Il punto sulla complessa situazione delle Terme di Acireale
Ritarda la pubblicazione del bando per la privatizzazione delle Terme
di Acireale. L’ex assessore Armao, sul finire del mandato e in piena
campagna elettorale, a metà ottobre aveva annunciato ai sindaci di
Sciacca e di Acireale che le procedure per la selezione delle
manifestazioni di interesse per gli stabilimenti termali delle due città
sarebbero state presto pubblicate in Gazzetta Ufficiale.

Il Sindaco di Acireale, invece, si limita a scrivere. Lo ha fatto,
almeno così dice, a fine novembre, senza avere ricevuto ancora risposta
dalle istituzioni regionali, quelle stesse che, quando era Lombardo
presidente della Regione, il primo cittadino acese si era limitato a
contattare con sufficienza, senza alcun interesse, inviando qualche
missiva e attendendo le risposte degli uffici che o non sono mai
arrivate o, quando pervenute, sono giunte in ritardo.
Nei giorni scorsi, di fronte alla legittima preoccupazione espressa
da Giuseppe Contarino sulle sorti del bando che tarda a venire, il
Sindaco Garozzo si è inalberato, ha ricostruito la vicenda fatta di
viaggi a Palermo e di carte redatte dallo scranno; si è limitato a
ribadire che esiste una unanime volontà della città (ma quale città?)
che si è già espressa sulla vicenda; continua a prospettare il rischio
di una speculazione sul complesso immobiliare che ospitava l’albergo
Excelsior Palace e il centro polifunzionale mai entrato in funzione.
Sollecitato diverse volte dal Forum permanente del Lions, ultimamente
per ben due volte pure dal Presidente Rosario Musmeci, Nino Garozzo si è
solo limitato a scrivere. Lettere agli interessati, missive alla
Regione, comunicati stampa.
Senza mai entrare nel merito di una vicenda che, sarà pur vero, per
un buon novanta per cento è di competenza regionale ma che, per il
restante dieci per cento, avrebbe meritato un’azione più incisiva, forte
politicamente, intelligente ed avveduta di un Sindaco, in passato
commissario delle Terme di Acireale, che dovrebbe tenerci veramente alla
città che ha governato per dieci anni. Ma forse è chiedergli troppo.
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