2012/11/18

TERME DI ACIREALE: ESPOSTO DEL PD ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANIA

Terme. Il PD di Acireale si rivolge alla Procura della Repubblica

Dal settimanale I Vespri, n.44, da sabato in edicola, si apprende che Antonio Raciti, segretario del circolo PD di Acireale, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania. Il testo è riportato dal settimanale e lo alleghiamo di seguito.

Il circolo di Acireale negli ultimi anni ha monitorato da un punto di vista civico e politico la situazione che si è venuta a creare alle Terme Regionali di Acireale.
Come è noto le Terme, proprietarie tra l’altro di due alberghi – l’Hotel delle Terme e Il Grande albergo Excelsior Palace – hanno subito un tracollo, più politico che finanziario, che ha portato prima al trasferimento di quasi tutti i dipendenti presso l’amministrazione regionale – ruolo speciale – e conseguentemente, proprio per la mancanza dei dipendenti, alla chiusura di tutte le attività medico specialistiche proprie della struttura di Acireale.
Ed invero dopo anni di gestione commissariale i dipendenti tutti specializzati nelle attività proprie termali,  sono stati prima presi a modello dello sperpero del denaro pubblico, poi, sempre pagati dalla regione, trasferiti ad altri enti disperdendo il patrimonio di grande professionalità acquisito nel tempo sempre a carico della regione andando a svolgere mansioni non proprie ( ad esempio fanghini utilizzati come uscieri).
Come è facilmente immaginabile la chiusura delle Terme non solo ha fatto venire meno una “unica” risorsa del territorio (l’uso curativo delle acque termali) in termini sanitari e di offerta turistica, peculiare rispetto ad altri territori, ma ha causato un danno all’indotto che sulle terme poggiava gran parte della propria attività ( Vd. Attività ricettive alberghiere ed extra alberghiere) per non parlare del danno “commerciale” per la perdita della clientela in un settore in cui la domanda è estremamente cristallizzata.
Ad ultimo, a fronte di una dissennata scelta politica del governo regionale, è stata nominata una coppia di commissari che non solo ha continuato a perpetrare lo scempio gestionale, ma ha determinato la chiusura della struttura alberghiera principale adoperandosi per uno sfratto per morosità del gestore della struttura con l’ovvia conseguenza del licenziamento dei dipendenti, ma principalmente il conseguente degrado  (attualmente in corso) della struttura.
Nella nostra città si sono costituiti nel tempo una serie di comitati spontanei a difesa delle terme di Acireale i quali hanno cercato di interloquire con le amministrazioni dell’Ente e con le parti politiche interessate, ma da parte di queste ultime, specialmente quelle regionali, v’è stata solo chiusura rispetto sia ai provvedimenti che potevano salvare almeno in parte gli stabilimenti e l’avviamento delle attività termali che rispetto a normative certe che potessero salvaguardare l’ingente patrimonio.
Scelta diversa è stata operata per le terme di Sciacca ( tutt’ora funzionanti e salvaguardate nelle strutture e nel valore intrinseco dell’attività economica) malgrado si trovino nella medesima situazione giuridico-legislativa.
Da ultimo, tramite notizia di stampa, è stata diffusa una nota da parte di uno dei commissari dell’Azienda Autonoma delle Terme di Acireale,  che si è dimesso dall’incarico, con il quale non solo conferma la scellerata gestione del consiglio di amministrazione in carica dal 21/12/2005  al  23/09/2009   (nei confronti del quale già la dott.ssa Ferro, nominata Amministratore Unico in sostituzione del consiglio di amministrazione in data 23/09/2009 ed attuale liquidatrice, ha avuto modo di relazionare rilevando irregolarità che non hanno solo carattere amministrativo, ma potrebbero avere rilevanza anche penale – Vedi Relazione del marzo 2010 allegata-), ma attacca duramente anche la gestione della stessa prof.ssa Ferro, insegnante di religione, insignita dal 03/12/2010 della carica di liquidatrice delle Terme di Acireale s.p.a. dal governo Regionale presieduto dal suo leader politico Raffaele Lombardo.
In detta relazione che è di facile reperimento presso gli organi di stampa che ne hanno pubblicato ampi stralci (vedi articolo della rivista “I Vespri” del 27/05/2012 allegato) e che è stata trasmessa per i rilievi di danno erariale rilevabile alla Procura della Corte dei Conti di Palermo,  si legge senza ombra di dubbio che le irregolarità denunziate potrebbero rappresentare motivi di intervento della Magistratura inquirente trattandosi di fatti che quanto meno incidono sul patrimonio pubblico di fatto distruggendolo. Tale situazione, creata pare ad arte, sembra finalizzata a far si che le Terme perdano ogni possibile valore sul libero mercato per essere poi svendute o regalate a favore di eventuali speculazioni edilizie sul pregiato territorio su cui insistono. Sul punto non ultima la dichiarazione del Sindaco di Acireale, già commissario straordinario delle Terme, al Corriere della Sera on line in data  03/09/2012  il quale, a proposito della vicenda dello sfratto dell’Hotel Excelsior Palace, ha affermato : “Tutto questo fa forse parte di un disegno per una speculazione immobiliare che smembri a prezzi stracciati i bracci operativi delle Terme? Perché altrimenti non si spiegherebbe il silenzio dell’Amministrazione regionale alle domande e ai percorsi proposti dal sindaco della città, ritenuti fattibili, silenzi reiterati dell’Amministrazione Regionale e dell’Amministrazione delle Terme (in liquidazione) anche dopo le sollecitazioni della Prefettura a cui ci eravamo rivolti per un intervento» .  
Per quanto sopra esposto si chiede se i fatti e le notizie anzi riportate possano essere oggetto di indagine stante la loro potenziale rilevabilità di natura penale.

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