Le Terme di
Sciacca rappresentano da sempre una inestimabile risorsa naturale ed
economica per il territorio. Ma mamma Regione ha sempre dimostrato
scarsa attenzione per tale risorsa. Ripercorriamo insieme alcune tappe
significative ad iniziare dalla legge sulla privatizzazione.

2005: nell'ottica di
tale privatizzazione, la Regione decise di costituire la società;
Terme di Sciacca spa, totalmente partecipata dalla regione stessa. La
società; retta da un Cda anch'esso di nomina regionale, ha operato
riscontrando enormi criticità; nella gestione, pesantemente
condizionata dalla grave esposizione debitoria ereditata.
Giugno 2011: per porre
in liquidazione la predetta società; è stato autorizzato il
liquidatore alla prosecuzione dell'attività; termale e
turistico-alberghiera nel rispetto dell'obbligo di conservazione e
tutela del patrimonio e del capitale sociale.
La regione ha affidato l'incarico di advisor a Sviluppo Italia Sicilia.
Dicembre 2012: ha
provveduto alla pubblicazione dell'avviso "Manifestazione di interesse
per l'affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei
complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca" , con scadenza del 28
marzo 2013 ( poi prorogata al 30 giugno 2013), ma l'avviso non ha
sortito gli effetti sperati, non essendo pervenute offerte degne di
considerazione.
Ancora oggi si attende l'esito da parte della Regione della decisione da assumere.
Il patrimonio delle Terme di Sciacca si
compone dello stabilimento delle Terme, delle grotte di San Calogero
(convenzionati con il SSN), dell'albergo di San Calogero ( chiuso), del
Grand hotel delle Terme (gestito direttamente dalla società; in
liquidazione), del Bar delle Terme e delle piscine Molinelli (affidati a
terzi in forza di contratti di affitto), dello stabile ex motel Agip (
in comodato gratuito alla locale polizia municipale) e del complesso San
Francesco ( utilizzato prevalentemente per attività convegnistica).
"Il patrimonio immobiliare - dichiara
l'ex sindaco di Sciacca Mario Turturici -richiederebbe interventi
immediati, anche strutturali, con l'impiego di ingenti risorse
finanziarie, pena il deterioramento e conseguente deprezzamento, ma la
situazione dell'ente non lo consente, come si evince dalla relazione
sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2012 elaborata dal
liquidatore delle Terme, che chiude con una perdita di 1.990.324 euro, e
dalla relazione elaborata dal collegio sindacale relativa al medesimo
bilancio, dalla quale emerge "lo stato di grave dissesto strutturale nel
quale si trovano quasi tutti gli impianti e gli edifici sia in
proprietà; sia in usufrutto.”
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