Pubblichiamo la lettera aperta al Presidente della Regione siciliana onorevole Raffaele Lombardo e all’ononorevole Roberto Di Mauro sulla questione termale.
dopo aver letto sui quotidiani
siciliani alcuni servizi che riguardavano finanziamenti per il restauro
di chiese, di scuole, ed elargizioni di contributi di diversa natura ad
Enti , Associazioni culturali, ecc., sento il dovere di scriverle per
invitarla a valutare due argomenti importanti per il futuro delle Terme
di Sciacca e del patrimonio della Regione siciliana.
Argomenti che peraltro Lei già
conosce, che salverebbero la struttura termale dalle angustie
economico/finanziarie di gestione e proietterebbero verso la
valorizzazione il patrimonio alberghiero e termale.
Il primo argomento sarebbe, se
realizzato, a costo zero per la Regione siciliana, valorizzerebbe un
grande e prestigioso reparto delle Terme di Sciacca, quello di
Fisioterapia e Riabilitazione, consentirebbe l’erogazione di un servizio
pubblico a un maggior numero di utenti, potrebbe portare il bilancio
della Società, attualmente passivo, al suo pareggio. Questo argomento
riguarda l’accreditamento dell’erogazione dei servizi di Fisioterapia e
Riabilitazione che l’Assessorato alla Salute da alcuni anni avrebbe
dovuto autorizzare per le Terme di Sciacca. Le ultime due istanze sono
state avanzate, dal 2009 al 2011, ufficialmente all’Assessorato alla
Salute e ben due Dirigenti Generali hanno approfondito e trattato la
soluzione amministrativa della richiesta, ma poi non si è dato seguito
alle istanze, credo non per mancanza di peso e volontà politica ma per
fattori a me ignoti. Perché a costo zero? Perché in Sicilia, nel
finanziamento dell’erogazione dei servizi di Fisioterapia e
Riabilitazione, alla provincia di Agrigento era assegnata fino a due
anni fa una percentuale del 5,5% su circa € 155.000.000,00, di cui oltre
il 40% assegnato alla provincia di Catania.
La presente istanza tuttavia è volta
non ad aumentare le spese della Regione ma a proporne una piccolissima
rimodulazione della ripartizione del badget totale per attribuirne una
minima percentuale ad una struttura pubblica, le Terme di Sciacca.
Cosa verrebbe sottratto agli operatori privati della Riabilitazione se
il Governo regionale disponesse la rimodulazione per la distribuzione
delle somme attribuendo una percentuale di circa l’1% ( l’uno per
cento), per assegnarla ad una struttura pubblica, la salvasse dalla
crisi finanziaria, facesse lavorare altri professionisti ed ampliasse
l’erogazione di un servizio pubblico tanto necessario e tanto reclamato
dai cittadini ? Sicuramente alle strutture private verrebbe tolto
pochissimo, mentre si salverebbe una struttura pubblica a cui queste
risorse vennero sottratte nel 1999 dallo stesso Governo regionale che
era proprietario delle Terme di Sciacca.
Il secondo argomento riguarda
l’eliminazione dell’inquinamento ambientale del Monte San Calogero e la
valorizzazione dei due alberghi posti sul monte, di proprietà delle
Terme di Sciacca spa in liquidazione, le cui azioni sono della Regione
siciliana al 100%. Il Grande Albergo, 77 camere, costruito nel 1954 non
è stato mai aperto. La Regione nel giugno 2010 ha dovuto pagare una
penale di € 800.000,00 più parte delle spese per avere perduto una causa
con la coop. La Montagnola riguardante l’impossibilità di aprire
quell’albergo. Il piccolo albergo, 27 camere, chiuso per restauri da
più di venti anni, è completamente restaurato; manca degli arredamenti.
Entrambi gli alberghi mancano di sistema di smaltimento dei reflui e
senza una adeguata rete fognaria non possono ottenere l’autorizzazione
allo scarico per potere essere aperti e valorizzati. Dopo un lungo e
difficile iter, superando notevoli difficoltà, l’Assessorato regionale
TT. AA. dal 13 maggio 2011 ha dato con proprio Decreto del D. G. la
definitiva approvazione del progetto di rete fognaria che dal Monte San
Calogero consentirà di allacciarsi al collettore principale della Città
di Sciacca, il cui costo è di € 672.000,00. Con questo progetto si
raccoglieranno i reflui della Basilica di San Calogero, dei due conventi
di suore e frati, dell’Antiquarium gestito dalla Soprintendenza ai BB.
CC. AA., del Reparto Stufe delle Grotte di San Calogero, e si eliminerà
un danno ambientale che è sempre stato sotto gli occhi di tutti ma da
tutte, diconsi tutte, le Autorità non è stato mai affrontato e risolto.
Infatti i reflui delle succitate strutture ed attività in atto scaricano
nelle prestigiose ed archeologiche viscere del Monte San Calogero!
Solo quando il progetto sarà realizzato gli alberghi potranno ottenere
l’autorizzazione allo scarico ed iniziare la loro valorizzazione.
Pertanto, caro Presidente e caro
Onorevole, Lei che ha iniziato il salvataggio delle Terme di Sciacca
nella metà del 2009, insediando un Amministratore Unico che ha rimesso
i conti e le attività verso una gestione corretta e sotto controllo,
che ne ha evitato il fallimento nel 2010, accolga questa istanza e
concluda un percorso che tutti i Governi e le Amministrazioni non hanno
mai risolto e, ad alcuni soggetti politici compreso lo scrivente, è
costato tanti sacrifici.
In fondo Le chiedo di tutelare un
bene pubblico della Città di Sciacca e della Sicilia che altri
amministratori e politici avevano offeso e saccheggiato. Nella speranza
che Lei, dopo sua nonna, possa tornare a godere delle cure delle Stufe
di San Calogero alle Terme di Sciacca, gradisca cordialissimi saluti.
Sciacca, lì 28 settembre 2012 Dr. Michele MarcianteFonte: corrieredisciacca.it
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