Una delle cose che più ci fa arrabbiare è l’atteggiamento da “cappello in mano” che spesso, troppo spesso, è adottato nei confronti della politica e delle sue scelte.
Consideriamo ad esempio le Terme di Acireale e Sciacca: le prime sono ferme e chiuse da tempo, quelle di Sciacca invece ormai da anni sono nel limbo de “lo stiamo facendo”, “ormai ci siamo”, “il bando sarà pronto” e così via dicendo.
Intanto sono già trascorsi 2 anni in questa tragica situazione che rischia concretamente di far soffrire le famiglie dei lavoratori che in quello stabilimento operano.
Lo scenario del teatrino della politica è sempre lo stesso, purtroppo a tenerlo in piedi è come sempre il nostro supino atteggiamento di accondiscendenza o, per meglio dire, la nostra indomabile ingenuità e credulità. I nostri politici continuano a fare i viaggi della speranza con tanto di letterine alla babbo natale senza mai riuscire ad individuare le responsabilità e, di conseguenza, senza punire i responsabili.
Nella realtà troppo spesso accade che si costituiscono dei gruppi separati e non dialoganti: i politici, i sindacati, i lavoratori, gli amministratori regionali, le singole associazioni. Ognuno di questi soggetti lavora, o dice di lavorare, per la soluzione del problema ma senza condividerla con altri o senza riuscire a farlo.
I politici si stracciamo le vesti e raccontano di essere impegnati nella soluzione del problema; i sindacati cercano di fare il loro lavoro ricevendo picche dalla politica; le associazioni intervengono singolarmente; i dipendenti, che giustamente lottano per il loro posto di lavoro, non riescono a coinvolgere o non vogliono coinvolgere altri soggetti.
Il risultato? E’ quello che vedete oggi sotto i vostri occhi.
Le Terme di Sciacca sono in stato comatoso, vivono un’incertezza costante sul futuro col rischio della perdita dei posti di lavoro, e il governo regionale di Crocetta che continua ad essere incapace a trovare soluzioni per risollevare la situazione ed effettuare un cambio di marcia.
Abbiamo assistito in questi ultimi anni ad un andirivieni di assessori, governatori e funzionari che ci hanno rassicurato sul destino delle nostre Terme, salvo poi, appena aver lasciato Sciacca, dimenticarsene totalmente.
La giostra delle belle parole, delle promesse mai mantenute, dei provvedimenti di rilancio del patrimonio termale sempre funzionante ed efficace e noi sempre pronti a digerire tutto, senza fiatare, pur sapendo che si trattava di presa in giro.
Sappiamo che la speranza è l’ultima a morire, ma adesso s’è oltrepassato il limite di ogni ragionevole sopportazione.
I cittadini di Sciacca sono disposti ad essere presi ancora in giro ritenendo che le Terme siano in mano ad un oscuro fato o, finalmente, si uniranno per far sentire forte la propria rabbia e la propria indignazione?
Cari concittadini la vera sfida la dobbiamo vincere contro noi stessi. Non c’è più tempo per aspettare il forestiero di turno che, come un angelo salvatore, arrivi nella nostra città per risollevare le Terme. E’ arrivato il momento di unirci e, tutti insieme, gridare con forza ai sordi che ci governano che le nostre Terme sono una risorsa fondamentale per Sciacca e non un problema.
Diversamente, se tutti noi riteniamo che siano solo un problema, le Terme chiudiamole!
L’AltraSciacca
Fonte:laltrasciacca.it
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