L'ex convento per l'Unità Operativa di via Ovidio. Turriciano fa le barricate e dice no
20/01/2013 09.27
Editoriale
Capire la Regione è davvero impresa
ardua. Il compito diventa ancora più difficile quando sono gli stessi
uffici della Regione a non comunicare tra loro, a non consultarsi.
L'ultima novità (riportata anche sul
quotidiano La Sicilia in uscita oggi) è che la Regione trasforma in
uffici amministrativi gli antichi immobili di valore storico restaurati
con fondi pubblici e per finalità culturali: l'ex convento San
Francesco. Con delibera di giunta regionale dello scorso 4 settembre
2012, il servizio patrimonio della Regione ha deciso di trasferire
l'unità Soat di Sciacca , che da diversi anni è ospitata in un immobile
privato in via Ovidio, in una parte dell'ex convento San Francesco, di
proprietà della Terme di Sciacca spa.
Che c'entra utilizzare un complesso
architettonico di notevole pregio storico, edificato nel 1200 e
divenuto, dopo un accurato restauro finanziato dalla Regione negli anni
Ottanta, un importante centro congressi con una precisa destinazione
d'uso?
E ancora. La Regione ha pubblicato il
bando per attirare i privati nella gestione delle strutture termali.
Essi devono fare una valutazione d'investimento, spendendo tantissimi
milioni di euro in opere di ristrutturazione e manutenzione. C'è il
rischio serio che i privati fuggano dal bando non appena si accorgono
che le strutture sono occupati da altri uffici regionali.
Scelta inopportuna quella della Regione,
se non addirittura scellerata. Il tutto in silenzio, senza consultare
le altre istituzioni che pure hanno interesse alla valorizzazione delle
Terme. Un esempio può essere il Comune.
Domani i dirigenti delle tre unità
operativa dell'assessorato agricoltura, ubicate a Sciacca, si devono
recare nei locali dell'ex convento San Francesco per acquisire
formalmente la disponibilità degli stessi al fine di procedere alla
programmazione degli interventi di adeguamento.
Un primo contatto è avvenuto
venerdi scorso, scatenando la giusta reazione del commissario
liquidatore delle Terme, Carlo Turriciano, che si oppone alla consegna.
Turriciano, a ragione, sostiene
l'impossibilità a cedere parte dell'ex convento, evidenziando che
potrebbero sorgere delle problematiche di carattere giuridico ed
economiche perseguibili per legge, tra cui quelle del cambio di
destinazione d'uso e quello della sottrazione di parte dei locali
utilizzati come centro congresso. Il tutto nel contesto delle procedure
per affidamento dell'intera struttura termale ai privati. Perchè tra
qualche mese, quando la Regione Sicilia individuerà il soggetto privato a
cui affidare la gestione delle Terme e degli annessi immobili, sarà
necessario effettuare un altro spostamento degli uffici periferici
destinati ai servizi per l'agricoltura.
La Regione non ha tenuto conto di una
prima opposizione fatta dalle Terme ed oggi è in atto una fitta
corrispondenza Sciacca-Palermo per definire la questione. Il commissario
liquidatore ha proposto l'utilizzo dei locali dell'ex Motel Agip di via
Figuli, di proprietà delle Terme, in parte assegnati al comando di
Polizia municipale. La diatriba si dovrà chiarire, ma l'attuale
liquidatore, nominato dalla stessa Regione, afferma che si opporrà a
tale provvedimento fino a quando sarà lui ad occupare questo posto.
L'iter sembra comunque sia stato sospeso e domani non dovrebbe avvenire
nessuna consegna dei locali.
Fonte: corrieredisciacca.it
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