del mandato del consiglio di amministrazione presieduto
dall’imprenditore Claudio Angiolucci, Margherita Ferro è diventata,
insieme al commercialista palermitano Michele Battaglia, liquidatore
delle Terme di Acireale SpA alla fine del 2010, in ossequio a quanto
previsto dalla legge regionale 11 che nel maggio di quello stesso anno
aveva sancito la liquidazione delle società di gestione delle Terme di
Acireale e di Sciacca e la contestuale privatizzazione degli
stabilimenti.
In questi tre anni, prima come amministratore unico e poi come liquidatore, Margherita Ferro ha fatto ciò che ha potuto.
In questi tre anni, prima come amministratore unico e poi come liquidatore, Margherita Ferro ha fatto ciò che ha potuto.
Grazie ai buoni auspici con il
Dipartimento Agricoltura e Foreste, ha provveduto subito a sistemare il
Parco delle Terme che, oggi ironia della sorte, è in buona parte
inagibile.
Ha stretto rapporti molti forti con i
club services cittadini, riavvicinandoli più alla storia che alle
problematiche gestionali delle Terme. Si è dovuta misurare con complessi
problemi di natura aziendale, organizzativa e giuridica che, andando
ben oltre le sue competenze, hanno richiesto l’ausilio esterno di
esperti.
L’incarico di liquidatore, retribuito dalla Regione Siciliana con un compenso di appena 15 mila euro l’anno, è stato vissuto in modo sofferto, seppur con la consueta gentilezza nel discutere e trattare con tutti. La Ferro, che fin dall’inizio del proprio mandato di amministratore aveva preso le distanze dalla gestione Angiolucci, venne ascoltata nella primavera del 2011 dal Consiglio comunale di Acireale e in quell’occasione illustrò i contenuti di un documento da Lei stessa redatto ed inviato alla Corte dei Conti.
L’incarico di liquidatore, retribuito dalla Regione Siciliana con un compenso di appena 15 mila euro l’anno, è stato vissuto in modo sofferto, seppur con la consueta gentilezza nel discutere e trattare con tutti. La Ferro, che fin dall’inizio del proprio mandato di amministratore aveva preso le distanze dalla gestione Angiolucci, venne ascoltata nella primavera del 2011 dal Consiglio comunale di Acireale e in quell’occasione illustrò i contenuti di un documento da Lei stessa redatto ed inviato alla Corte dei Conti.
Nello stesso periodo fu costretta a chiudere gli stabilimenti che vennero parzialmente riaperti il 3 luglio dello stesso anno.
Durante l’estate il liquidatore ebbe
una “querelle” con alcuni esponenti regionali e locali del PD che le
chiedevano di poter visitare il centro polifunzionale, ma tale visita
venne negata, perché le autorizzazioni non furono concesse dalla Regione
Siciliana.
A dicembre, mentre l’Ufficio Stampa
della Presidenza della Regione si premurava ad affermare che presto i
lavori di ristrutturazione degli stabilimenti si sarebbero conclusi e i
servizi termali sarebbero stati ripristinati pienamente, scoppiò la
grana dell’Excelsior Palace Hotel, a dire il vero già scongiurata nei
mesi precedenti.
I gestori morosi, poco prima di
ricevere ufficialmente lo sfratto esecutivo, ritirarono la licenza e
l’albergo chiuse, senza che andasse a buon fine un ragionevole tentativo
di mediazione fra le due parti, la Regione e i due imprenditori Zappalà
e Fesco. Un altro duro colpo fu inflitto al turismo di Acireale, dopo
la chiusura dell’Hotel delle Terme e del complesso alberghiero della
Perla Jonica.
Dall’autunno del 2011, la Ferro, molto attenta sul versante delle relazioni esterne, ha iniziato ad occuparsi attivamente della costituzione del distretto produttivo del benessere termale, un’iniziativa dell’Assessorato alle Attività produttive che però non è mai decollata.
Dall’autunno del 2011, la Ferro, molto attenta sul versante delle relazioni esterne, ha iniziato ad occuparsi attivamente della costituzione del distretto produttivo del benessere termale, un’iniziativa dell’Assessorato alle Attività produttive che però non è mai decollata.
Per il resto, solo ordinaria
amministrazione, oberata dall’enorme contenzioso gravante con banche,
fornitori, professionisti e persino con altri rami della pubblica
amministrazione. Considerata la sua passione per la politica, la Ferro
ha continuato ad occuparsi delle vicende del suo partito per tutta la
durata del mandato.
Sulla gestione della liquidazione delle Terme di Acireale SpA ha pesato e continua a pesare tuttora la mancanza di una chiara informativa sullo stato delle operazioni. Gli scarni comunicati stampa da soli sono stati sufficienti a colmare tale deficit di comunicazione.
Sulla gestione della liquidazione delle Terme di Acireale SpA ha pesato e continua a pesare tuttora la mancanza di una chiara informativa sullo stato delle operazioni. Gli scarni comunicati stampa da soli sono stati sufficienti a colmare tale deficit di comunicazione.
Ad esempio, il bilancio al 31 dicembre
2011 non è stato ancora presentato, mentre il liquidatore di Sciacca ha
ottemperato, entro i termini di legge, a tale adempimento. Come mai?
Non è dato sapere, e lo si potrebbe conoscere solo acquisendo i documenti ufficiali, se la liquidazione sarà condotta nell’ottica della continuità aziendale o in quella della cessazione d’impresa. In una recente dichiarazione, contenuta nello studio di Sviluppo Siciliano, la Ferro ha letteralmente affermato: “Attualmente l’azienda svolge l’attività solo parzialmente con l’obiettivo di ridurre i costi e limitare le perdite”.
Non è dato sapere, e lo si potrebbe conoscere solo acquisendo i documenti ufficiali, se la liquidazione sarà condotta nell’ottica della continuità aziendale o in quella della cessazione d’impresa. In una recente dichiarazione, contenuta nello studio di Sviluppo Siciliano, la Ferro ha letteralmente affermato: “Attualmente l’azienda svolge l’attività solo parzialmente con l’obiettivo di ridurre i costi e limitare le perdite”.
Ma quale sarebbe l’attività, se ormai è
ridotta al lumicino, e i ricavi derivanti dalle concessioni alberghiere
non esistono più?
Infine, i debiti e i crediti. Gli impegni sono stati onorati e le spettanze dovute rientrate? Anche in questo caso, in assenza del bilancio, la gestione della liquidazione rimane oscura e il Dipartimento Bilancio e Tesoro della Regione Siciliana, che dovrebbe vigilare, è stato anch’esso vago nelle informazioni rese ai pubblici esterni.
Non ultima la questione relativa alle modalità con cui sono state spese le somme trasferite, nella primavera del 2011, dalla Regione e necessarie per procedere ad alcuni importanti interventi di ristrutturazione. I liquidatori affermano di aver provveduto a metter in sicurezza alcuni immobili, ma allora perché Sviluppo Italia Sicilia, nello studio appena concluso, evidenzia uno stato disastroso degli immobili delle Terme di Acireale?
Sono interrogativi che adesso vanno rilanciati all’altro liquidatore, il commercialista Michele Battaglia, che tuttavia delle Terme di Acireale si è finora interessato ben poco, dichiarandosi perfino infastidito dalle grane che la vicenda acese gli ha fin qui procurato.
Saro Faraci
Infine, i debiti e i crediti. Gli impegni sono stati onorati e le spettanze dovute rientrate? Anche in questo caso, in assenza del bilancio, la gestione della liquidazione rimane oscura e il Dipartimento Bilancio e Tesoro della Regione Siciliana, che dovrebbe vigilare, è stato anch’esso vago nelle informazioni rese ai pubblici esterni.
Non ultima la questione relativa alle modalità con cui sono state spese le somme trasferite, nella primavera del 2011, dalla Regione e necessarie per procedere ad alcuni importanti interventi di ristrutturazione. I liquidatori affermano di aver provveduto a metter in sicurezza alcuni immobili, ma allora perché Sviluppo Italia Sicilia, nello studio appena concluso, evidenzia uno stato disastroso degli immobili delle Terme di Acireale?
Sono interrogativi che adesso vanno rilanciati all’altro liquidatore, il commercialista Michele Battaglia, che tuttavia delle Terme di Acireale si è finora interessato ben poco, dichiarandosi perfino infastidito dalle grane che la vicenda acese gli ha fin qui procurato.
Saro Faraci
16/09/2012
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