Rimase in carica pochi mesi, poi lascio' intuendo un contesto che non avrebbe consentito lo sviluppo della risorsa termale.
20/03/2015 12:18
Bisogna rinverdire la memoria. A volte è necessario. Ciò non significa vedere la realtàcon il senno del poi. Quando fu costituita la Terme di Sciacca Spa (28 dicembre 2005), fu nominato il Consiglio di Amministrazione (gennaio 2016 operativamente), composto da scelte politiche e tutte, in quel periodo, con etichetta del centrodestra.
C'era Forza Italia, Udc, Alleanza Nazionale. Ad Alleanza Nazionale andarono presidente del Cda e un consigliere di amministrazione; a Forza Italia toccò l'amministratore delegato, all'Udc due consiglieri di amministrazioni. Tra le fila dell'Udc, fu scelto il professore Vincenzo Catanzaro, ex sindaco della città. La permanenza di quest'ultimo nel Consiglio di Amministrazione fu breve. Le sue dimissioni passarono inosservate. Non fu dato quel giusto valore.
Catanzaro di dimise, esempio raro in Italia dove nessuno si dimette, perchè capì cle la Terme di Sciacca non aveva futuro per come era stata partorita. Non solo non era d'accordo col metodo gestionale, ma intuì che con il passaggio delle passività così consistenti, la società termale non poteva andare lontano. Ecco perchè le dimissioni di Catanzaro oggi hanno un valore che nessuno, ancora, riesce a comprendere. Era un segnale chiaro che la politica non colse. Anzi, ne approfittò per operare la sua sostituzione e accontentare altre aspirazioni politiche.
Bisogna anche rinverdire il fatto che con una legge l'Assembela regionale aveva disposto fondi per il ripianamento delle passività della Terme di Sciacca Spa. Fondi che non arrivarono mai per via di una lettera della Comunitàeuropea che anticipava il conflitto con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato.
La memoria aiuta a capire quanto sia stato imperdonabile l'errore di trasferire le passivitàdell'Azienda Autonoma delle Terme alla nuova Terme di Sciacca Spa. Errore che creò , a catena, una innumerevole nascita di altri errori.
Ora tutti sono venuti al pettine, come i nodi.
La memoria non bisogna perderla, aiuta a comprendere anche la realtà di oggi:il baratro in cui sono state spinte le Terme. Facendo tesoro della storia precedente, si comprende meglio quella attuale. E in questo ventaglio temporale è facile comprendere di chie è la colpa: proprio da chi oggi tenta di scaricarla ad altri e rifarsi una faccia da puro.
Fonte: corrieredisciacca.it
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