2014/04/24

SVILUPPO ITALIA SICILIA VUOL "SALVARE" 70 MILIONI DI APQ "DIROTTANDOLI" SULLE TERME DI SCIACCA

Dirottare al più presto possibile, prima che si perdano, i quasi 70 milioni di euro di investimento di Sviluppo Italia Sicilia in favore della valorizzazione delle Terme di Sciacca. È questa l’ipotesi di lavoro a cui si starebbe lavorando freneticamente negli ultimi giorni nei palazzi della Regione siciliana.
Fondi stanziati nel 2008 da Cipe e Regione e calati in un accordo di programma quadro Stato-Regione-Comune di Sciacca. Fondi che si contava di utilizzare nell’ambito dell’investimento turistico con un partner privato a suo tempo individuato: il colosso alberghiero Sol Melià.
I funzionari di Invitalia hanno fatto presente all’assessorato regionale all’Economia che c’è il rischio che questi finanziamenti possano svanire nel nulla, tornando così nelle casse del governo centrale. Un rischio che questo territorio non può davvero permettersi, e neanche lontanamente, di correre.
Da qui dunque l’idea di investirli sulle Terme. Potrebbe trattarsi del rimedio ad un problema oggettivo: l’impossibilità (almeno ad oggi) di individuare sul mercato un partner privato che sia uno interessato a gestire un patrimonio termale che oggi, diciamocelo con franchezza, vale decisamente poco.
Con interventi mirati di ristrutturazione dello stabilimento e degli impianti (che sappiamo in che stato pessimo si trovano), ma anche attraverso la valorizzazione e, soprattutto, l’innalzamento della qualità generale degli immobili (recuperando ad esempio gli alberghi del monte San Calogero e riconvertendo in struttura ricettiva l’ex motel Agip) si vogliono creare le condizioni per incentivare eventuali investimenti economici sulle Terme. Un rilancio che potrebbe far trasformare in giovamento quello che al momento è stato l’impedimento rappresentato dall’addio all’operazione Sol Melià.
Non escludendo che il colosso spagnolo possa continuare a puntare su Sciacca attraverso le Terme, ipotesi questa che appare in questo momento decisamente fantasiosa.
Sol Melià, tredicesima catena alberghiera mondiale, in partnership con Italia Turismo avrebbe voluto costruire un golf resort in località Monterotondo. Progetto saltato per colpa di un contenzioso tra la liquidazione della SITAS e un suo creditore, la Coaredil di Palermo. I cui rappresentanti legali avevano contestato, giudicandolo troppo modesto, il prezzo di 5 milioni a suo tempo pagato da Invitalia per l’acquisto dei terreni necessari proprio dalla liquidazione. Il TAR ha dato ragione al creditore e l’atto di compravendita fu annullato.
Questa trattativa alla Regione potrebbe essere la spiegazione al tempo che si sta perdendo per la pubblicazione dell’annunciato nuovo bando per le manifestazioni d’interesse di privati a gestire le Terme. Che di problemi ne hanno a bizzeffe: dalla fogna di Cammordino alla stessa agibilità di alcuni immobili. Il possibile innesto di risorse finanziarie fresche potrebbe permettere un restyling necessario delle Terme e immaginare finalmente innesti di imprenditori capaci, a partire dallo stesso Antonio Mangia.

TERME, QUEI 15 ANNI TRASCORSI INFRUTTUOSI. STORIA DI UNA LUNGA AGONIA E DI UN'INCREDIBILE APATIA DELLA REGIONE

Le Terme di Sciacca rappresentano da sempre una inestimabile risorsa naturale ed economica per il territorio. Ma mamma Regione ha sempre dimostrato scarsa attenzione per tale risorsa. Ripercorriamo insieme alcune tappe significative ad iniziare dalla legge sulla privatizzazione.
1999: Ai fini della valorizzazione del proprio patrimonio termale, la regione Sicilia, con legge n. 10 del 1999, ha previsto la privatizzazione della azienda autonoma delle terme di Sciacca (e Acireale).
2005: nell'ottica di tale privatizzazione, la Regione decise di costituire la società; Terme di Sciacca spa, totalmente partecipata dalla regione stessa. La società; retta da un Cda anch'esso di nomina regionale, ha operato riscontrando enormi criticità; nella gestione, pesantemente condizionata dalla grave esposizione debitoria ereditata.
Giugno 2011:  per porre in liquidazione la predetta società; è stato autorizzato il liquidatore alla prosecuzione dell'attività; termale e turistico-alberghiera nel rispetto dell'obbligo di conservazione e tutela del patrimonio e del capitale sociale.
La regione ha affidato l'incarico di advisor a Sviluppo Italia Sicilia.
Dicembre 2012:  ha provveduto alla pubblicazione dell'avviso "Manifestazione di interesse per l'affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca" , con scadenza del 28 marzo 2013 ( poi prorogata al 30 giugno 2013), ma l'avviso non ha sortito gli effetti sperati, non essendo pervenute offerte degne di considerazione.
Ancora oggi si attende l'esito da parte della Regione della decisione da assumere.
Il patrimonio delle Terme di Sciacca si compone dello stabilimento delle Terme, delle grotte di San Calogero (convenzionati con il SSN), dell'albergo di San Calogero ( chiuso), del Grand hotel delle Terme (gestito direttamente dalla società; in liquidazione), del Bar delle Terme e delle piscine Molinelli (affidati a terzi in forza di contratti di affitto), dello stabile ex motel Agip ( in comodato gratuito alla locale polizia municipale) e del complesso San Francesco ( utilizzato prevalentemente per attività convegnistica).
"Il patrimonio immobiliare  - dichiara l'ex sindaco di Sciacca Mario Turturici -richiederebbe interventi immediati, anche strutturali, con l'impiego di ingenti risorse finanziarie, pena il deterioramento e conseguente deprezzamento, ma la situazione dell'ente non lo consente, come si evince dalla relazione sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2012 elaborata dal liquidatore delle Terme, che chiude con una perdita di 1.990.324 euro, e dalla relazione elaborata dal collegio sindacale relativa al medesimo bilancio, dalla quale emerge "lo stato di grave dissesto strutturale nel quale si trovano quasi tutti gli impianti e gli edifici sia in proprietà; sia in usufrutto.”

TERME DI SCIACCA: "QUALI PROVVEDIMENTI PER SNELLIRE LA BUROCRAZIA?"

"Quali urgenti provvedimenti il governo intende assumere per garantire lo snellimento della burocrazia che ad oggi non ha permesso la pubblicazione di un nuovo bando e che ha invece paralizzato quello che potrebbe essere un importante volano per la ripresa dell'economia siciliana?"
E' quanto si chiede il deputato regionale di Forza Italia, Vincenzo Figuccia, in un'interrogazione parlamentare inviata al presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Il patrimonio delle Terme di Sciacca si compone dello stabilimento delle Terme, delle grotte di San Calogero (convenzionati con il SSN), dell'albergo di San Calogero ( chiuso), del Grand hotel delle Terme (gestito direttamente dalla societa? in liquidazione), del Bar delle Terme e delle piscine Molinelli (affidati a terzi in forza di contratti di affitto), dello stabile ex motel Agip ( in comodato gratuito alla locale polizia municipale) e del complesso San Francesco ( utilizzato prevalentemente per attivita? convegnistica).
Il patrimonio immobiliare richiederebbe interventi immediati ( anche strutturali), con l'impiego di ingenti risorse finanziarie ( pena il deterioramento e conseguente deprezzamento), ma la situazione dell'ente non lo consente, come si evince dalla relazione sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2012 elaborata dal liquidatore delle Terme ( che chiude con una perdita di 1.990.324 euro), e dalla relazione elaborata dal collegio sindacale relativa al medesimo bilancio, dalla quale emerge "lo stato di grave dissesto strutturale nel quale si trovano quasi tutti gli impianti e gli edifici sia in proprietà sia in usufrutto.
Le Terme di Sciacca - scrive Figuccia - sono riconosciute fra le migliori d'Europa. Le sue sorgenti e i suoi fanghi sono giudicati fra i più efficaci al mondo, in quanto acque, fanghi, grotte con proprietà terapeutiche e al tempo stesso, se gestite in maniera adeguata, potrebbero comportare quello che gli economisti definiscono "effetto moltiplicatore" per l'economia siciliana: ossia se un ospite delle terme spende anche un solo euro nella struttura, poi può spenderne dieci volte tanto sul territorio stesso, tra alberghi, ristoranti e negozi.
E' essenziale - conclude Figuccia - valorizzare l'importante patrimonio termale che, senza un adeguato piano di investimenti e di piena utilizzazione dei beni, rischia di degradarsi, trasformandosi così da potenziale risorsa in luogo di degrado ed incuria.

BANDO TERME, FIGUCCIA (FORZA ITALIA) PRESENTA INTERROGAZIONE

Il deputato regionale di Forza Italia, Vincenzo Figuccia, ha presentato un'interrogazione (con risposta scritta urgente) parlamentare al Presidente della Regione e all'Assessore all'Economia sulla questione delle Terme. Il deputato vuole sapere dal Governo "quali urgenti provvedimenti intende assumere per garantire lo snellimento della burocrazia che ad oggi non ha permesso la pubblicazione di un nuovo bando e che ha invece paralizzato quello che potrebbe essere un importante volano per la ripresa dell'economia siciliana".
L'avviso alla "Manifestazione di interesse per l'affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca" fu pubblicato il 10 dicembre 2012.
Il deputato Figuccia evidenzia come "le istituzioni locali avevano sin dal primo momento mostrato grande entusiasmo decidendo di dare la massima pubblicità all'avviso pubblico anche attraverso il sito istituzionale del Comune, considerandolo un atto di estrema importanza per l'intero territorio, ma che lo stesso non ha avuto alcun seguito, in quanto poi non assegnato".
Figuccia considera l'espletamento del bando come "un passaggio storico per la cittadina, ma anche per l'intera Regione, in quanto sarebbe una grande occasione per Sciacca, ma anche una opportunità per fare arrivare in Sicilia investitori da altre parti d'Italia, rilanciando così l'economia della nostra regione".
La vicenda delle Terme ha paradossi inceredibili. Una risorsa economica di grande rilievo che, però, mamma Regione non considera.
E' lo stesso deputato Figuccia a ricordare nell'interrogazione il valore delle Terme che sono "sono riconosciute fra le migliori terme d'Europa, e addirittura le sue sorgenti e i suoi fanghi sono giudicati fra i più efficaci al mondo, in quanto acque, fanghi, grotte con proprietà terapeutiche, possono aiutare a rallentare la progressione di malattie croniche ed a combattere lo stress, producendo quindi un effetto altamente benefico, per la salute di tutti coloro che vi si rechino".
Figuccia evdienzia, inoltre, come le Terme, se gestite in maniera adeguata, "potrebbero comportare quello che gli economisti definiscono "effetto moltiplicatore" per l'economia siciliana, ossia se un ospite delle terme spende anche un solo euro nella struttura, poi può spenderne dieci volte tanto sul territorio stesso, tra alberghi, ristoranti e negoz".
Il deputato di Forza Italia ritiene che "dare in gestione a privati le terme scusciterebbe l'interesse di imprenditori che credendo in questo tipo di investimento e avendo già esperienza nel settore termale e del benessere, potrebbero rilanciare le Terme di Sciacca su scala internazionale".

2014/04/23

AZIONARIATO POPOLARE PER LE TERME: OK DEI GRILLINI, SILENZIO DEL RESTO DELLA POLITICA


Il Meetup ‘Sciacca 5 stelle’,che nei giorni scorsi ha stigmatizzato il silenzio dell’Amministrazione Comunale nei confronti del futuro delle Terme e ritenuto di ben poca valenza il rapporto epistolare del Sindaco Fabrizio Di paola con la Regione Sicilia, è tornato oggi a condannare una gestione le cui scelte appaiono ancora oggi dettate da interessi politico - clientelari ed ha sostenuto l'iniziativa dell'associazione L'Altra Sciacca che ritiene l'azionariato popolare come sola via per rilanciare le strutture.
"Una volta svincolata dalla morsa degli interessi politici che ancora vi gravitano intorno - dicono i grillini - lo sviluppo delle Terme non può prescindere dalla partecipazione della cittadinanza, tramite l’azionariato popolare. Bisogna che i saccensi siano messi in condizione di mostrare quanto tengano a questo patrimonio cittadino, acquisendo una quota di partecipazione nel capitale, intervenendo di diritto nella gestione dell’Azienda Termale".

ARTICOLO PUBBLICATO SU LA SICILIA DEL 22/04/2014


DA SCIACCA A SCIACCA TERME: COSA CAMBIERA'?

Si continuano a fare riunioni fra sindaci del territorio per portare avanti la procedura che porterà alla costituzione di un libero consorzio che racchiuda 20 comuni delle soppresse province di Agrigento, Palermo e Trapani, con Castelvetrano e Sciacca quali centri più grandi.
Come si sa, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n° 8 del 24 marzo 2014 la legge di "Istituzione dei Liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane" con relativa soppressione delle province. In quella occasione il governo Crocetta però venne battuto all'ARS su un emendamento, passato a voto segreto, dei 5stelle che prevede il referendum per la costituzione di nuovi Liberi consorzi tra comuni, in aggiunta ai nove, corrispondenti alle attuali Province.

Insomma, si possono fare tutte le riunioni che si vogliono, ma alla fine ci vorrà un referendum confermativo. L'occasione però è ghiotta per accorpare questo referendum con quello che dovrebbe, ancora una volta, cambiare il nome della città da Sciacca a Sciacca Terme già bocciato dai cittadini. Ma se è vero che l'abito non fa il monaco, di sicuro aggiungere Terme ai cartelli stradali non farà di Sciacca una città termale perché considerato lo stato in cui versano le terme, considerato l'abbandono delle antiche terme selinuntine, referenudm o no, ci vorrebbe una svolta storica e culturale sull'uso e sfruttamento delle risorse termali, mentre qui abbiamo persino problemi ad aprire la piscina del parco visto che due filtri che garantiscono un migliore filtraggio dell'acqua curativa costano quasi 17 mila euro. E' vero, la struttura cerca di sopravvivere, ma non è cambiando il nome alla città che il problema verrà risolto. Sarà curioso vedere i turisti che arrivano a Sciacca convinti di trovare le strutture di Montecatini terme, trovarsi a bere l'acqua delle terme di Montevago.


TERME DI ACIREALE SIGLERA' PROTOCOLLO D'INTESA PER OFFRIRE APPOSITI PACCHETTI TERMALI DEDICATI AI DIPORTISTI

Sarà siglata un’apposita intesa tra il Marina di Riposto “Porto dell’Etna” e le Terme di Acireale

http://www.siciliainformazioni.com/wp-content/uploads/2013/09/terme_acireale-250x200.jpgIl presidente della società Marina di Riposto “Porto dell’Etna”, dott. Giuseppe Zappalà, ed il rappresentante legale della Società “Terme di Acireale”, ing. Luigi Bosco, sigleranno, giovedì 24 aprile prossimo, alle 10.30, nella sala della Presidenza dello stabilimento S. Venera, in via delle Terme 47, ad Acireale, un apposito protocollo d’intesa. L’accordo è relativo ai pacchetti termali di benessere e bellezza che saranno proposti ai diportisti che ormeggeranno presso lo scalo internazionale dell’Etna (Marina di Riposto).
Le parti coglieranno l’occasione per presentare agli organi di informazione la convenzione “Porto-Terme”, attraverso la quale mirano al rilancio del turismo termale, balneare, naturalistico e culturale della città “dei cento campanili” e di tutta la riviera ionica, sfruttando le potenzialità del porto come sicuro punto di riferimento turistico del “Mare nostrum”.

Un'ottima idea forse replicabile anche a Sciacca.

2014/04/17

TERME, L’ALTRASCIACCA: «RIPARTIAMO DALL’ AZIONARIATO POPOLARE»

I saccensi possono riappropriarsi di parte del patrimonio delle terme di Sciacca attraverso l’azionariato popolare. Questa la proposta dell’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca che invita la Regione Sicilia a cedere alcune quote azionarie relative alle società di gestione dei beni termali.
http://i1.ytimg.com/vi/qrmrfv8oZuE/hqdefault.jpgUna percentuale del patrimonio insomma, se la Regione fosse d’accordo, potrebbe tornare in mano ai saccensi. A tal fine L’AltraSciacca invita tutte le associazioni, parrocchie, comitati, movimenti e i singoli cittadini ad aderire all’iniziativa e costituire un comitato civico per acquistare le quote societarie. Le Terme di Sciacca infatti sono nate a suo tempo grazie proprio ad un azionariato popolare.

SCIACCA RIVUOLE LE SUE TERME


Sembra che in questi ultimi giorni le Terme di Sciacca e il loro futuro siano tornati al centro del dibattito cittadino. Noi de L’Altra
Sciacca abbiamo sempre messo al centro dei nostri interessi il patrimonio termale della nostra città, coscienti della sua potenzialità, del ruolo centrale che può assumere per lo sviluppo economico e turistico dell’intero territorio su cui insiste, e oggi ne approfittiamo per rilanciare.
Indipendentemente da quella che sarà la futura gestione delle risorse termali, per la quale dovremo attendere la stesura e la pubblicazione del bando nonché l’aggiudicazione a chi avrà presentato l’offerta migliore, Sciacca, a nostro avviso, deve reclamare e riprendersi la proprietà delle Terme, sempre che davvero Sciacca rivoglia le sue Terme.
termedisciaccaquovadisQuest’ultimo è l’interrogativo che oggi vogliamo porre al resto della popolazione saccense e la cui risposta per noi è chiaramente affermativa.
Nel corso degli anni le Terme sono state sottratte ai legittimi proprietari, i saccensi, per passare nelle mani della Regione Sicilia che, attraverso pessime gestioni, lottizzate dalle classi politiche succedutesi nel tempo, con progetti più o meno oscuri, le ha condotte verso un lento e progressivo degrado e alla conseguente svalutazione, non solo economica.
E’ più che palese il fallimento della politica regionale che, peraltro, oggi considera questo bene quasi come una zavorra di cui non sa come disfarsi. E’ giunto il momento di strapparglielo dalle grinfie per assegnarli il ruolo di risorsa economica fondamentale che gli compete.
Bisogna necessariamente avviare un percorso, tramite la prassi dell’”azionariato popolare” da molti auspicata, che possa consentire ai saccensi di riappropriarsi di una buona parte o dell’intero patrimonio termale cosicché la città di Sciacca possa tornare ad avere un ruolo da protagonista nella sua gestione.
Vogliamo dunque oggi lanciare un appello a tutte le forze politico-sociali cittadine che condividono questa idea, e ci rivolgiamo, indistintamente, a comitati di quartiere, movimenti e partiti politici, comunità religiose, parrocchie, associazioni, società civile e singoli cittadini: vi invitiamo tutti alla costituzione di un comitato
civico che, sondata la volontà della Regione Sicilia di volersi liberare delle quote azionarie relative alle società di gestione dei beni termali, spinga e promuova l’azionariato popolare in tutte le sedi opportune.
Sin d’ora comunichiamo che a quest’iniziativa aderiscono, L’AltraSciacca, la Camera del Lavoro – CGIL di Sciacca e Gioacchino Marsala che in diverse occasioni, anche recentemente, ha avanzato la proposta da noi oggi rilanciata con forza.

2014/04/13

EFFETTUATO IL SOPRALLUOGO ALLE VECCHIE TERME SELINUNTINE DI SCIACCA, MONTE: "SALVAGUARDEREMO IL SITO"

"A seguito della nota, a firma della Associazione di Promozione Sociale “L’AltraSciacca”, ho compiuto, come stamane annunciato, un sopralluogo nello spazio che si affaccia sulle vecchie Terme Selinuntine. In questo spazio si trovano ancora alcune opere dell’artista saccense Salvatore Bentivegna detto “Il Moro”. Dal sopralluogo effettuato si evince la nascita di una nuova sorgente continua d’acqua termale ad alta temperatura. Con il supporto del geometra Enzo Bongiovi’, delle Terme di Sciacca s.p.a., abbiamo rilevato la necessità di predisporre una recinzione dell’area in oggetto a tutela delle opere ed a tutela della nuova sorgente". E' lo stesso assessore Salvatore Monte a spiegare l'importanza del sito sottolineato dall'associazione L'AltraSciacca ieri.
"Sarà mia cura garantire, in tempi brevi, che l’area venga tutelata e che i suggerimenti del Consigliere Comunale Antonio Casciaro, che consigliava di inserire un totem descrittivo che racconti la vita dell’artista e le potenzialità delle nostre acque termali, vengano adottati. Il progetto della Nuova segnaletica turistica, che entro e non oltre il mese di Luglio vedremo allestita nel nostro territorio, donerà maggiori informazioni anche a questa zona" - conclude l'assessore al turismo Salvatore Monte.

TERME SELINUNTINE, UNA NUOVA SORGENTE D'ACQUA


L'assessore Monte spinto dall'associazione l'AltraSciacca ha effettuato il sopralluogo alle Vecchie Terme Selinuntine. Stamane si è recato s nello spazio che si affaccia sulle vecchie Terme Selinuntine. In questo spazio si trovano ancora alcune opere dell’artista saccense Salvatore Bentivegna detto “Il Moro”.
"Dal sopralluogo effettuato- spiega Monte-  si evince la nascita di una nuova sorgente continua d’acqua termale ad alta temperatura". Monte, supportato dal geometra Enzo Bongiovi’, delle Terme di Sciacca, ha rilevato la necessità di predisporre una recinzione dell’area in oggetto a tutela delle opere ed a tutela della nuova sorgente". "Sarà mia cura garantire- dice Monte- in tempi brevi, che l’area venga tutelata e che i suggerimenti del Consigliere Comunale Antonio Casciaro, che consigliava di inserire un totem descrittivo che racconti la vita dell’artista e le potenzialità delle nostre acque termali, vengano adottati".
Per Monte, il progetto della nuova segnaletica turistica, "che entro e non oltre il mese di luglio vedremo allestita nel nostro territorio, donerà maggiori informazioni anche a questa zona".

“THERMAE IN FABULA” OVVERO “A PROPOSITO DI TERME DI SCIACCA ”…

Ancora una volta L’AltraSciacca torna a parlare dell’enorme importanza del bacino idrotermale della nostra città. Una risorsa unica nel paronama europeo e che non abbiamo ancora sfruttato a fondo. Sono sotto gli occhi di tutti le vicende che riguardano la Terme di Sciacca elencate anche sul nostro blog http://termedisciacca.blogspot.it/.
Questa volta però non vogliamo parlare della gestione dell’azienda, ma di un altro aspetto, prettamente naturalistico.
Fortunatamente, infatti, è la natura stessa a ricordarci che Sciacca ha una grande potenzialità termale. In questi giorni hanno fatto comparsa sul web le foto di una sorgente, che magari già tanti conoscevano, in un posto sicuramente noto a molti di voi: lo svincolo che da via Ghezzi conduce al Museo del Mare. Proprio in quel punto una volta sorgeva una baracca costruita da Salvatore Bentivegna meglio conosciuto come “Turiddu u moru”, che ha ricalcato un pò le gesta di Filippo Bentivegna scolpendo su pietra figure antropomorfe.
La baracca è stata rimossa ma proprio in quel punto sgorga una sorgente di acqua termale che potete ammirare nelle seguenti foto realizzate da un nostro fotoreporter.
 L’evento non stupisce più di tanto poichè siamo a due passi dalla valle dei bagni, nota per questi fenomeni, ma ciò che colpisce è anche il contesto. Attorno alla sorgente e sotto gli alberi della zona è un brulicare di sculture del Moro sulla roccia, lasciate in balia dell’azione erosiva degli agenti atmosferici e magari di qualche atto vandalico (già qualche volto non è più riconoscibile).
Noi de L’AltraSciacca ci chiediamo: Perchè non sistemare questa zona preservandola dall’azione dell’uomo e del tempo e renderla un luogo di interesse?
Si potrebbe anche pensare alla creazione di un percorso prettamente pedonale, visto e considerato che molti turisti già percorrono questa strada, che parte dalla Chiesetta della Madonna del Riposo (utilizzabile per mostre temporanee o permanenti), scende giù per la valle dei Bagni con l’edificio delle Terme Selinuntine (salvandolo dal più totale degrado) e che termina con la sorgente naturale. Una zona che potrebbe anche essere meta di qualche passeggiata domenicale, arricchendola magari con degli eventi.
Un domani poi il percorso si potrebbe prolungare grazie all’apertura del Museo del Mare.
Il punto più oneroso del progetto sarebbe la sistemazione delle vecchie Terme Selinuntine, ma la fruibilità della Chiesetta, la sistemazione del percorso e la preservazione, segnalazione e fruibilità della sorgente e delle sculture potrebbero essere delle azioni attuabili sin da ora e non particolarmente costose.

ANCORA QUERELLE SULLE TERME FRA 5 STELLE E DI PAOLA

Strana, ma mica tanto, l'amministrazione "Di Paola & Co." che alle critiche risponde col solito vecchio ritornello sulle responsabilità che sono di altri (vedi discariche abusive) e sui soldi che non ci sono (anche se 3000 euro per l'albero di Natale si trovano facilmente).
Strano è che per mettere in sicurezza i siti contaminati dall'amianto serva l'intervento del deputato regionale Mangiacavallo del M5S e che non serva l'intervento dell'on. Marinello, presidente della Commissione Ambiente al Senato nonché della stessa corrente politica di codesta amministrazione.
Strano è, infine, che le Terme debbano reputarsi un bene regionale quando il bacino idro-termale scorre nel sottosuolo di Sciacca. Chi guida la città non solo ha il sacrosanto dovere di salvaguardare la risorsa e il suo valore storico ma deve rivendicarne la proprietà alla Regione.
Il Sindaco non può, a nostro avviso, limitarsi esclusivamente ad elencare le lettere inviate alla presidenza e all'assessorato regionale, ma deve schierarsi in prima linea con i suoi cittadini e, come fece per il tribunale, chiedere interventi mirati al Governo siciliano, sensibilizzare la popolazione, chiedere la convocazione di consigli comunali aperti e discutere coi saccensi le iniziative e le eventuali proposte per il rilancio delle Terme.
Comprendiamo che buona parte delle energie e delle risorse comunali siano stati utilizzate per il rilancio di un Carnevale che alla fine ha scontentato finanche gli stessi cofinanziatori, ma ci aspettiamo il medesimo impegno anche per qualcosa di "meno importante" e bistrattato come le Terme di Sciacca.
Noi attivisti del Meetup “Sciacca 5 stelle", come chiesto dal nostro Sindaco, dopo aver acquisito gli atti amministrativi delle Terme di Sciacca che ci auguriamo il commissario straordinario, dott. Carlo Turriciano, ci fornirà in tempi rapidi, faremo nomi e cognomi per dimostrare che le scelte sinora effettuate sono state dettate da mero interesse politico.
Che si riparta, per un pronto rilancio delle Terme, dal cacciar via la politica dalla loro gestione, anche se solo transitoria.

TERME, MOVIMENTO 5 Stelle:"SCELTE EFFETTUATE PER MERO INTERESSE POLITICO"

Replicano a stretto giro, alle recenti dichiarazioni dell'amministrazione, dal MeetUp di Sciacca del Movimento 5 Stelle.
Secondo i pentastellati saccensi infatti, l'amministrazione "Di Paola & Co." risponde alle critiche col solito vecchio "ritornello sulle responsabilità che sono di altri" - chiaro riferimento è alla questione delle discariche abusive N.d.R. -  e sulle scarse possibilità economiche del Comune; tesi questa, smentita dai 5 Stelle dal fatto che:"3000 euro per l'albero di Natale, al Comune,  li trovano facilmente".
Nella nota di oggi, il pentastellati parlano delle "stranezze" che stanno contraddistinguendo la giunta Di Paola.
"Strano - dicono infatti dal MeetUp grillino - è che per mettere in sicurezza i siti contaminati dall'amianto serva l'intervento del deputato regionale Mangiacavallo del M5S e che non serva l'intervento dell'on. Marinello(NCD), presidente della Commissione Ambiente al Senato nonché della stessa corrente politica dell'amministrazione Di Paola".
"Strano è, infine, che le Terme debbano reputarsi un bene regionale quando il bacino idro-termale scorre nel sottosuolo di Sciacca. Chi guida la città non solo ha il sacrosanto dovere di salvaguardare la risorsa e il suo valore storico ma deve rivendicarne la proprietà alla Regione".
Secondo il MeetUp il sindaco Di Paola "non può limitarsi esclusivamente ad elencare le lettere inviate alla presidenza e all'assessorato regionale, ma deve schierarsi in prima linea con i suoi cittadini e, come fece per il tribunale, chiedere interventi mirati al Governo siciliano, sensibilizzare la popolazione, chiedere la convocazione di consigli comunali aperti e discutere coi saccensi le iniziative e le eventuali proposte per il rilancio delle Terme".
La nota prosegue poi dicendo che pur comprendendo che buona parte delle energie e delle risorse comunali siano state utilizzate per il rilancio di un Carnevale "che alla fine ha scontentato anche gli stessi cofinanziatori", è comunque lecito aspettarsi il medesimo impegno anche per qualcosa di "meno importante e bistrattato" come le Terme di Sciacca.
"Noi attivisti del Meetup “Sciacca 5 stelle", come chiesto dal nostro Sindaco, dopo aver acquisito gli atti amministrativi delle Terme di Sciacca che ci auguriamo il commissario straordinario Turriciano, ci fornirà in tempi rapidi, faremo nomi e cognomi per dimostrare che le scelte sinora effettuate sono state dettate da mero interesse politico".
"Che si riparta, - concludono - per un pronto rilancio delle Terme, dal cacciar via la politica dalla loro gestione, anche se solo transitoria".

TERME, DI PAOLA: «STIAMO FACENDO TUTTO QUELLO CHE CI E' CONSENTITO»


Di Paola fTerme di Sciacca. C’e’ la replica di Fabrizio Di Paola alla nota di ieri del Meet up 5 stelle. L’intervento non avrebbe meritato alcuna risposta, dichiara il sindaco, se non fosse stato per il solito tentativo di adombrare sospetti rispetto a competenze che non appartengono al sindaco. Le terme appartengono alla regione siciliana, la gestione commissariale della societa’ termale risponde al governo regionale, il sindaco non ha poteri per decidere sulle scelte gestionali del commissario. Questa la replica di Di Paola che poi aggiunge: altro discorso e’ la costante battaglia che sto portando avanti sul piano politico per la funzionalita’ delle terme, per la valorizzazione del patrimonio, per la definizione del processo di privatizzazione, con una serrata interlocuzione con la Regione anche per l’apertura del grand hotel e la salvaguardia dei posti di lavoro. Un lavoro, continua il sindaco, di cui quest’anno si vedono i risultati con la funzionalita’ della struttura. E’ facile scaricare anche la responsabilita’ altrui sul sindaco della citta’. Invece di adombrare sospetti, conclude Fabrizio Di Paola, il Meet up cinque stelle di Sciacca faccia nomi e cognomi di chi ha ricevuto incarichi e consulenze e di chi li ha assegnati.

TERME DI SCIACCA, DI PAOLA RISPONDE AI 5 STELLE

Il sindaco Fabrizio Di Paola replica alla nota diffusa ieri dal Meet Up 5 Stelle di Sciacca sulla gestione delle Terme. L’intervento non avrebbe meritato alcuna risposta – dichiara il sindaco Di Paola – se non fosse stato per il solito tentativo di adombrare sospetti rispetto a competenze che non appartengono al sindaco. Le Terme appartengono alla Regione Siciliana. La gestione commissariale della società termale risponde al governo regionale. Il sindaco non ha poteri per decidere sulle scelte gestionali del commissario.
Altro discorso – aggiunge il sindaco Di Paola - è la costante battaglia da me condotta sul piano politico per la funzionalità delle terme, per il suo rilancio, per la valorizzazione del patrimonio. È facile scaricare anche la responsabilità altrui sul sindaco della città. Invece di adombrare sospetti - conclude Di Paola - facciano nomi e cognomi di chi ha ricevuto incarichi e consulenze e di chi li ha assegnati. 
FONTE 
Notizia del: 11/4/2014

TERME DI SCIACCA, NOTA DEI 5 STELLE: "IL SILENZIO DEL SINDACO E' PREOCCUPANTE"

"Il silenzio del sindaco e dell’assessore al turismo sulle terme di Sciacca è preoccupante. Ad oggi appaiono del tutto oscure le regole cui risponde la gestione commissariale, mentre sembra chiaro che le nomine e le consulenze siano dettate, ancora una volta, da puro interesse politico, tipico di quella vecchia politica clientelare che per anni ha utilizzato i dipendenti delle terme come serbatoio elettorale".
Inizia così una nota del Meetup Cinque Stelle di Sciacca. Presi di mira, sull'ormai annosa vicenda delle Terme, il primo cittadino saccense, Fabrizio Di Paola e l'assessore al turismo Salvatore Monte.
Vista la precaria situazione dell’azienda e l’interesse primario che essa riveste per l’economia turistica della città - continuano nella nota - ci saremmo aspettati un continuo monitoraggio da parte del sindaco, con una attenta e costante verifica dei criteri di gestione e di assunzione di personale e consulenti. Tuttavia - concludono dal M5S - questa amministrazione ha il brutto vizio di scaricare sugli altri le proprie responsabilità, mal celando in tal modo una certa negligenza o semplice incapacità.
Le Terme di Sciacca, quindi, ritornano prepotentemente d'attualità così come spesso avviene a ridosso di una tornata elettorale. Giusto l'interessamento del Meetup di Sciacca, ma è troppo comodo e fin troppo facile asserire che "le nomine e le consulenze sono dettate, ancora una volta, da puro interesse politico" senza non fare i nomi.
Quali le assunzioni calate dall'alto? Chi sono i dipendenti poi inglobati in quel serbatoio elettorale? Chi ha ottenuto il posto grazie alla politica?
Notizia del: 10/4/2014 

2014/04/03

ANTONIO MANGIA INTERESSATO AL PATRIMONIO TERMALE

Dopo un’apertura a singhiozzo, effettuata nel periodo tra febbraio e marzo (anche in concomitanza col Carnevale), si accinge a riprendere a pienissimo ritmo, da venerdì 4 aprile, l’attività dell’Hotel Lipari, uno dei quattro alberghi del complesso alberghiero di Sciaccamare, di proprietà di Aeroviaggi, il colosso turistico di proprietà di Antonio Mangia. L’11 aprile sarà la volta del Cala Regina; il 18 si accoglieranno gli ospiti del Torre del Barone; il 25 aprile anche le camere dell’Alicudi saranno a disposizione dei clienti. Da quel momento l’attività sarà a pieno regime per tutti gli hotel.
Antonio Mangia
Sciaccamare è pronta a riprendere la stagione, dunque. Con prospettive significative di sviluppo e perfino di rilancio di tutto il territorio, non solo dunque per l’ex Sitas ma anche per altri impianti ricettivi della città.
“Solo Mangia può rilanciare le Terme”, dicono da Palermo alcuni dei suoi più stretti collaboratori. Insomma: lo scenario non sembra di secondaria importanza, tanto più che Aeroviaggi, pur con le critiche che Antonio Mangia non ha mai lesinato alla politica ma anche allo stesso tessuto sociale cittadino, più volte accusato di non avere la migliore cultura dell’ospitalità che da una città come Sciacca ci si aspetterebbe, oggi è l’unico soggetto ad avere forse una conoscenza perfetta delle tendenze sui possibili flussi turistici che riguardano il territorio di Sciacca, e un suo intervento forse potrebbe finalmente chiudere una fase lunghissima, iniziata ben 15 anni fa. Al 1999 risale, infatti, il via libera della Regione siciliana alla legge che stabiliva la privatizzazione delle Terme. Dopo 15 anni di bandi, spedizioni più o meno produttive di assessori, dibattiti politici e ordini del giorno del Consiglio comunale, Antonio Mangia potrebbe scrivere finalmente la parola fine su un’avventura infinita. L’obiettivo è ambizioso: rilanciare le Terme, sperando naturalmente che a questo corrisponda la creazione (e soprattutto la salvaguardia) di posti di lavoro.
È il caso dello stesso Grand Hotel delle Terme. Si sussurra da qualche giorno, con sempre maggiore insistenza, che Aeroviaggi sia ormai pronta a fare un’offerta alla Regione Siciliana per acquisire la gestione della struttura alberghiera del viale delle Terme. Il tentativo potrebbe anche essere quello di anticipare i tempi sul bando per manifestazioni d’interesse che Palermo dovrebbe tornare a pubblicare. Antonio Mangia in persona ha già incaricato diversi suoi emissari a interloquire con il governo della Regione ma anche con gli stessi funzionari dell’assessorato regionale all’Economia, per capire da loro se ci siano o meno margini significativi per un’acquisizione del patrimonio termale per una gestione privata. Non si sa se questo sia possibile. Si sa per certo che Mangia intende affrettare i tempi, non escludendo di intervenire sin dalla stagione in corso. Comunque la si pensi, finalmente si può toccare con mano una prospettiva. Si spera solo che il tutto non si impatanti nelle secche della burocrazia, con buona pace delle belle parole e dei convegni sulle prospettive turistiche, di cui la gente è ampiamente stanca come dimostrano anche alcuni risultati elettorali.