Si va verso "mini bandi" per gestione di ogni singolo bene. Sulla stessa linea sindaco Di Paola e dirigente Terranova.
13 Ottobre 2015
“Il processo di ricongiunzione del patrimonio termale è lungo e complesso, si incrocia con le procedure di liquidazione e non ci aiuta a raggiungere l'obiettivo dell'apertura di stabilimento e albergo per la prossima stagione”.
Il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola così si esprime al nostro giornale dopo la riunione di oggi presso la commissione bilancio e programmazione dell'Assemblea regionale siciliana, alla presenza del dirigente dell'assessorato all'economia Grazia Terranova, responsabile delle società partecipate della Regione.
Il primo cittadino parla però di passi in avanti importanti e di meno incertezze rispetto a prima. Sembra percorribile la strada dei mini bandi, ovvero singoli bandi per ognuno dei beni termali, primi fra tutti il Grand Hotel, lo stabilimento e le piscine Molinelli, in modo da consentire un affidamento temporaneo del patrimonio ed evitare che si degradi in maniera definitiva.
“Gli 800 mila euro che l'Ars ha assegnato – dice Di Paola – devono essere immediatamente disponibili per effettuare i lavori di manutenzione necessari per evitare ulteriori danni alle strutture”. Di Paola ritiene che si possa prevedere un bando anche per la gestione del Grande Albergo di San Calogero e per le stufe. Il tutto in attesa del bando complessivo che si potrà però emettere quando ci sarà la ricongiunzione del patrimonio, oggi alla Spa, alla Regione. In ordine alla possibilità che si riapra il dialogo con l'Asp di Agrigento per la gestione dello stabilimento cure, il sindaco di Sciacca lascia aperto uno spiraglio.
“Oggi si é fatto un piccolo passo in avanti – ha detto Di Paola – il dialogo con la dirigente Terranova è stato propositivo, si deve lavorare senza sosta e in questo processo entra a pieno titolo il commissario liquidatore, al quale spetterà il compito di fare i bandi di ogni singolo bene e di creare le condizioni per fermare l'azione dei creditori e consentire la ripresa dell'attività”.
Aggiungiamo noi che oggi, come non mai, occorre una incisiva azione politica che non abbia colori partitici ma che sia in grado di imporre un'accelerazione verso l'unica strada percorribile per evitare che le strutture termali di Sciacca finiscano come quelle di Acireale, aggredite dai vandali.
Ognuno faccia la sua parte, dal sindaco ai deputati regionali e nazionali, sia quelli in carica che quelli del passato che frequentano ancora i Palazzi e hanno molte conoscenze. In questo senso occorrerebbe una “regia” cittadina, una commissione di personalità con adeguata competenza in grado di assumere, in modo bipartisan, il coordinamento di tutti i passaggi dell'iter burocratico, sollecititando l'azione della macchina regionale ed evitando che ogni singola forza politica si intesti successi, parziali e totali.
La politica con Le Terme fino ad oggi ha fallito e se si mette per un pò da parte non sarebbe una cattiva idea.
Fonte: corrieredisciacca.it
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