Quando si dice che per andare avanti bisogna
guardare al passato....
La creazione delle società per azioni delle Terme
di Sciacca e di Acireale ha avuto, tra i primi risultati, la diaspora dei
dipendenti termali tra gli uffici regionali. Gente preparata, spesso con
decenni di esperienza alle spalle, vincitrice di regolare concorso pubblico è
transitata nei più disparati Uffici regionali. Ovviamente un fanghino
massaggiatore o un tecnico manutentore poca attinenza ha con la scrivania di un
ufficio, alla quale siede mortificando le proprie competenze e non avendo
riconosciuto (a distanza di anni) nemmeno il corretto inquadramento
professionale. Gente giusta (per le professionalità acquisite) nel posto
sbagliato.
164 persone che, come si legge nell'articolo qui
sotto, sono stati "stabilizzati" nella pubblica amministrazione
regionale. La domanda è quasi automatica: Se la Regione Sicilia è
l'unica proprietaria delle Terme, vuol dire che i termali erano già dipendenti
regionali? Praticamente si, dipendenti delle vecchie Aziende Autonome con
contratto di tipo privatistico, quindi in realtà di nessuna stabilizzazione si
può parlare.
Altra domanda: I dipendenti termali regionali,
prima della diaspora ed ancora in ruolo alle Terme, per chi lavoravano? Sembra
una domanda stupida, ma i termali sono stati "prestati" dalla Regione
(datrice di lavoro) alla società per azioni (cioè il privato, che tale ancora
non è perché società partecipate a totale carico della Regione), con evidente
confusione. La Regione
"prestava" i propri dipendenti a se stessa. Fatto sta che esistono
ancora le Aziende Autonome delle Terme con un adeguato numero di dipendenti
occultate in esse. Una sorta di Cerbero a due teste, con doppia regia di
comando, doppia burocrazia, doppi stipendi per guidare un’unica macchina.
Ultima domanda: Ma se 164 dipendenti regionali
hanno cambiato "luogo di lavoro" rimanendo in forza alla Regione, chi
è che lavora per loro (almeno a Sciacca, dato che ad Acireale dovrebbe essere
tutto chiuso) negli stabilimenti termali? Risposta facile: ditte private e
lavoratori assunti ad hoc dalla s.p.a. (vietato pensare a favoritismi di alcun
tipo). Qualsiasi lavoro effettuato alle Terme, alla Regione costa il doppio:
per un ex termale parcheggiato e per un nuovo lavoratore assegnato.
Chissà quante risorse finanziarie si potevano
destinare alla manutenzione e rilancio reale delle Terme, piuttosto che
volatilizzarsi in compensi di Cda, amministratori e carrozzoni vari.
Apprendiamo dal Corriere di Sciacca, che partecipa a questo Forum, che è stata rifatta la cupola dello Stabilimento di
Via Agatocle, un tempo "tempestata di tessere di ceramica". Ottima
cosa, davvero, se l’effetto non fosse come quello di dipingere le unghie a un
paziente in terapia intensiva. Purtroppo continuano ad essere lavori pagati con
soldi regionali, piuttosto che a carico del gestore privato. Ma questa è
un'altra storia. Una delle 164 storie e più che interessano le Terme.
Leggete l'articolo tratto dal sito Il Mattino di Sicilia.it
IL PROCURATORE DELLA CORTE DEI CONTI COPPOLA: LE PENSIONI OGGI COSTANO ALLA REGIONE 639 MILIONI
Sul tema del personale della Regione siciliana si è espresso
ampiamente, tra l’altro, anche il procuratore regionale della Corte dei
conti Giovanni Coppola, il quale ha fatto notare come la pianta organica
della regione siciliana sia stata dilatata per fare spazio a circa
cinquemila precari da stabilizzare. In sostanza le persone non vengono
più assunte sulla base di una pianta organica che ne stabilisce il
fabbisogno ma la pianta organica viene adeguata alla presenza di
personale precario già presente nella pubblica amministrazione
regionale. Questo è avvenuto con l’articolo 51 della Legge regionale 12
maggio 2010 n.11. “Il nuovo organico – dice Coppola – è stato calcolato
con esclusione dei dirigenti e del personale del Corpo Forestale della
Regione”. Così, è sempre il magistrato contabile che parla, “La nuova
dotazione organica, al netto delle predette esclusioni, viene
determinata in 15.600 unità, quale somma del personale della categoria
“A” che conta 2.800 unità, della categoria “B” con 2.600 unità, della
categoria “C” che prevede 4.600 unità e della categoria “D” ove sono
previsti 5.600 dipendenti”.
Il raffronto possibile è con la “precedente dotazione organica della
Regione siciliana, contenuta nelle tabelle allegate alla Legge regionale
n. 41 del 29 ottobre 1985 e successive modifiche, che prevedeva 528
Dirigenti regionali, allora distinti in direttori regionali e dirigenti
superiori, mentre il totale del personale non dirigenziale ammontava,
escludendo come adesso il Corpo Forestale (una delle competenze statali
delegate alla Regione siciliana da non confondere con gli operai
forestali ndr), a 10.792 unità. In sostanza, con la nuova dotazione
organica si è avuto un incremento di personale non dirigenziale di 4.808
dipendenti, curiosamente molto vicino, per non dire quasi uguale, a
4.857, che è il numero di dipendenti stabilizzati con decorrenza primo
gennaio 2011 ed inquadrati nelle categorie A e B”.
Il procuratore generale fa anche un po’ di storia: “Alla data del 31
dicembre 2011 – dice – i dipendenti a tempo indeterminato della Regione
siciliana, esclusi i Dirigenti, erano 15.383 (compresi i 164 dipendenti provenienti dalle ex Terme di Sciacca ed Acireale e i 1.309
dipendenti del Ruolo del Corpo Forestale). Al 31/12/2011 i Dirigenti
della Regione a tempo indeterminato erano 1.835 (con una diminuzione di
128 unità rispetto al 2010 quando erano 1.963). Il rapporto tra
dirigenti e restante personale regionale si è lievemente innalzato
rispetto al passato e si porta a 1 dirigente ogni 8,4 dipendenti. Al
personale a tempo indeterminato va, però, aggiunto il personale
“esterno” a tempo determinato della Regione che, per effetto delle
predette stabilizzazioni si è abbassato di numero portandosi a 3.070
unità, a fronte dei 7.512 unità del 2010. Tra il personale a tempo
determinato, si contano 82 Dirigenti, in aumento di 12 unità rispetto al
2010. Considerato che la Regione ha 1.835 Dirigenti “di ruolo” è
difficilmente comprensibile il ricorso all’assunzione di ulteriori
Dirigenti esterni”.
Sommando personale a tempo indeterminato e personale a tempo
determinato si arriva, a fine 2011, a un totale di dipendenti regionali
di 20.288 unità.
Nel corso del 2011 la spesa per il personale regionale, in termini di
impegni, è stata di 1 miliardo 84 milioni di euro, con un aumento di 56
milioni di euro rispetto al 2010.
Il totale dei pensionati regionali al 31 dicembre 2011 era di 16.098
unità. Nel corso del 2011 il Fondo Pensioni Sicilia ha liquidato 325 nuove
pensioni ordinarie, 176 pensioni di reversibilità e ben 497 pensioni
con le agevolazioni della L. 104/1992: è il caso dei cosiddetti
baby-pensionati che potevano ottenere la pensione con 25 anni di
servizio ove accudissero un parente gravemente disabile.
“Tale fenomeno, che tanto ha fatto discutere per l’incomprensibile
disallineamento rispetto alla normativa nazionale, si deve considerare
concluso a seguito del varo dell’art. 4 della Legge Regione siciliana
n. 7 del 12 gennaio 2012 che ha eliminato detto anacronistico
privilegio”.
La spesa per i trattamenti pensionistici a carico della Regione, per
l’anno 2011, si è attestata, per impegni, a 639 milioni, con una
diminuzione di 10 milioni di euro rispetto all’importo dello scorso
esercizio.
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