2012/09/11

LE TERME DI ACIREALE APPARTENGONO AGLI ACESI

A torto o a buona ragione, c’è molta attesa per la riunione che stamattina si terrà a Palermo, in Assessorato. E’ un’attesa che dura quasi da venti mesi, dall’avvio del sofferto procedimento di liquidazione delle Terme di Acireale. In questo lasso di tempo, si è costituito un comitato civico; il Consiglio comunale si è espresso unitariamente in merito; c’è stata l’audizione del liquidatore in seno al civico consesso; il Lions ha iniziato fattivamente ad occuparsi della questione; è nato il Forum; si sono moltiplicate le iniziative di sensibilizzazione; l’amministrazione Garozzo e il Consiglio comunale hanno ripetutamente chiesto a Palermo un incontro con la Regione che non c’è stato mai; ha chiuso i battenti l’Excelsior Palace Hotel e le attività negli stabilimenti termali si sono ridotte al lumicino. In questo periodo, sono stati pubblicati più di duecento articoli giornalistici sulle Terme di Acireale.
Adesso, forse, siamo all’epilogo di una vicenda che, dopo la conclusione del lavoro dell’advisor Sviluppo Italia Sicilia, continua a rimanere dai contorni ancora sfumati e poco chiari. Il rischio che le Terme non saranno né carne né pesce, non buone come Terme pubbliche, ma nemmeno appetibili per i privati, è elevatissimo. Pesano le responsabilità istituzionali della Regione (“culpa in eligendo”); ma la politica locale non è  esente da una “culpa in vigilando”. 
A dispetto di queste vicende, però, gli Acesi sentono ancora proprie le Terme di Santa Venera e di Santa Caterina. Appartengono alla loro storia, alla loro tradizione; hanno rappresentato, in un certo momento storico, il blasone della città. Nel comune sentire, dunque, anche se pigri e indolenti nelle forme di impegno civile e sociale, gli Acesi sono interessati alle Terme. Al Forum non è sfuggita nessuna manifestazione di questo comune sentire.
Moltissimi e, di fronte al declino degli ultimi quindici anni e al progressivo depauperamento del patrimonio immobiliare e termale, hanno reagito di pancia, lanciando invettive contro la classe politica regionale e locale, considerate responsabili di tale stato di cose. Una parte della società civile si è mossa. Ha cominciato il comitato civico e poi è andato avanti il Forum promosso dal Lions al quale va riconosciuta continuità nell’azione di informazione, documentazione e sensibilizzazione della coscienza civica. Non è mancato nemmeno il protagonismo politico di chi, al governo come all’opposizione, persino all’interno di uno stesso schieramento ma con posizioni completamente diverse, non ha perso occasione di far sentire la propria voce, anche nei casi in cui, forse, era più conveniente rimanere zitti. 
Le Terme, dunque, ancora appartengono agli Acesi e qualcuno ha storto il naso di fronte alla proposta, ventilata in un convegno, di cambiare il nome in Terme dell’Etna per identificarle con un territorio più ampio. Le Terme sono degli acesi. Punto e basta. Giusto o sbagliato che sia. E con questo spirito, ci pare di aver capito, che domani spetterà al Sindaco di Acireale rivendicare tale prerogativa al cospetto dell’Assessore all’Economia.

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