3 aprile 2015
Ma siamo sicuri che la Regione voglia salvarle davvero le Terme di Sciacca? La domanda è inevitabile se sono vere le sconcertanti indiscrezioni delle ultime ore, quelle secondo le quali nell’ultima riunione tra politici, funzionari e advisor (Sviluppo Italia Sicilia) sarebbero venuti fuori presunti dubbi sul possibile coinvolgimento nella gestione provvisoria, quella utile a salvare la stagione 2015, del patron di Aeroviaggi Antonio Mangia.
Come dire che con una mano la Regione tratta con Fabrizio Di Paola, quasi sfidandolo a trovare una soluzione visto che ci tiene così tanto a salvare le Terme, con l’altra però boccia impietosamente le proposte del sindaco o rallenta ulteriormente i processi necessari per superare tutti gli ostacoli tuttora in piedi.
Per esempio: se davvero la Regione ha intenzione di salvare la stagione, come mai questo necessario fantomatico bando in favore della gestione provvisoria (quello al quale dovrebbe partecipare Mangia, tanto per intenderci) non è stato ancora licenziato? Pare che ad occuparsi di questo debba essere il liquidatore della Terme di Sciacca Spa Carlo Turriciano. Il quale, però, a sua volta, non intende fare nulla senza l’autorizzazione dei suoi superiori. Che, naturalmente, non gli hanno concesso alcun via libera in tale direzione. Sembra il gioco delle tre scimmiette: una non vede, una non parla, l’altra non sente. Il tutto sulle spalle dei lavoratori e di un’intera città, che se dipendesse da qualcuno potrebbe anche essere cancellata dalle carte geografiche.
Atteggiamento della Regione siciliana che definire vergognoso è troppo poco. È chiaro a tutti ormai che delle Terme di Sciacca a Palermo non importi granché, visto peraltro che è scaduto (e ormai da due mesi) l’ultimo termine annunciato per la pubblicazione dell’avviso per le manifestazioni d’interesse per la selezione del partner privato al quale far gestire il patrimonio. Alla luce di questa realtà una considerazione è inevitabile.
È di tutta evidenza che l’assessore Cleo Li Calzi lo scorso 6 febbraio sia venuta a Sciacca solo per propinare ai lavoratori una raffinata lectio magistralis sull’importanza delle Terme e sull’alta considerazione strategica che il Crocetta Ter aveva deciso di attribuirvi. Traduzione: è stata solo l’ennesima inconcludente passerella.
Insomma: con le parole i componenti di questo governo hanno un’abilità straordinaria. Con i fatti purtroppo no. E oggi sembra più che concreto il rischio (a questo punto verrebbe da dire la voglia del Governo regionale) che Antonio Mangia, che pure nei giorni scorsi è stato accompagnato dal sindaco in persona a visitare il Grand Hotel delle Terme, possa rinunciare. Ma su Mangia ci sarebbe un veto, basato chissà su quali motivazioni. Forse su quella che lo stesso Mangia dichiarò ai nostri microfoni? “I politici non mi daranno mai le Terme, perché quelle sono un centro di potere”.
Forse a Mangia si preferisce qualche altro imprenditore, ad esempio Rocco Forte come si sussurra? Il punto è che alla città di Sciacca non interessa tanto il chi, piuttosto il come e il quando. Ma a queste domande, decisamente le più importanti, Palermo (e non da oggi) non vuole mai rispondere. E’ giunto il momento, a questo punto, che non ci siano più equivoci su chi vuole salvare questo territorio e chi invece non ha la benché minima intenzione di farlo. Perché la gente, a ragione, si è stancata (e non certo da oggi) dei giochetti della piccola politica.
Fonte: rmk.it
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