BACINO TERMALE A RISCHIO
Per Sviluppo Italia chi si aggiudicherà gli impianti dovrà sfruttare la geotermia per creare energia
I contenuti della relazione di Sviluppo Italia che in sostanza suggerisce cosa introdurre nel bando sull'affidamento delle terme, prevedono, tre le altre cose, che l'aggiudicatario possa sfruttare il bacino idrotermale per ricavarne energia elettrica.
L'allarme
impianti geotermici era stato già lanciato in città un paio di anni fa
in occasione di un'istanza pervenuta alla Regione che riguarda un vasto
territorio compreso tra l'area occidentale della provincia di Agrigento e
la parte sud della provincia di Palermo. L'iter riguardante
l'autorizzazione non è ancora completato, ma oggi appare ben più
importante evitare che il privato che acquisterà gli impianti termali
possa mettere a rischio quel bacino e il flusso vaporoso che sono la
vera ricchezza della risorsa oggi a disposizione della città.
L'ingegnere
saccense Mario Di Giovanna, lo stesso che si è fatto promotore di molte
iniziative contro le piattaforme petrolifere nel Canale di Sicilia,
incuriosito da questa particolare condizione contenuta ancora nella fase
di studio del progetto predisposto dall'advisor su incarico della
Regione, ha fatto delle ricerche ed ha trovato una pubblicazione su una
rivista scientifica che descrive il caso delle centrali geotermiche di
Santa Rosa in California. In sintesi, Di Govanna evidenzia che negli
Stati Uniti c'erano dei fenomeni termali diffusi, delle fumarole simili a
quelle del Monte Kronio.
A causa dello sfruttamento della risorsa
geotermica attraverso apposite centrali, in quella zona si sarebbe
abbassato il livello della falda e raffreddato le rocce portando alla
scomparsa dei fenomeni termali superficiali. Anche le centrali
geotermiche hanno smesso di funzionare.
«Per ovviare a ciò - dice
oggi Di Giovanna - hanno cominciato a pompare acqua nel sottosuolo e
questo sfruttamento eccessivo ha portato all'innesco di terremoti con
magnitudo fino a 4/5 della scala Ricther».
Il tecnico vuole in
sostanza lanciare l'allarme sui pericoli che lo sfruttamento del bacino
idrotermale a fini energetici potrebbe determinare, compromettere cioè i
fenomeni termali di superficie che sono essenziali ai fini turistici.
Ed è anche possibile che uno sfruttamento eccessivo della risorsa
geotermica possa portare all'innesco di terremoti con tutto ciò che ne
conseguirebbe.
«Dobbiamo evitare in ogni modo - afferma in definitiva
Di Giovanna - che nel bando sia previsto lo sfruttamento energetico del
bacino di Sciacca». Una nuova gatta da pelare che si spera non
pregiudichi le buone intenzioni di chi vuol far rinascere il settore.
g. re.
Fonte: giornaleonline.lasicilia.it
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