2015/10/01

Pignorate perfino le statue dello stabilimento. La dirigente regionale: “Le Terme? Sbagliato non averle chiuse prima”


1 Ottobre 2015

I creditori delle Terme hanno già pignorato perfino le statue che si trovano all’esterno dello stabilimento. Lo ha detto ieri un’agguerrita responsabile regionale delle società partecipate della Regione siciliana Grazia Terranova durante l’audizione di ieri in commissione attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana. “Se il liquidatore non avesse ceduto i quadri antichi all’Assessorato ai beni culturali i creditori avrebbero aggredito anche quelli”, ha poi spiegato Grazia Terranova.

Un intervento, quello della dottoressa Terranova, durante il quale la funzionaria ha detto la sua sulle polemiche riguardante la decisione della Regione di chiudere le Terme: “Bisognava farlo prima”, ha detto piuttosto arrabbiata. Spiegano che in questi anni le Terme hanno solo “macinato” debiti. Non c’era soluzione alla chiusura, perché la stessa eventuale ricapitalizzazione è vietata dalla legge. “Su questo la Corte dei conti è stata fin troppo chiaro, se agissimo diversamente finiremmo tutti alla procura della Repubblica”, ha aggiunto la Terranova, pur confermando che malgrado il patrimonio sia chiuso e inutilizzato in effetti si continuano a produrre debiti, ma non dell’entità che produrrebbero se fossero aperte.

Ha rincarato la dose l’assessore regionale alle finanze Alessandro Baccei: “Le Terme andavano chiuse perché producevano debiti, una Spa non può restare aperta se produce debiti”. Baccei ha attaccato e piuttosto pesantemente la politica: “In questi anni le Terme private hanno guadagnato, quelle di proprietà pubblica (riferimento anche ad Acireale) ci hanno perduto perché i politici facevano assunzioni a go-go, perché i dipendenti (anche quelli comandati dalla Regione) lavoravano tre mesi ma venivano pagati tutto l’anno. Questo sistema è scoppiato”.

Infine la Terranova ha sostanzialmente detto che possiamo dimenticarci anche il bando per le manifestazioni d’interesse: “Il patrimonio non è nella disponibilità della Regione, tecnicamente non possiamo affidarlo a nessuno”.

Fonte: rmk.it 

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