Se il nuovo governo dovesse interrompere il percorso fin qui intrapreso, per la risorsa termale sarebbe la fine
Venerdì
prossimo (19/10/2012) sarà firmato il decreto per la pubblicazione della
manifestazione di interesse. Poi la settimana successiva sarà pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale. Le terme, dunque, hanno compiuto un passo
avanti in quell’interminabile processo di privatizzazione (o di
valorizzazione) iniziato nel lontano 1999. Una storia ignobile che negli
anni ha recato grave danno alla nostra importante risorsa economica.
Il passo compiuto è un punto di svolta. Bisogna dare merito al sindaco
Di Paola di aver condotto una “trattativa importante con l’assessore
all’Economia Gaetano Armao. Lo stesso risultato non è stato conseguito
dalle terme di Acireale perché il sindaco ha ritenuto di non “ascoltare”
la città.
Nella manifestazione di interesse che
riguarda la risorsa termale sono state inserite una sfilza di
accorgimenti venuti dalla base e che il sindaco ha fotto propri.
Associazioni, sindacati, tutti insieme per proporre alcuni “paletti” a
salvaguardia della risorsa termale. Un lavoro di squadra cha è stato
apprezzato dalla Regione. Adesso, però, bisogna stare con i piedi per
terra. Le terme di Sciacca sono più appetibili di quelle di Acireale.
Quest’ultime sono gravate da ingenti ipoteche e debiti. Il patrimonio
termale di Sciacca è intatto e non è aggredito da creditori. Adesso, il
gioco passa ai privati. Devono essere loro a esprimere l’interesse e
poi fare le offerte, piani industriali.
Speriamo che la filiera giunga a
destinazione e che alla fine ci siano davvero privati interessati alla
terme. Rimane il vuoto delle elezioni e l’incognita del nuovo governo
regionale. Se dovesse mancare la continuità di intenti sulle terme,
allora si rischierebbe di compiere un passo indietro e questo sarebbe
mortale per le terme. Esse non hanno più la forza di proseguire e se il
percorso intrapreso dovesse interrompersi sarebbe davvero la fine.
Fonte: corrieredisciacca.it
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