2015/10/02

"Salviamo le grotte vaporose attraverso un'associazione di cittadini". L'idea progettuale di un gruppo di professionisti di Sciacca


2 Ottobre 2015

"SALVIAMO LE GROTTE VAPOROSE: la nostra risorsa UNICA in Europa!". E' questo lo slogan coniato da un gruppo di professionisti di Sciacca, che da mesi e nell'ombra, lavora su una proposta progettuale che porti ad una soluzione concreta al tragico ed atavico problema della chiusura delle Terme di Sciacca, o quanto meno, considerata la complessità del problema, per un primo rilancio dell’attività della città "Sciacca Terme", cominciando da una delle risorse naturali e uniche in Europa: le grotte vaporose di San Calogero. Per l'Ing. Viviana Rizzuto-Voiry, l'Arch. Michele Ferrara, il commercialista Tony Calascibetta e l'Avv. Claudia Stocco, il sito in questione che si trova sul monte e su cui diverse sono state le ricerche speleologiche messe in atto in questi anni, nello specifico le stufe vaporose, sarebbero di facile gestione in quanto autosostenibili finanziariamente ad eccezione di un modesto sforzo iniziale da effettuarsi per la riapertura.

Per avvalorare la fattibilità del progetto, i professionisti hanno raccolto e analizzato tutti i dati necessari e sono arrivati alla conclusione che la riapertura significa: 1) Preservare le grotte vaporose con proprietà terapeutiche uniche in Europa dalla rovina; 2) Garantire una certa continuità all’attività di termalismo di “Sciacca Terme”; 3) Rendere più attraente il pacchetto “Terme di Sciacca” agli occhi di un futuro imprenditore che sarebbe quindi più incoraggiato ad assumere la gestione dell’intero patrimonio termale, avendo già almeno una parte di esso in attività.

Il 24 settembre scorso, il progetto è stato presentato e preliminarmente condiviso dalla Regione durante una riunione svoltasi negli uffici della presidenza. Alla riunione hanno partecipato: la Segretaria del Presidente della Regione Siciliana Nelli Scilabra, la responsabile del Settore “Società Partecipate” della Regione Siciliana Grazia Terranova, il commissario liquidatore delle Terme Spa di Sciacca Carlo Turriciano, l’ingegnere Viviana Rizzuto e l’architetto Michele Ferrara.

La proposta progettuale prevede la gestione delle grotte da parte di un’Associazione di cittadini saccensi, senza fini di lucro attraverso il crowdfunding (finanziamento collettivo) per ottenere i fondi necessari alla riapertura e alla prima fase di gestione, cifra stimata a 60k€ circa. Contestualmente un restyling delle grotte per renderlo un ambiente meno “clinico” e più al passo coi tempi; l'avvio di una massiccia campagna di promozione all’estero delle grotte vaporose di San Calogero e delle loro proprietà terapeutiche, uniche in Europa. Si prepara in tal modo anche la candidatura per l' iscrizione delle grotte nella lista UNESCO dei beni Patrimonio dell’umanità.

La costituenda associazione avrà degli obiettivi nei prossimi giorni che saranno quelli di:ottenere dalla Regione un contratto di comodato d’uso per la gestione delle grotte e invitare tutte le associazioni, categorie professionali e la città tutta a partecipare ad una riunione per la presentazione del progetto e per l’eventuale adesione al sodalizio. Ma principale obiettivo è quello di riaprire le grotte vaporose per la primavera del 2016.

Dunque al di là delle dichiarazioni poco confortanti venute fuori dalla riunione della commissione regionale e dal funzionario Grazia Terranova su un "salvataggio" delle Terme e dello stabilimento, c'è qualcosa che si può recuperare e soprattutto di cui la città di Sciacca si può appropriare: il sito sul Monte San Calogero e le sue stufe vaporose.

Nei prossimi giorni l'iniziativa del gruppo di professionisti sarà illustrata alla città nel corso di una pubblica manifestazione.

Fonte: controvoce.it 

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