Un articolo, a cura di Franco Iacch, che setaccia i programmi elettorali dei candidati a sindaco di Sciacca, analizzando le soluzioni proposte da ognuno per risolvere la questione termale.
Quali sono le proposte dei candidati a sindaco per rilanciare le terme di Sciacca e cosa faranno, una volta ottenuta la poltrona di primo cittadino, per ridare lustro e dignità ad una struttura che, in questi anni, sembra essere stata abbandonata dal governo regionale? Continuiamo, oggi, ad approfondire nello specifico i programmi elettorali dei candidati che concorreranno alle amministrative di maggio. Pippo Turco, candidato di Italia dei Valori, prima di prospettare una soluzione, si chiede come sia possibile che in ogni comune dove sia presente il termalismo ci siano qualità e servizi con ricadute economiche rilevanti per la città che la possiede. Questo non avviene a Sciacca. Interverremo con il governo regionale – scrive Turco – per completare l'iter della privatizzazione ed imporre un ruolo principale del comune di Sciacca che sebbene non sia in compartecipazione, dovrà avere una voce autorevole. Enzo Guirreri, candidato a sindaco di Sel, affronta la tematica terme al primo punto del capitolo turismo. Rilancio delle Terme e dell'azienda - scrive Guirerri – ponendo fine alle pessime stagioni e chiudendo, definitivamente, il capitolo degli sprechi. Poche parole, ma dirette, in stile con il programma. Fabrizio Di Paola, espressione del Popolo delle Libertà, parla di Terme alla decima pagina, facendo prima una lunga prefazione sulla qualità dei servizi offerti. Le Terme di Sciacca, vengono considerate come un formidabile strumento economico occupazionale e occorre – scrive l'ex consigliere - una interlocuzione incisiva con la Regione per la definizione del processo di privatizzazione, adeguando l'offerta alle nuove richieste di mercato. La città, però, conclude Di Paola, dovrà attrezzarsi in modo tale da sfruttare tale rilancio. Gioacchino Marsala, affronta l'argomento Terme connessa al turismo, considerate la vera scommessa. Oltre a seguire le vere intenzioni del governo regionale al fine di individuare il miglior partner che possa assicurare il rilancio delle Terme e degli alberghi – scrive Marsala – non va sottovalutata l'ipotesi di tornare a proporre la forma dell'azionariato popolare. Infine, Emma Giannì, del Movimento Cinque Stelle, nel suo programma elettorale parla di salvaguardia del bacino idrotermale con una campagna volta alla riproposizione dell'azionariato popolare: in questo modo saranno i saccensi i veri proprietari delle Terme, che ne affideranno la gestione a terzi. La Giannì, però, propone la creazione di un network relazionale con gli altri complessi termali del mediterraneo al fine di diversificare l'offerta rendendola complementare.
Sul capitolo Terme, ogni candidato
dice la sua, il che li pone tutti sullo stesso piano. Tutti parlano di
rilancio e di massimizzazione delle risorse. Intanto, la camera del
lavoro di Sciacca, chiede in una nota, se i candidati a sindaco hanno
inserito nel loro programma il punto riguardante la tassa comunale sugli
immobili che riguarderà entro poco tempo, l'80% dei cittadini. L'Imu –
scrive il segretario cittadino Franco Zammuto – investe
indiscriminatamente tutte le categorie sociali e l'adozione del
regolamento sarebbe un segno importante per valutare il grado di
sensibilità e l'indirizzo politico dei futuri candidati a sindaco verso
le problematiche economico sociali dei cittadini.
Fonte: teleradiosciacca.it
Nessun commento:
Posta un commento