A FINE OTTOBRE IMPRENDITORI GIAPPONESI IN ITALIA PER CONOSCERE LE TERME ITALIANE.
Ultimo aggiornamento Lunedì 01 Ottobre 2012 11:13Martedì 25 Settembre 2012 10:45
La data non è stata ancora confermata.
Ma l’arrivo nelle prossime settimane di imprenditori giapponesi in Italia, è un fatto certo.
Dovrebbero venire per la fine di ottobre. Con due obiettivi:
1. prendere contatto con operatori del termalismo in Italia e con le loro associazioni, italiane e internazionali, per un’analisi della situazione gestionale e finanziaria di alcune aziende, soprattutto quelle in mano pubblica (Comuni, Province, Regioni), che soffrono da tempo e che avrebbero bisogno di nuovi investimenti per essere rilanciate;
2. Avere uno scambio di informazioni con i termalisti italiani, soprattutto per quel che concerne il Benessere, settore nel quale le Terme italiane hanno introdotto ultimamente trattamenti e percorsi sensoriali particolarmente innovativi.
Le Terme italiane, per i giapponesi, sono un modello cui far riferimento nella definizione di politiche di sviluppo degli “Onsen” nazionali: nome che riporta al concetto di “acqua calda”. E che significa, in tutto il Sol Levante, stazione termale. Riportato anche in molti cartelli stradali.
Come in Italia, gli Onsen possono avere bagni termali all’aperto oppure al coperto, ed essere pubblici (generalmente gestiti dalla rispettiva Municipalità) o privati, per lo più diretti da un albergo locale. Sono generalmente collocati in campagna, e sono un’attrazione turistica molto frequentata da coppie, famiglie o gruppi di amici che cercano una fuga dalla caotica vita di città per rilassarsi.
Gli Onsen sono numerosissimi; ancora nel 2003 si calcolava che nelle 2.292 municipalità giapponesi c’erano 3.102 centri termali, con 15.400 strutture di alloggio e 6.740 Onsen pubblici. L’afflusso medio è stato di circa 130 milioni di persone ogni anno.
Dovrebbero venire per la fine di ottobre. Con due obiettivi:
1. prendere contatto con operatori del termalismo in Italia e con le loro associazioni, italiane e internazionali, per un’analisi della situazione gestionale e finanziaria di alcune aziende, soprattutto quelle in mano pubblica (Comuni, Province, Regioni), che soffrono da tempo e che avrebbero bisogno di nuovi investimenti per essere rilanciate;
2. Avere uno scambio di informazioni con i termalisti italiani, soprattutto per quel che concerne il Benessere, settore nel quale le Terme italiane hanno introdotto ultimamente trattamenti e percorsi sensoriali particolarmente innovativi.
Le Terme italiane, per i giapponesi, sono un modello cui far riferimento nella definizione di politiche di sviluppo degli “Onsen” nazionali: nome che riporta al concetto di “acqua calda”. E che significa, in tutto il Sol Levante, stazione termale. Riportato anche in molti cartelli stradali.
Come in Italia, gli Onsen possono avere bagni termali all’aperto oppure al coperto, ed essere pubblici (generalmente gestiti dalla rispettiva Municipalità) o privati, per lo più diretti da un albergo locale. Sono generalmente collocati in campagna, e sono un’attrazione turistica molto frequentata da coppie, famiglie o gruppi di amici che cercano una fuga dalla caotica vita di città per rilassarsi.
Gli Onsen sono numerosissimi; ancora nel 2003 si calcolava che nelle 2.292 municipalità giapponesi c’erano 3.102 centri termali, con 15.400 strutture di alloggio e 6.740 Onsen pubblici. L’afflusso medio è stato di circa 130 milioni di persone ogni anno.
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