Acireale ieri e oggi. E domani? L’intervento del Presidente del Lions Rosario Musmeci.
18 APRILE 2013
ACIREALE, IERI E OGGI. E DOMANI?
INTERVENTO DI APERTURA
Fin dal giorno del mio
insediamento come Presidente del Lions Club Acireale, il 7 luglio 2012,
ho cercato di attuare un programma che fosse realmente al servizio della
nostra Associazione e della comunità civile che vive nel territorio in
cui opera il Club.
Ho esposto le mie idee ai “Comitati”
che si sono costituiti ad inizio di anno sociale e che concretamente
avrebbero dovuto dare attuazione al programma, ricevendo sempre risposte
positive: di questo ringrazio tutti i soci ed i Coordinatori dei
Comitati in particolare.
Questa sera aggiungiamo un
altro tassello al quadro delle iniziative che abbiamo programmato. Il
desiderio di renderci quanto più possibile solidali con la cittadinanza,
di cui anche noi facciamo parte integrante, ci ha spinti ad affrontare
lo spinoso problema del dove va la nostra città. Abbiamo cioè voluto
proseguire, come è nella tradizione del nostro Club, un dibattito con le
istituzioni e con la cittadinanza, dando particolare spazio alle
esigenze che emergono in seno ad essa e che tante volte restano sopite o
che vengono disattese in modo più o meno palese. Come è nel nostro
stile e nella nostra tradizione, vogliamo continuare ad essere
propositivi, perché il nostro compito non è di distruggere, bensì, per
quanto è nelle nostre possibilità e nelle nostre competenze, di aiutare
sia le istituzioni che la comunità civile a dare alla città il posto che
giustamente le compete all’interno della realtà provinciale, regionale e
nazionale.
Il titolo di questo incontro, “Acireale, ieri e oggi. E domani?”, vuole riassumere il desiderio e la volontà di creare un’altra occasione (come lo è, per esempio, ancora oggi, il “Forum delle Terme”)per
proseguire il dialogo città-istituzioni attraverso una analisi della
realtà di Acireale così come è stata nel passato e come si pensa
concretamente di prospettarla per il futuro. Il punto di mediazione tra i
due poli – passato e futuro – costituisce il nostro presente con le
luci e le ombre che lo contraddistinguono. Ecco allora che uno sguardo
al nostro presente può essere foriero di nuove e positive prospettive
per immaginare e progettare il domani secondo linee comportamentali
conseguenti.
Abbiamo strutturato
l’incontro chiedendo l’intervento di tre autorevoli rappresentanti della
nostra comunità civile che tratteranno rispettivamente la situazione
economica (il prof. Rosario Faraci), il contesto socio-politico (il
dott. Orazio Massimino) e lo stato della cultura ad Acireale (il dott.
Giuseppe Contarino).
L’iniziativa, però, non si
esaurisce con questo incontro. Proprio perché riteniamo doveroso
continuare il dibattito con la città, abbiamo pensato di creare uno
strumento che non faccia dissolvere l’iniziativa nell’arco di un
pomeriggio, ma che lasci la porta aperta ad un continuo confronto con
tutti coloro che sono interessati al bene comune.
Ci siamo posti, quindi, da
una parte di fronte alle richieste dei nostri soci, dall’altra di fronte
ai problemi ed alle aspettative del nostro territorio. Ci siamo
pertanto chiesti come creare un sistema di consultazione sulla vita del
nostro Club; ci siamo chiesti, altresì, come potere dar voce a chi non
ha voce, a chi vorrebbe democraticamente partecipare al dibattito sulle
questioni che maggiormente interessano la collettività e non trova uno
spazio adeguato per farlo.
Nel tentativo di coniugare,
come dicevo un istante fa, il passato con il futuro, abbiamo preso in
esame la situazione odierna della nostra città, facendo delle semplici
quanto dolorose constatazioni. Il quadro che si è presentato è stato
veramente desolante: chiuso un pastificio, chiusa una fabbrica di
strumenti musicali, chiuse le Terme con il centro benessere ad esse
collegato e praticamente mai aperto, chiuso lo stabilimento di acque
minerali di Pozzillo, in crisi profonda l’agrumicoltura, in crisi le
strutture alberghiere con due di esse chiuse in quanto collegate alle
Terme e con un turismo, il più delle volte, “mordi e fuggi”, che
trasforma i nostri alberghi in dormitori, in crisi le piccole strutture
economiche a conduzione familiare, che arricchivano il nostro centro
storico e portavano risorse all’economia locale. Si è constatato cioè
che trenta, quaranta anni fa, Acireale aveva una solida struttura
economica pur operando in un quadro locale e nazionale più semplice, più
“artigianale”, ma decisamente più imprenditoriale e, di conseguenza,
più produttivo.
Oggi, quando mezzi e
strumenti sono enormemente più sofisticati, ci si è accorti di essere
rimasti al palo. Stranamente, perché i centri termali e di benessere
seguitano a fiorire e, pur in una situazione generale di crisi, riescono
a reggere la struttura economica di parecchi centri piccoli e meno
piccoli; in modo incomprensibile perché l’uso, addirittura
sproporzionato, di acque minerali, non è per niente in crisi mentre noi
seguitiamo a bere acqua proveniente da tutti gli angoli del Paese,
dimenticando, spesso per un eccesso di “esterofilia”, e consentitemi qui
una nota polemica, quelle prodotte dietro l’angolo; inspiegabilmente,
perché gli agrumi e, per quel che ci interessa più da vicino, i limoni,
seguitano ad essere utilizzati per gli usi più disparati e provengono a
noi anche dall’altro lato del pianeta (Argentina), per non parlare dei
Paesi che si affacciano sul Mediterraneo; stranamente, ancora, perché,
pur in un contesto di crisi, il turismo seguita a costituire la
struttura economica portante di intere contrade che sicuramente non
hanno niente di più di quello che offre la nostra terra in bellezze
artistiche, archeologiche, culturali, in siti naturali (mare e monti in
un binomio difficilmente ripetibile altrove), consentendo la
sopravvivenza anche delle relative strutture commerciali.
Si è dovuto fare uno sforzo mentale iniziale per attualizzare il motto lionistico “We serve”,
che spesso appare relegato solo ed esclusivamente a concetti sempre
validi ma non sempre al passo con la realtà che stiamo vivendo, che
impone, quanto meno, una rivisitazione delle modalità di approccio al
servizio che la nostra Associazione è chiamata ad offrire se vuole
restare fedele ai suoi scopi.
Ci ha aiutato, in questa
prospettiva, il motto che il Governatore Antonio Pogliese ha voluto
coniare per il corrente anno sociale: passare dalle analisi alle
proposte, essere cioè il più possibile operativi.
È in questo contesto che si
colloca l’idea di dar vita ad un sito ed a un blog gestiti dal nostro
Club, pur vivendo in una realtà in cui si rischia di inflazionare, se
già non sta accadendo, uno strumento nato per incentivare conoscenza,
condivisione, crescita, maturazione. Si è pensato di fornire, in tal
modo, comunicazioni utili ed aggiornate ai nostri soci, e di dare nel
contempo alla collettività la possibilità di trovare una cassa di
risonanza delle aspettative, dei desideri, delle proteste, delle
aspirazioni delle cittadine e dei cittadini che, pur essendone i primi e
più diretti destinatari, normalmente restano ai margini del dibattito
sui grossi problemi del territorio in cui è presente il Lions Club
Acireale.
Abbiamo deciso, infine, che era bene rischiare, che bisognava uscire allo scoperto, creando un “forum” aperto
a quanti hanno a cuore il bene della cosa pubblica o, anche più
semplicemente, desiderano esternare le proprie opinioni, sentirsi parte
attiva e partecipe di ciò che succede attorno.
Nello stesso tempo abbiamo
pensato di ampliare il servizio nei confronti della collettività,
inserendo nel sito alcuni settori che possono essere utili a coloro che
si accostano allo strumento informatico. Si è creato così un settore per
le Scuole del territorio ed un altro per le Associazioni di
volontariato. In tal modo si vuol dare la possibilità, anche a coloro
che non vivono nel nostro territorio, di conoscere la nostra terra ed i
servizi che vengono loro offerti.
L’apertura alla cittadinanza,
il metterci, ancora una volta, a disposizione, anche intellettualmente,
delle esigenze che, pur sopite, vogliono trovare una possibilità di
esprimersi, un riappropriarsi, da parte dei cittadini, del loro diritto
di essere ascoltati, ci è sembrato un obiettivo nello stesso tempo
concreto, operativo, possibile in rapporto alle nostre capacità e
competenze, realmente al servizio sia della cittadinanza, sia dei
reggitori della cosa pubblica che, se vorranno, potranno tastare il
polso, anche in questo modo, degli umori della base, accogliere inviti e
suggerimenti, mettersi più a contatto e più al servizio di coloro che
li hanno delegati a rappresentarli.
Sembrava di aver scoperto
l’uovo di Colombo; ma non appena abbiamo incominciato a discutere sulla
reale fattibilità del progetto, sono sorti subito i problemi: bisognava
trovare le persone capaci non solo di impegnarsi concretamente
nell’impresa, ma anche di dare continuità ad una iniziativa che
necessita di professionalità, competenza, disponibilità, lungimiranza,
costanza.
La strada, lo sappiamo, non è
agevole né semplice. Forse è stato più facile iniziare l’impresa di
quanto non lo sarà il continuarla. Avremo bisogno che l’entusiasmo di
oggi non si affievolisca, non ceda il passo alla routine. Abbiamo
bisogno di persone disposte a tenere costantemente aggiornato il sito se
vogliamo non solo rendere un servizio sempre attuale, ma anche
dimostrare che teniamo ad esso perché lo riteniamo realmente utile.
Per questo, mentre rivolgo un
vivo ringraziamento ai membri del Comitato – Lions e Leo – e a quanti
hanno voluto credere nella nostra proposta (Dirigenti scolastici,
Presidenti di Associazioni, semplici cittadini), rivolgo un invito a
tutta la comunità civile perché con i suoi interventi, con i suoi
suggerimenti costruttivi, con le sue proposte, possa aiutarci ad
ampliare il raggio di azione del sito per renderlo sempre più aderente
alle aspirazioni ed alle esigenze della collettività, puntuale, preciso,
obiettivo, non di parte, teso soltanto alla ricerca del bene comune.
Un ringraziamento particolare
consentitemi di rivolgere all’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici ed
al suo Presidente, dott. Giuseppe Contarino, che ci hanno concesso l’uso
di questo prestigioso locale. Il nostro desiderio di tenere l’incontro
in quello che costituisce il cuore pulsante della cultura della nostra
città si è trovato subito in sintonia con chi rappresenta questa
prestigiosa istituzione che aspetta, anch’essa, di essere pienamente
valorizzata, come sicuramente merita: sono convinto che potremo
proseguire ancora in questo rapporto di sinergia e di collaborazione.
Passo adesso la parola ad dott. Nino Milazzo che coordinerà i lavori della serata.
Rosario Musmeci