2014/12/28

RILEGGERE LA STORIA DEGLI ULTIMI 20 ANNI PER CAPIRE GLI ERRORI RECENTI

Sulla vicenda che riguarda le Terme, in questi ultimi giorni abbiamo pubblicato alcuni articoli forieri di riflessione e di dibattito. Oggi, riceviamo una lettera dell'ex direttore generale Alfredo Ambrosetti. E' una lettera che pubblichiamo volentieri e che ispira a guardare la storia delle terme stesse quando, in un recente passato, sono diventate elementi di propulsione non solo nell'attività istituzionale,ma anche come riferimento di in iniziative culturali e artistiche di ampio respiro.
Caro Direttore, anzi Caro Filippo,
ho letto i Tuoi due recenti articoli sulla vicenda delle Terme di Sciacca ed ho apprezzato le Tue analisi e le Tue considerazioni, e così come alcuni anni addietro Ti ho - forse con un’enfasi eccessiva (ma devi considerare i 23 anni di vita personale e professionale passati alle Terme e per le Terme) - confutato alcune posizioni, oggi riconosco che quanto scrive il Corriere di Sciacca rappresenta l’unica seria rappresentazione della realtà attuale, l’unica operazione verità che finalmente consente di far cadere il castello di bugie, imprecisioni, mistificazioni e travisamenti che da anni imbonitori di ogni risma e di ogni colore propinano su questo patrimonio cittadino.
Mi ero riproposto, anzi avevo giurato a me stesso, dopo che due amici giornalisti delle due emittenti televisive cittadine avevano ritenuto di volere ancora una volta ascoltare la mia opinione sulla attuale situazione delle Terme, di non parlare mai più di Terme, ma come vedi non me la sono sentita (forse qualche volta è bello essere incoerenti, ma solo per l’ultima volta). Capirò anche se non potrai pubblicare questo scritto per la sua lunghezza, ma io dovevo farlo, lo dovevo a me stesso ed alla mia Città.
Il primo dato che mi sento di condividere è che questo patrimonio, in realtà, interessa poco, pochissimo, come se fosse un corpo estraneo alla Città. Negli anni ottanta e novanta una gestione illuminata di vertici politici (Pasquale Mannino, il Consiglio di Amministrazione di undici galantuomini, Commissari Straordinari competenti ed appassionati), ed un grande gruppo di lavoratori, molti legittimamente stabilizzati dopo più di trenta anni di precariato, hanno ricostruito insieme un patrimonio che sembrava condannato ad essere assorbito dall’allora nascente galassia della SITAS, progettata come il nuovo gigante Golia del turismo termale che avrebbe cancellato il piccolo Davide della piccola stazione termale.
Ed invece, come spesso accade, si verificò proprio il contrario: per anni quel progetto si rivelò claudicante e le Terme invece crebbero fino a rappresentare per molto tempo l’unica offerta turistico-termale del territorio, ma soprattutto divennero il “posto” per antonomasia, dove incontrarsi, passeggiare, godere delle bellezze del rifatto parco, delle ricostruite piscine; era il momento dei concerti nella cavea, delle scuole di nuoto per bambini, del lancio dell’ex Convento San Francesco come centro di numerosi congressi internazionali e galleria espositiva, del “Punto nel Mediterraneo” che portò a Sciacca critici come Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Marco Goldin, galleristi e mercanti d’arte come Tiziano Forni, scultori come Gentile, Spender, Ciulla, pittori come Mattioli, Savinio, Bagnai, il cui catalogo venne edito da Sellerio ed i cui testi furono affidati a Vincenzo Consolo e Gioacchino Lanza Tomasi.
E la mostra “Anni ottanta in Italia”, che ebbe recensioni incredibili nella stampa e nelle rivista specializzate, dopo la nostra Città fu anche a New York. E la presentazione al San Francesco del libro di Gillo Dorfles “Il Giardino Incantato”, ne vogliamo parlare?
A questo punto qualcuno potrebbe legittimamente chiedersi ma stiamo parlando di Sciacca? Di questa Sciacca? Si, certo, e dobbiamo sempre ricordarlo che quella era Sciacca, lo dobbiamo ricordare soprattutto ai giovani, ricordare loro che nella storia della propria Città c’è sempre un momento in cui qualcuno o qualcosa decide di diventare momento di progettazione, di aggregazione, di realizzazione di idee che quando nascono sembrano utopie ma che sono bellissime proprio per questo; tutto questo grazie all’Azienda delle Terme, che si affiancò al Comune, alla Provincia, alla Regione e divenne protagonista di una rinascita culturale.
Ma quale privato avrebbe fatto tutto questo? Intanto prestazioni termali e fatturati crescevano, si rifaceva il look del Grand Hotel delle Terme, si utilizzavano soldi del bilancio dell’Azienda che erano stati accantonati negli anni proprio per questo (alla metà degli anni novanta si investirono circa dodici miliardi così raccolti) per interventi sui pozzi e sulle condotte, per realizzare i Molinelli, per proteggere il bacino termale, si realizzarono brochure e cataloghi in sei lingue (giapponese compreso), si consolidarono le partecipazioni alle borse ed ai work-shop turistico-termali nazionali ed internazionali con le delegazioni regionali, si ricercarono rapporti con operatori e buyers interessati e si stipularono contratti di incoming alberghiero e termale(Germania e Norvegia).
Ad un certo punto, ed in particolare quando proprio per l’aumento dei flussi dalla Norvegia si pensò con un operatore scandinavo ad una joint venture per un volo charter da Oslo su Palermo, qualcosa (o qualcuno) cominciò a pensare che si stava esagerando: ma questi dove vogliono arrivare?
Altro che carrozzone, come un pugno di cialtroni ebbe il coraggio di dire a giustificazione della propria mediocrità, incompetenza ed incapacità anni dopo; altro che privatizzazione funzionale al rilancio che avrebbe fatto diventare la stazione termale “più bella e più superba che pria”; altro che “soggetto non strategico per lo sviluppo del territorio”, decisione con la quale cinquantanni di una parte importante di storia di una “Città Degna” e della Sicilia sono stati liquidati da Governi regionali ottusi, altro che coro unanime di consensi di politici, amministratori, sindacalisti che si affannavano a dichiarare, discettare, parlare, parlare, parlare, forse pensando che fare parte del “coro” avrebbe potuto dare loro un ruolo nel “nuovo corso”.
Ancora oggi molti di loro continuano a parlare, dimenticando di essere stati complici di questo scempio. Io non entro più alle Terme da anni, perché penso che se lo facessi rivivrei sulla mia pelle l’ultima bellissima scena di “Nuovo Cinema Paradiso”, quella che anticipa di qualche minuto la sua demolizione.
Che fare oggi? Hai ragione Tu, quando dici che non si può fare più niente, se non aspettare qualche altra geniale intuizione che partorirà la satrapia regionale.
Credo che siamo alla fine della storia, e lo dico con rabbia e sofferenza, con amarezza e dispiacere, ma ciascuno guardi dentro di sé e colga l’occasione per rimanere zitto. Se no? Se no continuerò a parlare, a confutare, a smentire menzogne, a fare la guerra sulle Terme, ma ancora più arrabbiato, perché come disse quel grande pirata olandese della Tortuga “io sono un principe libero sulla mia nave ma ho tanto diritto di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare”.
Con amicizia. Alfredo Ambrosetti

TERME, IL TUNNEL SI FA SEMPRE PIU' NERO. E L'ORCHESTRA CONTINUA A SUONARE...

EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE
La questione termale merita una attenta riflessione, ma soprattutto è necessario che venga affrontata sulla scorta di una realtà che, purtroppo, viene velata o sottaciuta. La politica, quella che ha responsabilità derivanti dalla delega di rappresentanza ricevuta dagli elettori sia a livello regionale che nazionale, tenta a innacquare la drammaticità della vicenda scaricando colpe su altri.
Alla fine, né la politica né la classe dirigente regionale pagherà realmente per colpe che sono chiare e sono frutto di una palese insufficienza nel gestire la cosa pubblica.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto sul bando per la manifestazione di interesse per offrire in gestione ai privati le strutture termali. Abbiamo messo in risalto gran parte delle anomalie che esso contiene, consapevoli che sarà uguale al buco nell’acqua. Purtroppo la lunga esperienza nello scrivere un’impressionante quantità di articoli sulle terme ci ha portati ad avere ragione; non abbiamo sbagliato mai ad azzeccare quello che sarebbe successo sulla costruzione di errori su errori.
Oggi, siamo consapevoli che la questione termale si trovi ad un punto di non ritorno. Vediamo il bicchiere mezzo vuoto? No, vediamo la realtà che non intendiamo nascondere o innacquare. Ecco perché, pur apprezzando le raccolte di firme, le attività di sensibilizzazione da parte delle associazioni, riteniamo drammatico il punto in cui sono le terme. Fermo restando le buone intenzioni di chi promuove iniziative a difesa delle terme; ma non bastano. Sono utili, ma certamente non evitano il deragliamento del treno terme.
Deragliamento ormai inevitabile. Siamo più che preoccupati, anzi siamo terrorizzati pensando che non ci sono più margini per evitare il deragliamento. Ci scoraggiano le dichiarazioni dei politici che immaginano ancora che la Regione possa intervenire economicamente. Pura follia e pura incapacità di comprendere la reale situazione delle terme. La Regione non può erogare nessun contributo mirato a sanare le passività.
I debiti si pagano vendendo i beni, quei beni che sono oggetto del bando per l’affidamento delle strutture termali ai privati. La situazione economica della Terme di Sciacca spa è chiara: 8 milioni di debiti. Una cifra enorme che rappresenta il 55,17% del capitale sociale che ammonta a 14,5 milioni. Un dato, questo, che attiverebbe già una procedura prevista dal codice civile e che non lascerebbe margini di manovra alla Sciacca Terme Spa. Su otto milioni di debiti, due sono verso fornitori. Il Comune di Sciacca vanta crediti per 800 mila euro per tasse e tributi non incassati. Sei milioni di euro è la cifra che la Terme di Sciacca deve dare alla Regione. Si tratta di soldi per il personale, a tempo indeterminato, rimasto a lavorare alle Terme e che fa parte di quel ruolo unico ad esaurimento nato con una legge contorta all’inizio e poi emendata fino a renderla efficace.
Su questo debito qualcuno si illude possa essere considerata una partita di giro, o che potrebbe finire sotto l’alchimia di qualche formula compensativa. Rimane illusione. Si è di fronte una situazione ben chiara e delimitata dal codice penale, oltre ad attenzioni da parte della Procura della Corte dei Conti. In buona sostanza, di fronte un baratro, si tenta ancora di minimizzare una situazione drammatica.
L’unica via per sanare i debiti è quella di vendere beni che fanno capo alla Terme di Sciacca Spa. Un’operazione non facile e immediata. Ma attenzione, si tratterebbe di vendere beni che sono inseriti nel bando per la manifestazione di interesse per la gestione delle strutture termali da parte dei privati.
E’ un ginepraio incredibile. Siamo di fronte ad un baratro che non può essere fermato né da edulcorate lettere istituzionali indirizzate dal Comune alla Regione, né dalla raccolta di firme da parte di associazioni locali a cui sta a cuore la sorte delle terme. Né da promesse da marinaio profuse con enfasi da vari assessori regionali che sono passati da Sciacca a fare passerelle. Ogni giorno che passa segna con tonalità più nera la sorte delle terme, le quali non sono invincibili. Anzi, oggi la struttura termale è più che mai vulnerabile. E non illudiamoci del bando per la manifestazione di interesse che dovrà essere pubblicato. Malfatto com’è è probabile che nessuno manifesti l’interesse. E se ciò dovesse verificarsi, il nero della sorte delle terme sarebbe troppo pesto. Anzi, tombale.

TERME, BANDO PUBBLICO: LA REGIONE CONFONDE L’AFFIDAMENTO DELLE STRUTTURE CON UN APPALTO DI LAVORI PUBBLICI

Prendiamo in prestito una noto interrogativo di Antonio Di Pietro: “che c'azzecca?”. Già, proprio così. E l’interrogativo ce lo siamo posti anche noi del Corriere di Sciacca leggendo la bozza del bando pubblico. Prima di svolgere una più ampia riflessione, ci piace entrare nel vivo di una curiosità che, a parer nostro (qualcuno ci smentisca, se è capace), sa tanto di un copia e incolla mal riuscito. Articolo 4, a pagina 3, comma A2, c’è scritto: “……attestante la disponibilità di mezzi finanziari adeguati per l’esecuzione del presente appalto”.
Perbacco! Ma siamo in presenza di un bando per l’appalto di un’opera pubblica? A noi non sembra, invece, di assistere ad un clamoroso abuso di copia ed incolla.
La lettura del bando pubblico per l’affidamento in gestione delle strutture termali ci fa sobbalzare più volte. E più leggiamo, e più siamo convinti della nostra tesi: non è una questione da lasciare in mano a qualche dirigente regionale imprigionato in sistemi complessi di procedure che nulla hanno a che fare con una vicenda semplice. La semplicità sta nel fatto che la Regione dà in gestione le strutture termali per riceverne un canone annuale per un periodo di 30 anni. La Regione deve ricevere garanzie sull’occupazione, sulla provata esperienza del privato che si vuole occupare di termalismo e turismo, gli interessi del territorio.
Tutto il resto è solo voler complicare una vicenda che già è talmente impantanata e che, a nostro parere, non offre soluzione alcuna di salvataggio delle Terme. Le Terme non si salvano con lettere o firme di sostegno, né tantomeno con annunci di politici che già tanto danno hanno inferto alla nostra Sicilia, alla nostra provincia, al nostro territorio.
Offriamo ai nostri lettori, e non solo a loro, alcune considerazioni che sono il frutto della lettura della bozza di bando partorita dalla Regione, dall’assessorato all’Economia.
Punto primo. Il bando considera obiettivi strategici il “rilancio e la ripresa delle prestazioni termali convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale”. Concetto, questo, contrario a quanto scrive annualmente uno dei massimi esperti del termalismo tradizionale, Emilio Becheri, il quale sostiene che il termalismo tradizionale, tipo ospedaletto, è ormai archiviato. Non tira più. Oggi c’è il benessere, il diventare più belli, e per raggiungere tali obiettivi vi sono le SPA, i centri di benessere. Oggi, chi frequente le SPA vuole sentirsi più perfetto. Di certo non si sente portatore di una patologia per cui ricorrere al Servizio Sanitario nazionale.
E ancora, nello stesso punto, il bando, tra gli obiettivi strategici del bando, evidenzia la “riorganizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare attualmente gestito dalla Terme di Scicca Spa”. Ma quale patrimonio? Quali beni? Solo il 26% del patrimonio della Terme di Sciacca Spa è costituto da beni. Ma non si sa quali di essi saranno sono effettivamente disponibili. Le passività della società termale saccense ammontano a 8 milioni di euro (Bilancio 2013). Per sanare la massa debitoria, la Terme di Sciacca dovrebbe vendere parte dei beni. Appunto, quali? E cosa resta da affidare in gestione? Di tutto questo, nel bando non si fa cenno.
Altra anomalia contenuta nel bando: “rifunzionalizzazione di aree/beni in gestione da parte degli Enti”? Cosa significa? La Basilica di San Calogero e l’ex convento di San Francesco sono beni della Regione. Perché il bando intende sapere cosa vuol fare il privato della Basilica di San Calogero?
Altra falla contenuta nel bando: il privato che intende manifestare l’interesse deve effettuare un sopralluogo presso le strutture termali, per prenderne visione. Per accedere nelle strutture deve erogare un contributo a fondo perduto!
Punto due. Capacità finanziaria e tecnica. Il bando prevede che il capitale sociale del privato non debba essere inferiore ad un ventesimo dell’investimento previsto per l’intervento. Ma quale intervento? E su quale parametro certo? Nessuno.
Capacità di gestione. Il privato deve garantire che negli ultimi tre anni deve aver svolto servizi affini a quello previsto dall’intervento, per un importo non inferiore al 20% previsto per l’investimento. Tutto qui? Ma perché la Regione non cerca privati di consolidata esperienza nel settore di almeno 10 anni? Mistero.
Altra anomalia. Pagina 3, sempre articolo 4, capitolo “Costruzione”. “Nel caso in cui i soggetti partecipanti alla gara intendano realizzare in tutto o in parte i lavori oggetto di affidamento con la propria organizzazione di impresa, devono presentare copia di attestazioni”. Ma che vuol dire? Siamo in presenza di imprese turistiche o di imprese edili? A chi si rivolge il bando? Ma non eravamo di fronte ad un affidamento della gestione delle strutture termali? E se io privato vinco offrendo un canone annuale più conveniente e maggiori garanzie di brand, che interessa alla Regione come faccio i lavori di ristrutturazione a mie spese?
Il bando, ne siamo convinti, è uscito fuori dal solco più appropriato per debordare in quello dell’affidamento di lavori per la realizzazione di lavori pubblici.
Altro scivolone. Pagina 4 articolo 6, comma 1: ”Valorizzazione degli immobili inseriti nel piano industriale del proponente senza cambiamento di destinazione urbanistica”. Insomma, il privato non può destinare beni ad un uso diverso da quello previsto attualmente e nei confronti del quale c’è l’attuale destinazione urbanistica. Vi sono ancora delle anomalie contenute nel bando.
Per economia di spazio, alcune, per adesso non le citiamo. Ma vogliamo rimarcare un intero capitolo cancellato. Quello che interessa la città di Sciacca. A pagina 13 è stato cancellato l’articolo 13, quello che si riferiva al “Comitato di Vigilanza”. Tutto cassato. Il bando prevedeva la nomina di due rappresentanti degli interessi del territorio e da un soggetto in possesso di competenze es esperienze specifiche nel settore termale. Ma come mai, per una decisione così importante, cioè di affidare le strutture termali saccensi per 30 anni ad un privato, non si sente l’obbligo morale di interessare un’assemblea cittadina?
Di punti oscuri, il bando, abbonda. In esso non si fa cenno a nessuna clausola rescissoria del contratto in caso di inadempimento dell’affittuario; non c’è uno schema di contratto, una cauzione. Ma di cosa stiamo parlando?
La filosofia del bando pare quella "po siviri". E no! Oltre a contenere troppe anomalie, la bozza del bando non può essere zeppa di punti poco chiari, di errori, di parallelismo a un bando per l'affidamento di lavori pubblici.
Su questa vicenda bisogna fare chiarezza, bloccare l'iter fino a quando la Regione partorisca un vero bando per l'affidamento di strutture termali. Un bando elaborato da esperti (veri) e in modo semplice e chiaro.
Prima di compiere un altro passo, uno è prioritario su tutti: fare chiarezza. Ma la politica non lo farà mai.

ITALIA NOSTRA E IL DEGRADO DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DELLE TERME

La sezione di Italia Nostra di Sciacca ha aderito al comitato " Salviamo le Terme di Sciacca". Un atto in contemporanea con la solidarietà espressa ai lavoratori delle terme che lottano per salvaguardare il proprio posto di lavoro.
Italia Nostra, inoltre, pone l'attenzione nei confronti del patrimonio immobiliare facente parte dell'azienda regionale, che va dal trecentesco complesso di San Francesco, allo stabilimento termale costruito negli anni trenta su progetto dell' ingegnere A. Lo Bianco, tipico esempio di architettura eclettica termale, allo stabilimento delle vecchie terme nelle Valle dei Bagni, alle antiche grotte vaporose del Monte Kronion.
Questo patrimonio immobiliare, pur essendo oggetto di tutela ai sensi dell'ex legge n. 1089, ora regolata dal Titolo I articolo 10 del " Codice dei beni culturali e del paesaggio", nel corso di questi anni ha subito, a causa delle note vicende gestionali dell' azienda, un lento, ma progressivo, processo di degrado.
Italia Nostra fa appello alle autorità e agli enti preposti alla tutela e alla vigilanza ( Assessorato Regionale ai BB.CC.AA.- Sovrintendenza ai BB.CC.AA di Agrigento) affinché esercitino una maggiore e solerte sorveglianza nei confronti di questo enorme e prezioso patrimonio storico - architettonico e nello stesso tempo mettano in atto quelle misure occorrenti per arrestarne il degrado e il depauperamento.

COSTITUITO IL COMITATO CITTADINO “SALVIAMO LE TERME DI SCIACCA”

Durante l’assemblea permanente dei lavoratori delle Terme,del 18 dicembre 2014, è stata formalizzata la costituzione del Comitato cittadino “Salviamo le Terme di Sciacca”, promosso dalle varie associazioni giovanili della città.
L’iniziativa di ispirazione civica e popolare non è articolazione di alcun movimento o partito politico. L’aspirazione del nutrito gruppo è quella di servire da riferimento e coordinamento per quanti intendono condividere la “battaglia” per il mantenimento delle Terme.
Il Comitato vuole essere anche elemento di stimolo ed è aperto al contributo di idee e azioni di quanti vorranno condividere il percorso tracciato in modo trasparente e lontano da qualsiasi forma di opportunismo.
A tal fine, il comitato promuoverà od organizzerà gruppi di lavoro ed incontri con la cittadinanza per evidenziare la situazione dello stabilimento.
Obiettivi del Comitato cittadino “Salviamo le Terme di Sciacca”:
  • vigilare sulla questione termale;
  • informare e coinvolgere la cittadinanza, anche dell’hinterland;
  • avanzare proposte.
A seguire le associazioni, i comitati di quartiere, e i gruppi che hanno già dato la loro adesione:
  • ControCorrente
  • Consulta Giovanile di Sciacca
  • Gruppo dei rappresentanti dei lavoratori delle Terme
  • CittadinanzAttiva
  • L’AltraSciacca
  • Ordine degli Architetti di Agrigento
  • Gruppo Attivo Animalista
  • Comitato di quartiere “Borgo dello Stazzone”
  • Comitato di quartiere “Perriera”
  • Circolo di Cultura
  • Associazione “Agape”
  • Volontariato Vincenziano
  • Avis
  • Avus
  • Sigle sindacali (CGIL, CISL, CISAL, COBAS)
Il comitato invita ad aderire tutti i sodalizi, le associazioni di categorie e comitati di quartiere della città e dell’hinterland, inviando la propria richiesta all’indirizzo email: comitatosalviamoleterme@gmail.com

2014/12/17

CRISI DELLE TERME DI SCIACCA, CONSIGLIERE BELLANCA PROPONE DI COINVOLGERE L'ANCI

"La situazione di grave incertezza che riguarda il futuro delle Terme e la protesta dei lavoratori stagionali attualmente in corso, richiedono un forte segnale di presenza e solidarietà da parte di tutto il mondo politico ed istituzionale cittadino. 
Le pur lodevoli attestazioni di vicinanza espresse con comunicati stampa o presenza all’assemblea permanente promossa in queste ore dai lavoratori, da sole non bastano per tenere alta l’attenzione sulla problematica e per sollecitare altrettanta attenzione da parte delle istituzioni regionali. 
Propongo quindi alle autorità in indirizzo di coinvolgere l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e promuovere, nel più breve tempo possibile, due riunioni straordinarie della Giunta Municipale e dei Capigruppo consiliari all’interno della stessa struttura termale dove si sta svolgendo l’assemblea permanente dei lavoratori." Lo afferma il consigliere comunale di opposizione Filippo Bellanca in merito alla vicenda riguardante le terme di Sciacca, in forte crisi economica ed occupazionale. 
"In tale occasione si approverebbero apposite delibere con cui si manifesta il pieno appoggio alla protesta, da trasmettere immediatamente alle Istituzioni regionali ed all’Anci. 
Spero che la mia proposta, scaturita dalle sollecitazioni dei lavoratori e della cittadinanza, venga presa nella dovuta considerazione" - conclude Bellanca.

2014/12/15

TERME DI SCIACCA:DECISA LA CHIUSURA PER DOMANI MARTEDI' 16 DICEMBRE,I LAVORATORI MESSI IN FERIE D'UFFICIO.

Le Terme di Sciacca resteranno chiuse domani. E' quanto è stato comunicato ai lavoratori, messi in ferie d'ufficio, dall'azienda. La decisione è stata assunta a causa dell'astensione dei medici in segno di solidarietà agli stagionali che si recheranno, proprio domani mattina, all'Assemblea regionale siciliana per un incontro con la commissione bilancio. Nonostante l’agitazione e l’assemblea permanente, lo stabilimento e l’albergo delle terme saranno regolarmente aperti nel periodo di Natale e Capodanno. I lavoratori – dice oggi il sindaco Di Paola che ha incontrato gli stagionali - assicureranno come sempre la loro professionalità al servizio dei turisti che verranno a soggiornare nella nostra città che offre, come ogni anno, diverse opportunità di vacanza nelle sue rinomate strutture ricettive.
Fonte:teleradiosciacca.it



TERME:APPELLO ORDINE ARCHITETTI ALLA REGIONE

“Le Terme di Sciacca, note fin dall'antichità e le cui origini si fanno risalire al periodo ellenistico, meritano valorizzazione e un destino pari al loro pregio: il nostro appello al governo della Regione è che s’imprima una forte accelerazione nella ricerca di una soluzione consona in direzione della salvaguardia e fruizione di un patrimonio,paesaggistico architettonico e culturale unico e secondo, per le sue caratteristiche curative, solo forse ad Abano Terme”.
Lo afferma, in un accorato messaggio rivolto all'Amministrazione ed al Governatore della Sicilia, il presidente dell'Ordine provinciale degli Architetti, Massimiliano Trapani.
“È oltremodo increscioso che l'impossibilità da parte del Commissario dell'ente in liquidazione di provvedere ad interventi sia ordinari che straordinari, per ovvi motivi di natura economica e di competenze, rischi di cagionare seri danni alla stazione termale tra le più rinomate in Italia – ha aggiunto Trapani -. Si tratta di edifici che rappresentano un inestimabile pregio e valore architettonico e rivestono, inoltre, grande importanza culturale, così come tutte le strutture che ricadono nell'area del parco delle Terme. Parliamo del complesso monumentale dell'ex convento di San Francesco e proprio del Parco delle terme le cui opere, di ristrutturazione il primo e di riorganizzazione il secondo, sono state realizzate su progetto dei Samonà. Lo stabilimento delle vecchie terme e delle nuove terme, la cui edificazione di quest’ultimo risale ai primi anni '30 del secolo scorso in un elegante stile neo liberty, oltre al restante patrimonio immobiliare distribuito tra i Molinelli e San Calogero. Non dobbiamo tra le altre opere dimenticare il teatro, realizzato dall'architetto Samonà negli anni '80 che, seppure non faccia parte del complesso termale é pur sempre patrimonio della Regione, e più volte interessato da interventi di completamento, mai finora giunti a termine, attende ancora di essere salvato da un abbandono e da un degrado annunciati se non se ne pianifica una gestione oculata.
Inoltre, le Terme di Sciacca nei vari complessi che le compongono, molti dei quali godono di una felice collocazione che consente di abbracciare con lo sguardo entrambi gli estremi meridionali dell'Isola, hanno anche un enorme valore paesaggistico nonché un potenziale non indifferente quale volano per l'economia di questo territorio. Per questi e altri motivi che non ci dilunghiamo ad esporre – ha concluso il presidente dell'Ordine provinciale degli Architetti - ci appelliamo alla Regione affinché qualunque sia la scelta che opererà, si tratti di alienazione dei beni, di affidamento o di qualunque altra strada percorribile, si faccia il possibile per tutelare celermente quella che rappresenta indiscutibilmente una ricchezza, per l'Agrigentino e la Sicilia intera, sotto ogni aspetto”.

TERME:"CROCETTA VENGA A SCIACCA"


Carlo Baldassano, Segretario politico provinciale di Italia Moderata, accusa fortemente la Regione Sicilia, di negligenza nella gestione del più importante patrimonio nella città termale, le terme. Baldassano accusa il Presidente della Regione Crocetta e la sua giunta di disinteresse sulla valorizzazione delle terme con una burocrazia farraginosa ed inaccettabile. !Come è possibile - afferma l'esponente politico - attendere tutto questo tempo per il bando ai privati lasciando una struttura all'avanguardia per le sue peculiarità, in uno stato di paralisi con debiti che non consentono più alla struttura di risollevarsi ?" Baldassano invita il Presidente Crocetta ed il suo Governo, a fare una visita nella struttura termale verificando con i propri occhi lo stato di allarmismo ed abbandono in cui versano.Invita inoltre il Sindaco Fabrizio Di Paola, il Presidente del Consiglio Calogero Bono, l'Assessore al Turismo Salvatore Monte, i sindacati, la politica saccense e la società civile, ad adottare tutte le iniziative utili e necessarie dando una scossa alle Terme di Sciacca ed a tutti i lavoratori preoccupati per il proprio futuro.

TERME, DI PAOLA INCONTRA I LAVORATORI. LANCIA ANCHE UN INVITO AI TURISTI: "VENITE A SCIACCA A GODERVI LE TERME".

13/12/2014 
Giornata "termale" stamattina per il sindaco Fabrizio Di Paola che ha incontrato i lavoratori stagionali delle terme, riuniti in assemblea permanente per sollecitare certezze sul futuro dello stabilimento e dell’albergo.
Un incontro che è servito al sindaco per aggiornare i lavoratori sulle iniziative messe in atto e sugli incontri che ha avuto in questi giorni a Palermo con esponenti del Governo regionale per trovare sbocchi alla questione termale.
“Ieri sera – rende noto il sindaco Di Paola – ho incontrato il vice presidente della Regione Mariella Lo Bello. Nei giorni scorsi, la segreteria politica del presidente Rosario Crocetta. Sono in attesa della convocazione del tavolo tecnico, che ho richiesto lo scorso 14 novembre. Si deve partire dal ripianamento della situazione debitoria per poi emanare il nuovo bando per la valorizzazione di un patrimonio inestimabile e su cui puntiamo anche per il rilancio di un intero territorio. Noi crediamo nelle Terme, così come ci credono i lavoratori e tutti i saccensi. Attendiamo, vigili e interessati, le decisioni del governo”.
Nonostante l’agitazione e l’assemblea permanente, lo stabilimento e l’albergo delle terme saranno regolarmente aperti nel periodo di Natale e Capodanno. “I lavoratori – dice il sindaco Di Paola - assicureranno come sempre la loro professionalità al servizio dei turisti che verranno a soggiornare nella nostra città che offre, come ogni anno, diverse opportunità di vacanza nelle sue rinomate strutture ricettive”. Il sindaco Fabrizio Di Paola invita quanti decideranno di trascorrere il fine anno fuori dal proprio paese a “venire a Sciacca e a fruire anche del benessere delle sue Terme e delle sue strutture, uniche al mondo e che in tanti ci invidiano”.

TERME DI SCIACCA:SE SONO UN PROBLEMA CHIUDIAMOLE!

Una delle cose che più ci fa arrabbiare è l’atteggiamento da “cappello in mano” che spesso, troppo spesso, è adottato nei confronti della politica e delle sue scelte.
Consideriamo ad esempio le Terme di Acireale e Sciacca: le prime sono ferme e chiuse da tempo, quelle di Sciacca invece ormai da anni sono nel limbo de “lo stiamo facendo”, “ormai ci siamo”, “il bando sarà pronto” e così via dicendo.
terme_di_sciacca-coda_della_volpeIntanto sono già trascorsi 2 anni in questa tragica situazione che rischia concretamente di far soffrire le famiglie dei lavoratori che in quello stabilimento operano.
Lo scenario del teatrino della politica è sempre lo stesso, purtroppo a tenerlo in piedi è come sempre il nostro supino atteggiamento di accondiscendenza o, per meglio dire, la nostra indomabile ingenuità e credulità. I nostri politici continuano a fare i viaggi della speranza con tanto di letterine alla babbo natale senza mai riuscire ad individuare le responsabilità e, di conseguenza, senza punire i responsabili.
Nella realtà troppo spesso accade che si costituiscono dei gruppi separati e non dialoganti: i politici, i sindacati, i lavoratori, gli amministratori regionali, le singole associazioni. Ognuno di questi soggetti lavora, o dice di lavorare, per la soluzione del problema ma senza condividerla con altri o senza riuscire a farlo.
I politici  si stracciamo le vesti e raccontano di essere impegnati nella soluzione del problema; i sindacati cercano di fare il loro lavoro ricevendo picche dalla politica; le associazioni intervengono singolarmente; i dipendenti, che giustamente lottano per il loro posto di lavoro, non riescono a coinvolgere o non vogliono coinvolgere altri soggetti.
Il risultato? E’ quello che vedete oggi sotto i vostri occhi.
Le Terme di Sciacca sono in stato comatoso, vivono un’incertezza costante sul futuro col rischio della perdita dei posti di lavoro, e il governo regionale di Crocetta che continua ad essere incapace a trovare soluzioni per risollevare la situazione ed effettuare un cambio di marcia.
Abbiamo assistito in questi ultimi anni ad un andirivieni di assessori, governatori e funzionari che ci hanno rassicurato sul destino delle nostre Terme, salvo poi, appena aver lasciato Sciacca, dimenticarsene totalmente.
La giostra delle belle parole, delle promesse mai mantenute, dei provvedimenti di rilancio del patrimonio termale sempre funzionante ed efficace e noi sempre pronti a digerire tutto, senza fiatare, pur sapendo che si trattava di presa in giro.
Sappiamo che la speranza è l’ultima a morire, ma adesso s’è oltrepassato il limite di ogni ragionevole sopportazione.
I cittadini di Sciacca sono disposti ad essere presi ancora in giro ritenendo che le Terme siano in mano ad un oscuro fato o, finalmente, si uniranno per far sentire forte la propria rabbia e la propria indignazione?
Cari concittadini la vera sfida la dobbiamo vincere contro noi stessi. Non c’è più tempo per aspettare il forestiero di turno che, come un angelo salvatore, arrivi nella nostra città per risollevare le Terme. E’ arrivato il momento di unirci e, tutti insieme, gridare con forza ai sordi che ci governano che le nostre Terme sono una risorsa fondamentale per Sciacca e non un problema.
Diversamente, se tutti noi riteniamo che siano solo un problema, le Terme chiudiamole!
L’AltraSciacca

TERME, LETTERA DI MARIA IACONO (PD) ALL'ASSESSORE REGIONALE AL BILANCIO

Sulla questione relativa alle Terme di Sciacca, la parlamentare nazionale Maria Iacono (PD) ha inviato una lettera all'assessore regionale al Bilancio, Alessandro Baccei e all'assessore regionale al Turismo, Cleo Li Calzi. Lettera che pubblichiamo.
Al Sig. Assessore Regionale dell’Economia, Dott. Alessandro Baccei;
Al Sig. assessore Regionale del Turismo, Dott.ssa Cleo Li Calzi
Oggetto: assunzione di misure immediate ed urgenti a sostegno del rilancio delle Terme di Sciacca
Preg.me Autorità, Mi rivolgo alla c.a delle SS.LL al fine di manifestare tutta la mia preoccupazione in merito allo stato di gravissimo abbandono in cui versa, e non da oggi, il comparto termale della Città di Sciacca. Si tratta di una delle più straordinarie ricchezze naturali della Sicilia, le cui proprietà curative sono uniche in tutto il mondo. Tuttavia ad oggi la stazione termale saccense registra un gravissimo stato debitorio delle sue strutture nonché un altrettanto preoccupante ritardo nell’assumere le necessarie determinazioni, politiche e finanziarie, indispensabili a programmare un serio modello di recupero e di rilancio dell’intero comparto.
In primis preoccupa il gravissimo ritardo nel definire e formalizzare il bando pubblico ad evidenza internazionale indispensabile ad individuare ed attrarre quegli investitori capaci di garantire le risorse finanziarie ed il know how necessario ad imprimere una decisa accelerazione a quel processo di privatizzazione attivato nel 1999 con il Governo Capodicasa, ma in realtà rimasto sempre al palo e mai seriamente concretizzatosi. In aggiunta a tutto questo preoccupano le condizioni di incertezza rispetto al futuro ed alle prospettive di stabilizzazione del personale precario in organico all’azienda, che vede il proprio futuro sempre più nebuloso.
E’ di fatto paradossale constatare come uno straordinario patrimonio naturale, che avrebbe dovuto e potuto trasformare il comprensorio di Sciacca in un grande polo di attrazione turistica nel Mediterraneo, sia divenuto nel tempo un “carrozzone” che non si riesce a rilanciare e valorizzare nel giusto modo. Auspico pertanto che l’attuale esecutivo regionale sappia determinare un superamento dell’attuale fase di immobilismo, assumendo finalmente quelle scelte che non possono più essere differite nel tempo.
Va con immediatezza definito il bando per la selezione del partner privato che sappia e voglia investire su questo enorme patrimonio; serve accelerare tutte le procedure necessarie e dare un segnale finalmente concreto ad un intero comprensorio ed alle sue legittime aspettative di crescita e di nuova occupazione; serve liberare energie e risorse e metterle al servizio di un concreto progetto di sviluppo che punti tutto sulla vocazione turistica di Sciacca.
Ma soprattutto nell’immediato serve individuare e destinare le somme necessarie ripianare la situazione debitoria delle Terme di Sciacca ed al contempo garantire stabilità occupazionale a decine di lavoratori, i quali non possono e non devono continuare a vivere ed operare in questa condizione di perenne incertezza e precarietà. Questo è un tema dal quale dipende il futuro stesso di un intero comprensorio territoriale ed una fetta consistente delle ambizioni di crescita turistica della Sicilia stessa.
Roma, 11-12-2014 ON. MARIA IACONO

TERME:NEL BANDO DI PRIVATIZZAZIONE NON C'E' NULLA SUL MANTENIMENTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI

11/12/2014 
Il deputato saccense di Cinque Stelle, Matteo Mangiacavallo, interviene sulla vertenza Terme, sostenendo la loro decisione di manifestare per tutelare un sacrosanto diritto.
Mangiacavallo afferma che l'attenzione proclamata dal governo regionale sia stata smentita sistematicamente dai fatti e che lui personalmente attende di interloquire direttamente con l'assessore Baccei e chiarire quali sia la sua reale intenzione.
"Se le Terme rappresentano, di fatto, un peso per la Regione siciliana - dice - per Sciacca, invece, si tratta di una delle poche risorse che sono rimaste e che non possiamo permetterci di perdere. Lotteremo con tutte le forze affinché questo non accada". L'esponente grillino sta analizzando una bozza del bando di privatizzazione e da una prima lettura, diversi aspetti vanno rivisti prima della sua pubblicazione.
"Non ho apprezzato, fra le varie cose - aggiunge - che non sia presente la salvaguardia dei livelli occupazionali e che sia stata eliminato l'organo di controllo sull'operato del nuovo gestore, che ritengo fondamentale". I grillini cercano di escludere la possibilità che le Terme vadano in dismissione eliminando lo stato di liquidazione, che di fatto costringe i commissari in un limbo in cui non gli è neppure consentito optare per sistemi più economici di gestione delle utenze.
"Abbiamo proposto di finanziare le spese per ridurne il deficit economico - continua Mangiacavallo - ma sistematicamente, Crocetta e la sua maggioranza, hanno bloccato le nostre iniziative. Presenteremo per l'ennesima volta ed in maniera ostinata, un emendamento in finanziaria che vada nelle suddette direzioni, di modo che si possa prevedere intanto a risanarne il bilancio e a garantire i livelli occupazionali, messi in dubbio nelle scorse ore".
Conclude poi sostenendo che sulla questione, come per tutte quelle che riguardano gli interessi comuni della non debbano esserci divisioni di sorta e le colorazioni politiche debbano essere accantonate.

TERME DI SCIACCA: SI APRE UNO SPIRAGLIO PER IL FUTURO

SCIACCA. Si apre uno spiraglio per il futuro delle terme, per garantire al commissario liquidatore, Carlo Turriciano, le risorse per avviare l'attività nel 2015 e dunque per consentire l'occupazione dei 40 stagionali. E' stato lo stesso Turriciano, ieri, a dichiararlo, dopo una serie di riunioni alla Regione. "Il governo regionale sembrerebbe intenzionato a presentare una norma di legge che può garantire la riapertura", dice Turriciano, che, però, non si sbilancia sulle somme che la Regione può stanziare per Sciacca. Ci sono 2 milioni e 300 mila euro che erano previsti per Sciacca.
"Io non so se questo importo è ancora utilizzabile", dice il commissario liquidatore. "Io ho un quadro ben delineato - aggiunge Turriciano - visto che per pagare tutti i debiti abbiamo bisogno di circa 2 milioni di euro. Non posso sapere, però, quanto la Regione può stanziare. Si potrebbe riaprire anche con una cifra inferiore, ma occorre pagare l'Enel e l'Ici al Comune. Bisogna tenere conto che la società è in fase di liquidazione e che sono stati esauriti tutti gli atti propedeutici. Adesso bisogna vendere beni e pagare i debiti o la Regione dovrebbe farsi garante del pagamento dei debiti. Oppure è necessaria una norma. Io sono fiducioso per il futuro, ma ci sono scelte - conclude il commissario liquidatore - che non dipendono da me".
Fonte:gds.it

ASSEMBLEA PERMANENTE LAVORATORI STAGIONALI TERME

11/12/2014
I lavoratori delle Terme, a seguito dell’incontro di ieri presso l’Assemblea Regionale alla presenza del Capo di Gabinetto Vicario dell’Assessorato all’Economia, Gandolfo Librizzi, e della dirigente dell’Ufficio Speciale per la chiusura delle liquidazioni, Grazia Terranova, hanno deciso di passare dallo stato di agitazione, indetto una settimana fa, all’assemblea permanente, per meglio seguire e monitorare lo svolgimento di tutti i passaggi che condurranno il Governo Regionale alla data fatidica che accompagnerà l’iter per l’approvazione del bilancio della Regione del 22-12-2014.
La decisione è stata assunta nell’assemblea dei lavoratori tenutasi ieri sera presso i saloni del Grande Hotel delle Terme, considerato che quanto scaturito dall’incontro con il Capo di Gabinetto, Librizzi, e dalla Dirigente dell’Ufficio Speciale, Terranova, non scongiura il rischio di vedere inserire le terme di Sciacca nel calderone delle partecipate infruttuose e passive che si intendono liquidare e chiudere, accomunandole e assimilandole alle tante società passive dai contenitori vuoti che invece le Terme di Sciacca non sono, se solo si considera che negli ultimi tre anni la gestione ha visto dimezzare i costi e chiuso i bilanci annuali con attivi.
Durante l’assemblea permanente che si terrà presso i saloni dell’albergo, i lavoratori intendono incontrare quanti, nel mondo della politica, delle associazioni e delle parti sociali tutte, sono disposti a sostenere la battaglia per il mantenimento del patrimonio termale e del loro rilancio che, se gestite come si deve, rappresentano una importante fonte di ulteriore occupazione, sviluppo e crescita economica.