Terme. Il PD di Acireale si rivolge alla Procura della Repubblica
Dal settimanale I Vespri,
n.44, da sabato in edicola, si apprende che Antonio Raciti, segretario
del circolo PD di Acireale, ha presentato un esposto alla Procura della
Repubblica di Catania. Il testo è riportato dal settimanale e lo
alleghiamo di seguito.
Il circolo di Acireale negli ultimi
anni ha monitorato da un punto di vista civico e politico la situazione
che si è venuta a creare alle Terme Regionali di Acireale.
Come è noto le Terme, proprietarie
tra l’altro di due alberghi – l’Hotel delle Terme e Il Grande albergo
Excelsior Palace – hanno subito un tracollo, più politico che
finanziario, che ha portato prima al trasferimento di quasi tutti i
dipendenti presso l’amministrazione regionale – ruolo speciale – e
conseguentemente, proprio per la mancanza dei dipendenti, alla chiusura
di tutte le attività medico specialistiche proprie della struttura di
Acireale.
Ed invero dopo anni di gestione
commissariale i dipendenti tutti specializzati nelle attività proprie
termali, sono stati prima presi a modello dello sperpero del denaro
pubblico, poi, sempre pagati dalla regione, trasferiti ad altri enti
disperdendo il patrimonio di grande professionalità acquisito nel tempo
sempre a carico della regione andando a svolgere mansioni non proprie (
ad esempio fanghini utilizzati come uscieri).
Come è facilmente immaginabile la
chiusura delle Terme non solo ha fatto venire meno una “unica” risorsa
del territorio (l’uso curativo delle acque termali) in termini sanitari e
di offerta turistica, peculiare rispetto ad altri territori, ma ha
causato un danno all’indotto che sulle terme poggiava gran parte della
propria attività ( Vd. Attività ricettive alberghiere ed extra
alberghiere) per non parlare del danno “commerciale” per la perdita
della clientela in un settore in cui la domanda è estremamente
cristallizzata.
Ad ultimo, a fronte di una dissennata
scelta politica del governo regionale, è stata nominata una coppia di
commissari che non solo ha continuato a perpetrare lo scempio
gestionale, ma ha determinato la chiusura della struttura alberghiera
principale adoperandosi per uno sfratto per morosità del gestore della
struttura con l’ovvia conseguenza del licenziamento dei dipendenti, ma
principalmente il conseguente degrado (attualmente in corso) della
struttura.
Nella nostra città si sono costituiti
nel tempo una serie di comitati spontanei a difesa delle terme di
Acireale i quali hanno cercato di interloquire con le amministrazioni
dell’Ente e con le parti politiche interessate, ma da parte di queste
ultime, specialmente quelle regionali, v’è stata solo chiusura rispetto
sia ai provvedimenti che potevano salvare almeno in parte gli
stabilimenti e l’avviamento delle attività termali che rispetto a
normative certe che potessero salvaguardare l’ingente patrimonio.
Scelta diversa è stata operata per le
terme di Sciacca ( tutt’ora funzionanti e salvaguardate nelle strutture
e nel valore intrinseco dell’attività economica) malgrado si trovino
nella medesima situazione giuridico-legislativa.
Da ultimo, tramite notizia di stampa,
è stata diffusa una nota da parte di uno dei commissari dell’Azienda
Autonoma delle Terme di Acireale, che si è dimesso dall’incarico, con
il quale non solo conferma la scellerata gestione del consiglio di
amministrazione in carica dal 21/12/2005 al 23/09/2009 (nei
confronti del quale già la dott.ssa Ferro, nominata Amministratore Unico
in sostituzione del consiglio di amministrazione in data 23/09/2009 ed
attuale liquidatrice, ha avuto modo di relazionare rilevando
irregolarità che non hanno solo carattere amministrativo, ma potrebbero
avere rilevanza anche penale – Vedi Relazione del marzo 2010 allegata-),
ma attacca duramente anche la gestione della stessa prof.ssa Ferro,
insegnante di religione, insignita dal 03/12/2010 della carica di
liquidatrice delle Terme di Acireale s.p.a. dal governo Regionale
presieduto dal suo leader politico Raffaele Lombardo.
In detta relazione che è di facile
reperimento presso gli organi di stampa che ne hanno pubblicato ampi
stralci (vedi articolo della rivista “I Vespri” del 27/05/2012 allegato)
e che è stata trasmessa per i rilievi di danno erariale rilevabile alla
Procura della Corte dei Conti di Palermo, si legge senza ombra di
dubbio che le irregolarità denunziate potrebbero rappresentare motivi di
intervento della Magistratura inquirente trattandosi di fatti che
quanto meno incidono sul patrimonio pubblico di fatto distruggendolo.
Tale situazione, creata pare ad arte, sembra finalizzata a far si che le
Terme perdano ogni possibile valore sul libero mercato per essere poi
svendute o regalate a favore di eventuali speculazioni edilizie sul
pregiato territorio su cui insistono. Sul punto non ultima la
dichiarazione del Sindaco di Acireale, già commissario straordinario
delle Terme, al Corriere della Sera on line in data 03/09/2012 il
quale, a proposito della vicenda dello sfratto dell’Hotel Excelsior
Palace, ha affermato : “Tutto questo fa forse parte di un disegno per
una speculazione immobiliare che smembri a prezzi stracciati i bracci
operativi delle Terme? Perché altrimenti non si spiegherebbe il silenzio
dell’Amministrazione regionale alle domande e ai percorsi proposti dal
sindaco della città, ritenuti fattibili, silenzi reiterati
dell’Amministrazione Regionale e dell’Amministrazione delle Terme (in
liquidazione) anche dopo le sollecitazioni della Prefettura a cui ci
eravamo rivolti per un intervento» .
Per quanto sopra esposto si chiede se
i fatti e le notizie anzi riportate possano essere oggetto di indagine
stante la loro potenziale rilevabilità di natura penale.
Nessun commento:
Posta un commento