2012/11/07

SCIACCA CAPITALE DEL TURISMO, IN ATTESA DEL RILANCIO DELLE TERME

Incastonata tra la valle dei Templi di Agrigento ed il Parco archeologico di Selinunte sorge Sciacca,  una città a forte connotazione turistica che pur possedendo uno straordinario patrimonio di storia, arte e bellezze paesaggistiche, è storicamente carente di un’adeguata politica di valorizzazione  e di attrazione turistica. La chiusura delle sue antiche Terme, per le quali Sciacca è conosciuta in tutto il mondo, ne è purtroppo la testimonianza più eclatante.
Popolari già ai tempi dei greci e dalle rinomate potenzialità terapeutiche, le strutture termali saccensi  versano da anni in uno stato di profondo abbandono a causa dei problemi finanziari della società di gestione che fa capo alla Regione. Da più di 10 anni si parla di un processo di privatizzazione che possa finalmente sbloccare le sorti dell’Ente, ma questo non è mai stato avviato realmente. Un impulso decisivo all’opera di rilancio delle Terme è partito solo recentemente, dalla nuova amministrazione comunale di Sciacca, insediatasi nel mese di maggio di quest’anno e guidata dal sindaco Fabrizio Di Paola.  
Il primo cittadino ritiene prioritaria la “questione Terme” per stimolare l’economia di tutto il territorio. “Proprio per questo motivo, l’amministrazione comunale deve avere un ruolo attivo nel percorso di valorizzazione, ha detto il sindaco, attraverso l’istituzione da parte della Regione di un organismo pubblico che interagisca con il futuro gestore delle Terme di Sciacca e contestualmente vigili sull’opera di rilancio delle strutture”. Di Paola si è fatto promotore di una serie di incontri con l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao per stilare un piano di lavoro che veda coinvolti tutti i soggetti istituzionali interessati alla valorizzazione del polo termale, ottenendo importanti risultati. Si attende a breve, infatti, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando per la manifestazione di interesse da parte dei privati. La Regione, vuole intavolare un dialogo competitivo con i soggetti imprenditoriali che, ha ribadito il sindaco Di Paola, dovranno garantire la sostenibilità e la fruibilità pubblica del patrimonio dato in concessione.
La Regione intende rilanciare tutto il complesso termale di Sciacca, che comprende oltre all’antico Stabilimento nella Valle di Bagni, anche le Stufe vaporose di San Calogero sulla cima del monte Kronio, le Nuove Terme annesse al Grand Hotel delle Terme e  le piscine Molinelli. 

Ma la nuova amministrazione comunale non deve preoccuparsi soltanto dei conti in rosso delle Terme: “il Comune di Sciacca vive una forte criticità di cassa,  ha detto il sindaco Fabrizio Di Paola, a causa del taglio dei trasferimenti del Governo nazionale, ben 900 mila euro, come sanzione per lo sforamento del patto di stabilità, nonché del taglio dei finanziamenti regionali”. Uno spiraglio di luce per le casse comunali potrebbe arrivare da un credito di 4 milioni e 200 mila di euro che il Comune vanta nei confronti dell’Ente Acquedotti Siciliani, da anni ormai in fase di liquidazione. “Si attende solo,  ha spiegato il primo cittadino, che il decreto ingiuntivo divenga esecutivo”.
Sciacca non è solo una città termale. Tra i principali punti di forza di una città che si estende su chilometri di costa c’è il mare, da cui Sciacca trae la sua principale fonte di reddito: la pesca. La marineria di Sciacca, con le sue oltre 150 imbarcazioni, si posiziona al secondo posto in Sicilia, dopo quella di Mazara del Vallo e tra le prime cinque in Italia.
I pescherecci che approdano al porto depositano una media di 10 tonnellate di pesce al giorno e le stime, in termini di movimento economico, indotto incluso, parlano di circa 50 milioni di euro all’anno. Il 60 % del pescato lavorato è destinato al mercato nazionale, mentre il 40% restante all’estero, soprattutto ai mercati giapponese, statunitense e canadese. Il pescato fresco, invece, è destinato soprattutto al mercato regionale. Grazie alle particolari condizioni del mare, a Sciacca si pesca una grande varietà di pesce, soprattutto “azzurro” con prevalenza di sarde e acciughe.
Il pesce viene lavorato, entro poche ore dalla pesca, dalle circa 30 aziende ittiche-conserviere presso cui sono occupate circa mille unità operative, indotto incluso, di cui il 40% stagionali.
La qualità del prodotto commercializzato è garantita dal tipo di lavorazione più artigianale che industriale, e dalla bontà delle materie prime utilizzate, come il sale marino di Trapani presidio Slow Food e l’olio extra vergine di oliva DOP  Val di Mazara. L’industria ittico–conserviera di Sciacca è la numero uno in Europa per fatturato del pesce azzurro conservato.
La grande varietà di pesce ha favorito lo sviluppo di un’alta enogastronomia e la ristorazione a Sciacca ha da sempre riflessi molto positivi sull’economia della città. Sono numerosi i ristoranti che offrono piatti a base di pesce, soprattutto nella zona del porto.
Un altro comparto produttivo degnamente rappresentato a Sciacca è l’agricoltura. Vanto della produzione è l’Olio extra vergine di oliva. La coltivazione dell’olivo a Sciacca ha radici profonde come i suoi alberi ed è un settore fortemente in crescita. La raccolta avviene manualmente e la spremitura avviene a freddo con macchine di altissima tecnologia che controllano tutte le fasi produttive, facendo così dell’olio di Sciacca un prodotto di grande qualità, molto apprezzato dal mercato italiano ed estero. Gli Stati Uniti ne sono il principale mercato di destinazione.
Anche la viticoltura riveste sul territorio una notevole importanza per la quantità del vino prodotto e per il valore economico del suo commercio internazionale. A cavallo tra gli anni 70 e gli anni 90 si è registrata la massima produzione di uva pari a circa 600.000 quintali, uno sviluppo che ha portato alla nascita di tre Cantine Sociali ed un Consorzio. In seguito alle nuove direttive europee si è registrata una riduzione della superficie coltivata a vite passando dai 6.000  ettari ai 3.000 odierni.
Sia i vini che l’olio prodotti a Sciacca, da un decennio a questa parte ottengono importanti riconoscimenti nei concorsi nazionali.
A Sciacca è fiorente anche la coltivazione di frutta, ortaggi e legumi, così come si producono ottime qualità di agrumi. Negli ultimi 10 anni sono nate anche piccole industrie di conserve agroalimentari a conduzione familiare, i cui prodotti trovano spazio nella grande distribuzione. La fragolina di Sciacca è tra i 5 nuovi presidi Slow Food siciliani che sono stati presentati nei giorni scorsi al Salone del Gusto di Torino.
Ma Sciacca è anche artigianato. La ceramica maiolicata saccense, che vanta un marchio di produzione D.O.C., rappresenta una cospicua fonte di reddito per l’economia della città ed è molto nota sia in Italia che all’estero, grazie alla maestria degli esperti artigiani saccensi che hanno saputo realizzare opere di notevole valore artistico. Nelle circa 50 botteghe del centro storico è possibile ammirare oggetti in ceramica di ogni tipo tra cui vasellame da tavola, ceramiche d’arredamento, pavimenti che un tempo abbellirono monumenti e palazzi antichi e oggi arricchiscono le case moderne. L’interesse crescente per le produzioni artistiche in ceramica, i cui inizi risalgono già al 1300, sta creando le giuste condizioni di mercato per un export su tutto il territorio nazionale.
L’arte della lavorazione del corallo ha invece origini più recenti. Intorno alla fine del 1800, grazie alla scoperta di alcuni pescatori saccensi, nei fondali attorno alla costa di Capo San Marco, furono rinvenuti tre giacimenti di corallo fossile. Se ne estrassero diverse migliaia di tonnellate.  Con il corallo di Sciacca, vera e propria rarità per le sue particolari sfumature di colore rosa salmone, gli artigiani realizzano splendidi gioielli e manufatti, che arricchiscono il settore dell’oreficeria saccense.
La fantasia creativa dei saccensi è anche all’origine delle maestose opere di cartapesta che animano il secolare Carnevale di Sciacca, il più antico in Sicilia che ricorda i colori e l’allegria tipici dei carnevali sudamericani. Le maestranze locali da generazioni si tramandano le tecniche di lavorazione della cartapesta. 
Oltre al Carnevale, che richiama ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e non solo, anche le feste religiose sono un grande richiamo turistico. Particolarmente rappresentativa è la festa della Madonna del Soccorso, patrona del paese, celebrata ogni anno il 2 febbraio e il 15 agosto con una processione per le vie del centro storico, secondo un’antica tradizione molto sentita dai saccensi.
Sciacca suscita da sempre una grande curiosità da parte dei turisti, motivo per cui anche quest’anno il turismo saccense si è difeso bene, grazie soprattutto alla presenza degli stranieri. .
A fornire i dati è l’Ufficio Turistico Regionale. Nel periodo compreso tra gennaio e luglio del 2012 si sono registrate 73.475 presenze complessive (Alberghi e B&B, ospiti italiani e stranieri) con una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011 di 1.514 presenze, pari al 2,019%. Il soggiorno medio è pari a 6 giorni, dunque Sciacca si conferma come meta di un soggiorno prolungato.
Gli arrivi sono stati complessivamente 10.732 con un calo rispetto all’anno precedente del 14,927% , soprattutto di turisti italiani ( – 1.792 arrivi).          
Il calo delle presenze e degli arrivi è più evidente nelle strutture alberghiere e riguarda in particolar modo gli ospiti italiani.
In controtendenza, invece, il dato che riguarda gli esercizi extralberghieri e i B&B che registrano un aumento, per quanto modesto, delle presenze rispetto al 2011 pari al 7,680%, con un incremento di ospiti italiani del 29,545%.
Anche gli arrivi  nelle strutture extralberghiere e nei B&B registrano un incremento del 5,220% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una maggiore percentuale di ospiti italiani del 11,719%.  Calano, invece, del 7,865%  gli arrivi degli stranieri nei B&B.
Ad oggi, sono circa 50 le strutture ricettive alberghiere presenti sul territorio. Per rilanciare il comparto, che è da solo in grado di creare occupazione e far girare l’economia, l’amministrazione comunale ha dato il via all’iter procedurale per l’introduzione della tassa di soggiorno già dal primo gennaio 2013. “Un piccolissimo contributo per le tasche dei turisti, ha detto il sindaco, che in questo periodo di crisi economica permetterà di recuperare risorse per il miglioramento dei servizi a supporto del turismo”. Non la pensano come il sindaco molti gestori di strutture turistico – alberghiere di Sciacca, che si dicono perplessi riguardo all’introduzione dell’imposta. Tra questi l’imprenditore Mangia, proprietario degli alberghi Sciaccamare del gruppo Aeroviaggi.
Tra gli obiettivi strategici dell’amministrazione comunale per creare sviluppo,  figura  la creazione di un grande parcheggio urbano per la fruizione del centro storico e altri progetti di riqualificazione inseriti nel cosiddetto “Piano Città”, uno strumento previsto dal Decreto Sviluppo del Governo Nazionale per ottenere finanziamenti su opere strategiche. “Il Comune di Sciacca,  ha detto il sindaco Di Paola, si è dotato di una serie di progetti già cantierabili, che puntano alla riqualificazione del centro storico. Occorre creare le condizioni per un partenariato tra pubblico e privato,  veicolando un’immagine sempre migliore di Sciacca al fine di attrarre l’interesse di grandi investitori”.
Un territorio così ricco di bellezze naturali, di tradizioni e di leggende ambisce legittimamente ad attrarre  anche un turismo considerato “d’elite”. Nel comprensorio saccense è presente, infatti, dalla primavera del 2009,  una struttura ricettiva di lusso il Verdura Golf & Spa Resort del magnate italo inglese Rocco Forte, che ha voluto realizzare proprio in Sicilia il suo primo golf resort, il più grande d’Europa, con ben 500 posti letto.
La struttura, che occupa circa 250 unità del comprensorio, attira non solo il cosiddetto “turismo golfistico” durante tutto il corso dell’anno, ma anche il turismo “congressuale” e “del benessere” e questo contribuisce alla tanto auspicata destagionalizzazione dei flussi turistici.
“La presenza di una struttura di questo tipo rappresenta un’importante opportunità di sviluppo per il territorio e in tal senso, è opportuno, ha detto il sindaco Fabrizio Di Paola, intensificare l’interlocuzione con la struttura. Per favorire questo dialogo,  all’interno del Verdura Resort, con cadenza settimanale, si svolgono mostre espositive della ceramica artistica di Sciacca con dimostrazioni dal vivo dell’antica arte ed esposizioni delle opere dei maestri corallai”. L’iniziativa rientra in un protocollo d’intesa stipulato dall’amministrazione comunale e dalla direzione dell’esclusivo impianto golfistico, mirato a valorizzare le eccellenze artistiche di Sciacca. “ L’intento, ha affermato il Sindaco, è quello di far conoscere e promuovere anche altre eccellenze della nostra economia e tradizione” .
Va in questa direzione la “due giorni promozionale” del carnevale saccense, che si è svolta nel mese di agosto,  un anticipo dei festeggiamenti del prossimo inverno. Il Carnevale di Sciacca è tra i  più rinomati d’ Italia, con i suoi giganteschi carri allegorici realizzati con ferro, carta, legno, tecnologia ma soprattutto grande passione e sacrificio. “L’iniziativa, promossa dal Comune, ha detto il sindaco Di Paola, ha avuto un grande riscontro di pubblico e si ripeterà ogni estate”. Proprio per garantire lo svolgimento della edizione 2013 del Carnevale, l’amministrazione in questi giorni è impegnata in un’opera di sponsorizzazione dell’evento con l’intento di acquisire risorse finanziarie da parte di aziende private e limitare il pesante impegno economico del Comune.
“Nel quadro di un  rilancio dell’economia saccense, si inserisce anche il progetto del Centro Commerciale Naturale nel centro di Sciacca” ha detto il sindaco, che dovrebbe nascere a breve grazie alle possibilità di finanziamento offerte da un decreto dell’assessore regionale alle attività produttive Marco Venturi. Si tratta di un provvedimento che prevede una serie di contributi per le piccole e medie imprese consorziate che si organizzano per accrescere la loro capacità di attrazione e per migliorare l’immagine e la vivibilità della zona in cui operano sia da un punto di vista commerciale che turistico.
“Quello che manca adesso, ha concluso il sindaco Di Paola, è soprattutto un governo regionale autorevole che faccia valere la nostra specificità. E’ solo da questo presupposto che può partire lo sviluppo reale del nostro territorio e della Sicilia nel suo complesso”.

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