Incastonata tra la valle dei Templi di Agrigento ed il Parco archeologico di Selinunte
sorge Sciacca, una città a forte connotazione turistica che pur
possedendo uno straordinario patrimonio di storia, arte e bellezze
paesaggistiche, è storicamente carente di un’adeguata politica di
valorizzazione e di attrazione turistica. La chiusura delle sue antiche
Terme, per le quali Sciacca è conosciuta in tutto il mondo, ne è
purtroppo la testimonianza più eclatante.
Popolari già ai tempi dei greci e dalle rinomate potenzialità
terapeutiche, le strutture termali saccensi versano da anni in uno
stato di profondo abbandono a causa dei problemi finanziari della
società di gestione che fa capo alla Regione. Da più di 10 anni si parla
di un processo di privatizzazione che possa finalmente sbloccare le
sorti dell’Ente, ma questo non è mai stato avviato realmente. Un impulso
decisivo all’opera di rilancio delle Terme è partito solo recentemente,
dalla nuova amministrazione comunale di Sciacca, insediatasi nel mese
di maggio di quest’anno e guidata dal sindaco Fabrizio Di Paola.
Il primo cittadino ritiene prioritaria la “questione Terme” per
stimolare l’economia di tutto il territorio. “Proprio per questo motivo,
l’amministrazione comunale deve avere un ruolo attivo nel percorso di
valorizzazione, ha detto il sindaco, attraverso l’istituzione da parte
della Regione di un organismo pubblico che interagisca con il futuro
gestore delle Terme di Sciacca e contestualmente vigili sull’opera di
rilancio delle strutture”. Di Paola si è fatto promotore di una serie di
incontri con l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao per
stilare un piano di lavoro che veda coinvolti tutti i soggetti
istituzionali interessati alla valorizzazione del polo termale,
ottenendo importanti risultati. Si attende a breve, infatti, la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando per la manifestazione
di interesse da parte dei privati. La Regione, vuole intavolare un
dialogo competitivo con i soggetti imprenditoriali che, ha ribadito il
sindaco Di Paola, dovranno garantire la sostenibilità e la fruibilità
pubblica del patrimonio dato in concessione.
La
Regione intende rilanciare tutto il complesso termale di Sciacca, che
comprende oltre all’antico Stabilimento nella Valle di Bagni, anche le
Stufe vaporose di San Calogero sulla cima del monte Kronio, le Nuove
Terme annesse al Grand Hotel delle Terme e le piscine Molinelli.
Ma la nuova amministrazione comunale non deve preoccuparsi soltanto dei
conti in rosso delle Terme: “il Comune di Sciacca vive una forte
criticità di cassa, ha detto il sindaco Fabrizio Di Paola, a causa del
taglio dei trasferimenti del Governo nazionale, ben 900 mila euro, come
sanzione per lo sforamento del patto di stabilità, nonché del taglio dei
finanziamenti regionali”. Uno spiraglio di luce per le casse comunali
potrebbe arrivare da un credito di 4 milioni e 200 mila di euro che il
Comune vanta nei confronti dell’Ente Acquedotti Siciliani, da anni ormai
in fase di liquidazione. “Si attende solo, ha spiegato il primo
cittadino, che il decreto ingiuntivo divenga esecutivo”.
Sciacca non è solo una città termale. Tra i principali punti di forza
di una città che si estende su chilometri di costa c’è il mare, da cui
Sciacca trae la sua principale fonte di reddito: la pesca. La marineria
di Sciacca, con le sue oltre 150 imbarcazioni, si posiziona al secondo
posto in Sicilia, dopo quella di Mazara del Vallo e tra le prime cinque
in Italia.
I pescherecci che approdano al porto depositano una media di 10
tonnellate di pesce al giorno e le stime, in termini di movimento
economico, indotto incluso, parlano di circa 50 milioni di euro
all’anno. Il 60 % del pescato lavorato è destinato al mercato nazionale,
mentre il 40% restante all’estero, soprattutto ai mercati giapponese,
statunitense e canadese. Il pescato fresco, invece, è destinato
soprattutto al mercato regionale. Grazie alle particolari condizioni del
mare, a Sciacca si pesca una grande varietà di pesce, soprattutto
“azzurro” con prevalenza di sarde e acciughe.
Il pesce viene lavorato, entro poche ore dalla pesca, dalle circa 30
aziende ittiche-conserviere presso cui sono occupate circa mille unità
operative, indotto incluso, di cui il 40% stagionali.
La qualità del prodotto commercializzato è garantita dal tipo di
lavorazione più artigianale che industriale, e dalla bontà delle materie
prime utilizzate, come il sale marino di Trapani presidio Slow Food e
l’olio extra vergine di oliva DOP Val di Mazara. L’industria
ittico–conserviera di Sciacca è la numero uno in Europa per fatturato
del pesce azzurro conservato.
La
grande varietà di pesce ha favorito lo sviluppo di un’alta
enogastronomia e la ristorazione a Sciacca ha da sempre riflessi molto
positivi sull’economia della città. Sono numerosi i ristoranti che
offrono piatti a base di pesce, soprattutto nella zona del porto.
Un altro comparto produttivo degnamente rappresentato a Sciacca è
l’agricoltura. Vanto della produzione è l’Olio extra vergine di oliva.
La coltivazione dell’olivo a Sciacca ha radici profonde come i suoi
alberi ed è un settore fortemente in crescita. La raccolta avviene
manualmente e la spremitura avviene a freddo con macchine di altissima
tecnologia che controllano tutte le fasi produttive, facendo così
dell’olio di Sciacca un prodotto di grande qualità, molto apprezzato dal
mercato italiano ed estero. Gli Stati Uniti ne sono il principale
mercato di destinazione.
Anche la viticoltura riveste sul territorio una notevole importanza per
la quantità del vino prodotto e per il valore economico del suo
commercio internazionale. A cavallo tra gli anni 70 e gli anni 90 si è
registrata la massima produzione di uva pari a circa 600.000 quintali,
uno sviluppo che ha portato alla nascita di tre Cantine Sociali ed un
Consorzio. In seguito alle nuove direttive europee si è registrata una
riduzione della superficie coltivata a vite passando dai 6.000 ettari
ai 3.000 odierni.
Sia i vini che l’olio prodotti a Sciacca, da un decennio a questa parte
ottengono importanti riconoscimenti nei concorsi nazionali.
A Sciacca è fiorente anche la coltivazione di frutta, ortaggi e legumi,
così come si producono ottime qualità di agrumi. Negli ultimi 10 anni
sono nate anche piccole industrie di conserve agroalimentari a
conduzione familiare, i cui prodotti trovano spazio nella grande
distribuzione. La fragolina di Sciacca è tra i 5 nuovi presidi Slow Food
siciliani che sono stati presentati nei giorni scorsi al Salone del
Gusto di Torino.
Ma Sciacca è anche artigianato. La ceramica maiolicata saccense, che vanta un marchio
di produzione D.O.C., rappresenta una cospicua fonte di reddito per
l’economia della città ed è molto nota sia in Italia che all’estero,
grazie alla maestria degli esperti artigiani saccensi che hanno saputo
realizzare opere di notevole valore artistico. Nelle circa 50 botteghe
del centro storico è possibile ammirare oggetti in ceramica di ogni tipo
tra cui vasellame da tavola, ceramiche d’arredamento, pavimenti che un
tempo abbellirono monumenti e palazzi antichi e oggi arricchiscono le
case moderne. L’interesse crescente per le produzioni artistiche in
ceramica, i cui inizi risalgono già al 1300, sta creando le giuste
condizioni di mercato per un export su tutto il territorio nazionale.
L’arte della lavorazione del corallo ha invece origini più recenti.
Intorno alla fine del 1800, grazie alla scoperta di alcuni pescatori
saccensi, nei fondali attorno alla costa di Capo San Marco, furono
rinvenuti tre giacimenti di corallo fossile. Se ne estrassero diverse
migliaia di tonnellate. Con il corallo di Sciacca, vera e propria
rarità per le sue particolari sfumature di colore rosa salmone, gli
artigiani realizzano splendidi gioielli e manufatti, che arricchiscono
il settore dell’oreficeria saccense.
La fantasia creativa dei saccensi è anche all’origine delle maestose
opere di cartapesta che animano il secolare Carnevale di Sciacca, il più
antico in Sicilia che ricorda i colori e l’allegria tipici dei
carnevali sudamericani. Le maestranze locali da generazioni si
tramandano le tecniche di lavorazione della cartapesta.
Oltre al Carnevale, che richiama ogni anno migliaia di visitatori
provenienti da tutta Italia e non solo, anche le feste religiose sono un
grande richiamo turistico. Particolarmente rappresentativa è la festa
della Madonna del Soccorso, patrona del paese, celebrata ogni anno il 2
febbraio e il 15 agosto con una processione per le vie del centro
storico, secondo un’antica tradizione molto sentita dai saccensi.
Sciacca suscita da sempre una grande curiosità da parte dei turisti,
motivo per cui anche quest’anno il turismo saccense si è difeso bene,
grazie soprattutto alla presenza degli stranieri. .
A fornire i dati è l’Ufficio Turistico Regionale. Nel periodo compreso tra gennaio e luglio del 2012 si sono registrate 73.475 presenze
complessive (Alberghi e B&B, ospiti italiani e stranieri) con una
diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011 di 1.514 presenze,
pari al 2,019%. Il soggiorno medio è pari a 6 giorni, dunque Sciacca si
conferma come meta di un soggiorno prolungato.
Gli arrivi sono stati complessivamente 10.732 con un
calo rispetto all’anno precedente del 14,927% , soprattutto di turisti
italiani ( – 1.792 arrivi).
Il calo delle presenze e degli arrivi è più evidente nelle strutture
alberghiere e riguarda in particolar modo gli ospiti italiani.
In controtendenza, invece, il dato che riguarda gli esercizi
extralberghieri e i B&B che registrano un aumento, per quanto
modesto, delle presenze rispetto al 2011 pari al 7,680%, con un incremento di ospiti italiani del 29,545%.
Anche gli arrivi nelle strutture extralberghiere e
nei B&B registrano un incremento del 5,220% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno, con una maggiore percentuale di ospiti
italiani del 11,719%. Calano, invece, del 7,865% gli arrivi degli
stranieri nei B&B.
Ad oggi, sono circa 50 le strutture ricettive alberghiere presenti sul
territorio. Per rilanciare il comparto, che è da solo in grado di creare
occupazione e far girare l’economia, l’amministrazione comunale ha dato
il via all’iter procedurale per l’introduzione della tassa di soggiorno
già dal primo gennaio 2013. “Un piccolissimo contributo per le tasche
dei turisti, ha detto il sindaco, che in questo periodo di crisi
economica permetterà di recuperare risorse per il miglioramento dei
servizi a supporto del turismo”. Non la pensano come il sindaco molti
gestori di strutture turistico – alberghiere di Sciacca, che si dicono
perplessi riguardo all’introduzione dell’imposta. Tra questi
l’imprenditore Mangia, proprietario degli alberghi Sciaccamare del
gruppo Aeroviaggi.
Tra gli obiettivi strategici dell’amministrazione comunale per creare
sviluppo, figura la creazione di un grande parcheggio urbano per la
fruizione del centro storico e altri progetti di riqualificazione
inseriti nel cosiddetto “Piano Città”, uno strumento previsto dal
Decreto Sviluppo del Governo Nazionale per ottenere finanziamenti su
opere strategiche. “Il Comune di Sciacca, ha detto il sindaco Di Paola,
si è dotato di una serie di progetti già cantierabili, che puntano alla
riqualificazione del centro storico. Occorre creare le condizioni per
un partenariato tra pubblico e privato, veicolando un’immagine sempre
migliore di Sciacca al fine di attrarre l’interesse di grandi
investitori”.
Un territorio così ricco di bellezze naturali, di tradizioni e di
leggende ambisce legittimamente ad attrarre anche un turismo
considerato “d’elite”. Nel comprensorio saccense è presente, infatti,
dalla primavera del 2009, una struttura ricettiva di lusso il Verdura
Golf & Spa Resort del magnate italo inglese Rocco Forte, che ha
voluto realizzare proprio in Sicilia il suo primo golf resort, il più
grande d’Europa, con ben 500 posti letto.
La struttura, che occupa circa 250 unità del comprensorio, attira non
solo il cosiddetto “turismo golfistico” durante tutto il corso
dell’anno, ma anche il turismo “congressuale” e “del benessere” e questo
contribuisce alla tanto auspicata destagionalizzazione dei flussi
turistici.
“La presenza di una struttura di questo tipo rappresenta un’importante
opportunità di sviluppo per il territorio e in tal senso, è opportuno,
ha detto il sindaco Fabrizio Di Paola, intensificare l’interlocuzione
con la struttura. Per favorire questo dialogo, all’interno del Verdura
Resort, con cadenza settimanale, si svolgono mostre espositive della
ceramica artistica di Sciacca con dimostrazioni dal vivo dell’antica
arte ed esposizioni delle opere dei maestri corallai”. L’iniziativa
rientra in un protocollo d’intesa stipulato dall’amministrazione
comunale e dalla direzione dell’esclusivo impianto golfistico, mirato a
valorizzare le eccellenze artistiche di Sciacca. “ L’intento, ha
affermato il Sindaco, è quello di far conoscere e promuovere anche altre
eccellenze della nostra economia e tradizione” .
Va in questa direzione la “due giorni promozionale” del carnevale
saccense, che si è svolta nel mese di agosto, un anticipo dei
festeggiamenti del prossimo inverno. Il Carnevale di Sciacca è tra i
più rinomati d’ Italia, con i suoi giganteschi carri allegorici
realizzati con ferro, carta, legno, tecnologia ma soprattutto grande
passione e sacrificio. “L’iniziativa, promossa dal Comune, ha detto il
sindaco Di Paola, ha avuto un grande riscontro di pubblico e si ripeterà
ogni estate”. Proprio per garantire lo svolgimento della edizione 2013
del Carnevale, l’amministrazione in questi giorni è impegnata in
un’opera di sponsorizzazione dell’evento con l’intento di acquisire
risorse finanziarie da parte di aziende private e limitare il pesante
impegno economico del Comune.
“Nel quadro di un rilancio dell’economia saccense, si inserisce anche
il progetto del Centro Commerciale Naturale nel centro di Sciacca” ha
detto il sindaco, che dovrebbe nascere a breve grazie alle possibilità
di finanziamento offerte da un decreto dell’assessore regionale alle
attività produttive Marco Venturi. Si tratta di un provvedimento che
prevede una serie di contributi per le piccole e medie imprese
consorziate che si organizzano per accrescere la loro capacità di
attrazione e per migliorare l’immagine e la vivibilità della zona in cui
operano sia da un punto di vista commerciale che turistico.
“Quello che manca adesso, ha concluso il sindaco Di Paola, è
soprattutto un governo regionale autorevole che faccia valere la nostra
specificità. E’ solo da questo presupposto che può partire lo sviluppo
reale del nostro territorio e della Sicilia nel suo complesso”.
Fonte: ilmattinodisicilia.it
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