2015/10/07

TERME DI SCIACCA, LO SPEZZATINO E' SUL FUOCO


07/10/2015 - EDITORIALE

Il Sindaco ha dichiarato, che la soluzione del problema delle Terme debba essere "politica" e non "economica". La presenza di quel parterre de rois alla riunione di lunedì lascerebbe intendere che dovranno essere i deputati a trovare una soluzione, oltre che naturalmente il Governo regionale ed il suo Presidente, e questa sensazione è corroborata dal fatto che ai sindacati, alle associazioni ed agli altri soggetti portatori degli interessi cosiddetti "diffusi" non è stata data la parola.

Ma per entrare nello specifico la sensazione è che "politica" significhi non prendere in considerazione le questioni che la dirigenza ha sollevato sui vari punti (usufrutto, bando, affitto, ricapitalizzazione, ecc.) e soprattutto trovare i soldi. Ma quanti soldi? Almeno tre milioni per pagare i debitori diversi dalla Regione, la quale sarebbe disponibile (almeno a parole) a rinunciare al suo credito di oltre sei milioni di euro; ma oltre ai tre milioni sarebbero poi necessari altri soldi per rimettere in piedi le strutture: quanti soldi? C'è chi dice almeno altri tre milioni e chi dice molti di più. E poi quelli per ricapitalizzare la società almeno altra tre/quattro milioni. Ma la Regione questi soldi li ha? Ma ammesso che la Regione (e chi se no?) trovi i soldi per questa operazione chi garantisce che la gestione non ritorni in perdita come lo è stata dal 2006 (anno di inizio della gestione della SPA) in poi? Ma servirebbe anche revocare lo stato di liquidazione, perché un liquidatore non può continuare una gestione ordinaria. E chi dovrebbe essere chiamato a gestire?

Ultima notazione sugli appetiti dello "spezzatino". C'è la sensazione che la soluzione "politica" immaginata possa essere questa, e poi c'è la voglia matta del Comune di avere l'ex Motel Agip, ora è arrivato anche questo (nuovo?) gruppo di "professionisti" (cosa c'entrano la Terranova e Turriciano con questo?) che vuole le Stufe di San Calogero. Più avanti qualcun altro chiederà il Grand Hotel, poi le piscine dei Molinelli e via discorrendo. Ma tutto questo non è la certificazione della frammentazione dell'intero patrimonio?

Fonte: corrieredisciacca.it

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