Cari lettori e frequentatori del blog "Terme di Sciacca, quo vadis?", pubblichiamo qui di seguito la lettera che vorremmo spedire alla redazione della nota trasmissione televisiva de "Le iene" perché si interessi alla triste vicenda delle nostre Terme.
Preghiamo le organizzazioni sindacali, le associazioni, i comitati, i lavoratori, le istituzioni cittadine che hanno intenzione di sottoscriverla di darcene comunicazione entro il prossimo 14 dicembre al seguente indirizzo e-mail: termedisciacca@gmail.com .
Grazie per la vostra collaborazione e il vostro sostegno.
Franco Zammuto
Pietro Mistretta
Lettera a Le Iene
Care Iene, siamo del comitato “Salviamo le Terme” che si è costituito a seguito della decisione del C.d.A. della Società Terme SpA di chiudere le terme di Sciacca nel marzo del 2015.
Considerato che raccogliete e denunciate incongruenze, scippi e raggiri che ad ogni livello vengono perpetrati nel nostro paese, ci rivolgiamo a Voi con la speranza che possiate darci una mano nella battaglia, che speriamo di poter vincere, in favore della risoluzione di un problema di rilevante portata economico-occupazionale del nostro territorio.
Nella nostra Sciacca, il 6 marzo di quest’anno sono state chiuse le Terme, patrimonio naturale inestimabile che affonda le proprie radici nella storia sin dall’avvento dei Greci in Sicilia e dalla nascita dei Templi di Selinunte, le cui proprietà terapeutiche si possono facilmente conoscere attraverso una semplice ricerca in rete.
Vi risparmiamo la lunga storia che ha portato alla chiusura delle terme, che ci riserviamo di rappresentarvi qualora mostraste interesse della vicenda, ma è utile sapere che la battaglia condotta da organizzazioni sindacali, associazioni, comitati, lavoratori e istituzioni cittadine per ottenere la loro riapertura, nonostante un esposto presentato nel mese di agosto sia alla Procura di Sciacca che alla Corte dei Conti, ad oggi, non ha sortito alcun risultato.
Eppure sono state tante le passerelle e le promesse di politici regionali e nazionali. Promesse che si sono sempre infrante e arrese al cospetto di una burocrazia talmente labirintica e ingarbugliata da rappresentare, alla fine, il pretesto perfetto per nascondere indifferenza, ignavia e incapacità della politica e, al contempo, per affermare la supremazia dei “burocrati”, autentici corresponsabili dello sfascio di questa nostra isola.
Quello che oggi ci è dato sapere è che, a fronte di manifestazioni di interesse a gestire le terme di Sciacca da parte di imprenditori a livello di Aeroviaggi SPA e Rocco Forte Hotel, non si può procedere ad un bando provvisorio di aggiudicazione a privati a causa della mancanza di un banale allaccio fognario lungo circa cento metri, che dovrebbe scongiurare lo scarico a mare dei reflui dell’attività termale.
Sapere e accettare che solo cento metri di rete fognaria sono la causa che impedisce ad uno stabilimento termale eccezionale per stile ed efficienza, ad alberghi e piscine di poter lavorare non può che destare sorpresa, incredulità e sconcerto sia in chi vive in paesi sviluppati sia in chi vive in paesi del terzo mondo, dove molto probabilmente sarebbe stato scavato un solco per terra per consentire il funzionamento di una risorsa così importante. Ovvio che noi, come appartenenti ad un sedicente paese “occidentale”, non saremmo favorevoli ad un semplice solco per terra, ma allo stesso tempo non possiamo nemmeno accettare che le terme rimangano chiuse fino a quando non sarà realizzato il progetto esecutivo del secondo modulo del piano fognario della nostra città e poi, per accelerare le procedure, procedere allo stralcio dei cento metri di fogna da realizzare. Dalle “nostre parti”, per realizzare un progetto esecutivo trascorrono anni e anni.
Care Iene, volete darci una mano?
In allegato l'esposto presentato alla Procura di Sciacca dalla CGIL C.d.L. nell’agosto 2015 dal quale potete ricavare i passaggi degli ultimi anni di questa assurda vicenda.
I sottoscrittori
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