2014/04/23

DA SCIACCA A SCIACCA TERME: COSA CAMBIERA'?

Si continuano a fare riunioni fra sindaci del territorio per portare avanti la procedura che porterà alla costituzione di un libero consorzio che racchiuda 20 comuni delle soppresse province di Agrigento, Palermo e Trapani, con Castelvetrano e Sciacca quali centri più grandi.
Come si sa, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n° 8 del 24 marzo 2014 la legge di "Istituzione dei Liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane" con relativa soppressione delle province. In quella occasione il governo Crocetta però venne battuto all'ARS su un emendamento, passato a voto segreto, dei 5stelle che prevede il referendum per la costituzione di nuovi Liberi consorzi tra comuni, in aggiunta ai nove, corrispondenti alle attuali Province.

Insomma, si possono fare tutte le riunioni che si vogliono, ma alla fine ci vorrà un referendum confermativo. L'occasione però è ghiotta per accorpare questo referendum con quello che dovrebbe, ancora una volta, cambiare il nome della città da Sciacca a Sciacca Terme già bocciato dai cittadini. Ma se è vero che l'abito non fa il monaco, di sicuro aggiungere Terme ai cartelli stradali non farà di Sciacca una città termale perché considerato lo stato in cui versano le terme, considerato l'abbandono delle antiche terme selinuntine, referenudm o no, ci vorrebbe una svolta storica e culturale sull'uso e sfruttamento delle risorse termali, mentre qui abbiamo persino problemi ad aprire la piscina del parco visto che due filtri che garantiscono un migliore filtraggio dell'acqua curativa costano quasi 17 mila euro. E' vero, la struttura cerca di sopravvivere, ma non è cambiando il nome alla città che il problema verrà risolto. Sarà curioso vedere i turisti che arrivano a Sciacca convinti di trovare le strutture di Montecatini terme, trovarsi a bere l'acqua delle terme di Montevago.


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